Turchia, terremoto di magnitudo 7.9 al confine con la Siria: centinaia di vittime

Due forti scosse di terremoto hanno colpito nella notte la Turchia, la più forte scossa registrata era di magnitudo 7,9, la zona interessata è al confine con la Siria, si è temuto tsunami sulle coste italiane.

Edificio crollato in Turchia
Edificio crollato in Turchia – Nanopress.it

La Turchia meridionale è stata devastata da due forti scosse di terremoto, la prima registrata intorno alle 03:17 ora locale, qui in Italia erano le 02:17, centinaia i morti, si cerca ancora tra le macerie.

Terremoto nella notte in Turchia

Nella notte la zona meridionale della Turchia è stata interessata da una serie di scosse di terremoto di forte entità. La prima è stata registrata alle 03:17 ora locale, circa le 02:17 ora italiana. Il magnitudo della prima scossa era di 7.8, a seguire si è poi registrata un’altra importante scossa di magnitudo 6.7.

In totale le scosse registrate fino ad ora sono circa 62 scosse di assestamento, dopo le prime due di forte entità, sempre di una forte entità ma minore rispetto alle precedenti. Hanno tutte un magnitudo tra 4,7 e 5,6.

La zona interessata dal terremoto è quella meridionale a pochi chilometri dal confine con la Siria, le città maggiormente colpite sono Gaziantep, Nurdaği, Malatya e Diyarbakir. Si sono registrati crolli in tutta la zona, centinaia le persone ferite e i morti. Anche in Siria si sono registrate vittime.

Attualmente in Turchia il bilancio è di 76 persone morte e circa 440 le persone che sono rimaste ferite. Tutto un altro scenario è invece quello che si è verificato in Siria.

Secondo le prime informazioni che abbiamo a disposizione e che arrivano dall’agenzia di stampa siriana, anche la Siria è stata colpita dal terremoto. Il bilancio attuale è di 111 morti e oltre 516 persone che sono rimaste ferite.

Nella provincia di Aleppo, Lattakia e Hama, in Siria, un gran numero di edifici è crollato e attualmente si cerca tra le macerie per poter salvare le persone che sono rimaste intrappolate.

A seguito del terremoto, in Turchia, un’importante esplosione ha coinvolto in gasdotto presente nella provincia di Hatay. L’esplosione ha causato un incendio. L’esplosione ha interessato due diverse sezioni del gasdotto che si trovano a circa tre chilometri di distanza.

Intorno alle 07:30 di questa mattina sono state avvertite nella zona altre 7 importanti scosse di magnitudo superiore a 4.5, anche queste scosse sono state registrate tutte nelle zone colpite nella notte dal terremoto.

Per molte ore si sono temute possibili ripercussioni anche sul suolo italiano, sono state lanciate diverse “allerte tsunami” per le coste siciliane, pugliesi e calabresi.

L’allarme fortunatamente è rientrato nelle prime ore del mattino, nonostante questo però la Protezione Civile ha invitato i cittadini a tenersi lontano dal litorale e dalle zone portuali.

A scopo precauzionale intorno alle 06:30 di questa mattina è stata sospesa la circolazione ferroviaria su tutta la Sicilia, la Puglia e la Calabria, ripristinata poi intorno alle 07:15.

Soccorsi a lavoro Turchia
Soccorsi a lavoro Turchia – Nanopress.it

Sostegno da tutto il mondo

Joe Biden, presidente degli Stati Uniti, ha dato incarico all’Agenzia di sviluppo internazionale di poter valutare le possibilità di aiuto per la Turchia e la Siria, al fine di andare ad intervenire nelle zone che sono state colpite dal terremoto.

Anche l’India offre il suo aiuto alle zone terremotate, a parlare è stato proprio il premier indiano Narendra Modi, offrendo tutta l’assistenza di cui hanno bisogno per permettere al popolo turco di far fronte a questa tragedia.

Anche il Ministro degli Esteri italiano, Antonio Tajani, ha messo a disposizione della Turchia tutto l’aiuto possibile offrendo la Protezione Civile italiana per poter intervenire nelle zone colpite.

Il Presidente Zelensky, si è dichiarato pronto ad offrire l’aiuto necessario al popolo turco e a tutte le persone che al momento si trovano in difficoltà a causa del terremoto.

La Grecia ha mobilitato le sue risorse per poter fornire un’assistenza immediata sul posto, è questo quanto riportato dal Premer greco Kyriakos Mitsotakis.

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