Coronavirus, Silvio Berlusconi: primo tampone negativo, oggi il secondo

Silvio Berlusconi è risultato negativo al primo tampone, eseguito nella giornata di ieri, e oggi ne eseguirà un secondo. Se il risultato dell’esame dovesse dare un ulteriore esito negativo, il leader di Forza Italia potrà ritenersi guarito dal Coronavirus – che l’ha colpito a settembre – e concludere così la propria quarantena.

Con la conferma della seconda negatività, Silvio Berlusconi potrà partecipare al ricevimento di questa sera, a Macherio, per le nozze del figlio Luigi con Federica Fumagalli: per l’ex premier sarà però impossibile partecipare alla cerimonia in chiesa, che si svolgerà a Milano.

Silvio Berlusconi: la scoperta del contagio

Al rientro dalle vacanze in Sardegna, nei primi giorni di settembre, Silvio Berlusconi si era sottoposto al tampone per il coronavirus. Il test aveva dato esito positivo e il leader di Forza Italia era stato ricoverato presso l’Ospedale San Raffaele di Milano, come consigliato dal Dottor Alberto Zangrillo, Direttore delle Unità di anestesia e rianimazione generale e cardio-toraco-vascolare del nosocomio meneghino.

Insieme al Cavaliere erano risultati positivi al Coronavirus anche i figli Luigi, di 31 anni, e Barbara, di 36 anni, che aveva avvertito sintomi durati un paio di giorni.

Le dimissioni e il primo tampone positivo

Dopo aver passato dodici giorni in ospedale, il leader politico era stato dimesso il 14 settembre, per continuare le cure e la quarantena a casa, ad Arcore, in isolamento: “Anche questa volta l’ho scampata. La condivisione che ho sentito attorno a me mi ha consentito di superare i momenti più difficili, che sono stati tanti nei primi tre giorni”, aveva detto il Cavaliere ai giornalisti all’uscita dall’ospedale.

Il tampone effettuato da Silvio Berlusconi, dopo le dimissioni in data 25 settembre, era risultato nuovamente positivo, costringendo l’ex premier a un ulteriore periodo di quarantena e facendo slittare l’udienza del processo Ruby ter, per il quale il Cavaliere è imputato, assieme ad altri, per corruzione in atti giudiziari.

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