L’efficacia delle misure introdotte dal governo per contrastare la diffusione del coronavirus dipende dal comportamento delle persone. Uno studio condotto dall’Università di Siena – e pubblicato su Plos One -, infatti, mette in luce una correlazione tra le regole e il tessuto sociale. Se poche persone rispettano le norme di contrasto al Covid-19, le misure per contrastarlo potrebbero perdere la loro efficacia.
Covid, lo studio dell’Università di Siena
Utilizzando i big data e i modelli matematici, un gruppo di ricercatori dell’Università di Siena, coordinato da Paolo Pin, docente del dipartimento di Economia politica e statistica dell’Ateneo, ha realizzato uno studio sul Covid (“Covid19: unless one gets everyone to act, policies may be ineffective or even backfire”). In particolare, è stata descritta una correlazione tra l’influenza del tessuto sociale e le norme di contenimento del coronavirus. Maggiori sono le persone che rispettano le regole, maggiore sarà l’efficacia delle misure introdotte per il contrasto dell’infezione.
“La diffusione del Covid-19 – hanno spiegato gli autori della pubblicazione, Alessio Muscillo, Paolo Pin, Tiziano Razzolini – ha reso necessarie da parte di governi e autorità sanitarie pubbliche lo studio di interventi che possano limitare le nuove infezioni e contenere il numero di casi critici e di decessi. La maggior parte di queste misure si basa sul rispetto di poche semplici regole, che riducono al minimo i contatti sociali tra le persone”. Risulta importante, in questa sede, che la maggior parte della popolazione si attenga alle norme prescritte dagli esperti.
Lo studio
La ricerca degli esperti dell’Università di Siena è stata pubblicata l’11 settembre su Plos One.
“Il nostro studio – hanno spiegato gli autori – ha mostrato che l’adesione degli individui alle prescrizioni e in particolare la riduzione dell’attività sociale potrebbe non essere efficace se non attuata in modo omogeneo da tutti i gruppi sociali, specialmente da quelli caratterizzati da intensi contatti”. In altre parole, “se coloro che hanno molti contatti li riducono proporzionalmente di meno rispetto a quelli che ne hanno pochi, l’effetto della politica di contenimento potrebbe addirittura ritorcersi contro: la malattia richiederebbe più tempo per estinguersi, fino al punto di diventare endemica”.
Dunque, proseguono i ricercatori, “a meno che si riesca a indurre tutti ad agire in modo conforme, in particolare le persone con più contatti, le misure messe in atto possono persino essere controproducenti”.