Usa 2020, Trump vittima di un altro attacco hacker: rubati 2,3 milioni di dollari

Un nuovo attacco hacker colpisce il presidente degli Stati Uniti Donald Trump. La settimana scorsa un hacker olandese era, infatti, riuscito a violare l’account Twitter del Presidente, indovinando la password, dopo soli 4 tentativi. Ma questa volta l’attacco hacker è costato alle casse dei repubblicani del Wisconsin ben 2,3 milioni di dollari, che gli hacker sono riusciti a sottrare dal conto utilizzato per finanziare la campagna presidenziale di Trump. Ad annunciare l’attacco è stato Andrew Hitt, capo del partito repubblicano nel Wisconsin: “Non c’è dubbio che il furto metta i repubblicani in svantaggio finanziario“.

Com’è avvenuto l’attacco hacker

Ma come hanno fatto gli hacker a sottrarre 2,3 milioni di euro? Secondo le prime indagini dell’FBI, i criminali sarebbero riusciti a modificare le ricevute dei pagamenti a quattro fornitori di servizi per la campagna del presidente Trump, in modo tale da intascarsi direttamente i soldi.

Wisconsin, uno Stato “in bilico”

Un colpo di scena, in vista delle ormai prossime elezioni presidenziali, in uno Stato ancora “in bilico” tra democratici e repubblicani. Nel 2016 il tycoon vinse il Wisconsin per poco più di 23mila voti e proprio qui arriveranno venerdì i due sfidanti alla Casa bianca.

Joe Biden davanti a Trump

Nella corsa alla Casa Bianca, Joe Biden (54%) è davanti a Donald Trump (42%), almeno secondo l’ultimo sondaggio della Cnn a livello nazionale. Si parla, persino, del vantaggio “più alto di qualsiasi candidato in oltre due decenni nei giorni finali della campagna elettorale“. Ma è ancora presto per parlare di una vittoria di Biden. A ricordarcelo è quanto accadde nel 2016, quando Trump ribaltò i pronostici, conquistando a sorpresa la Casa Bianca, contro Hilary Clinton.

Come funziona il sistema elettorale statunitense

Prima di fare pronostici avventati, bisogna sapere che il sistema elettorale americano si basa sul risultato nei singoli Stati e sul meccanismo dei grandi elettori. Quindi, a determinare le sorti del Paese, sono tendenzialmente gli Stati senza una preferenza netta tra Democratici e Repubblicani: i cosiddetti Stati “in bilico”.

Inoltre, nel sistema elettorale statunitense, basato sui collegi elettorali, non è importante “di quanto” si vince, ma “dove” si vince. Negli Stati Uniti lo scrutinio elettorale si svolge con il sistema “winner takes all”: chi ottiene la vittoria in uno Stato conquista un certo numero di “grandi elettori” a esso attribuiti e la cifra varia in base alla popolazione dello Stato.

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