Svolta nella scomparsa di Rosa Bechere

Rosa Bechere, invalida al 100%, è scomparsa da Olbia ormai da più di sei mesi ma forse si è vicini a una svolta.

Carabinieri
Carabinieri – Nanopress.it

I carabinieri hanno iniziato una vasta operazione per cercare la 62enne nelle campagne intorno alla chiesa campestre di San Vittore. Da tempo sono indagati per omicidio due ex vicini di casa che le avrebbero rubato le carte Bancoposta e Postepay che usava per ricevere i soldi, era infatti percettrice di reddito di cittadinanza.

Il caso di Rosa Bechere vicino a una svolta?

Continuano ad indagare le forze dell’ordine in merito alla scomparsa di Rosa Bechere, 62enne di Olbia di cui si sono perse le tracce fra il 25 e il 26 novembre scorso.

Ora si parla di svolta anche se in realtà non sono stati resi noti nuovi dettagli in merito al caso, tuttavia i carabinieri hanno iniziato una vasta operazione in queste ore, concentrandosi nelle campagne intorno alla chiesa campestre di San Vittore, che si trova nei pressi della città gallurese.

Campagne sarde
Campagne sarde – Nanopress.it

Per effettuare ricerche approfondite nella zona poco battuta dai cacciatori e ricca di terreni privati, sono intervenuti anche gli specialisti dei Cacciatori di Sardegna e un’unità cinofile arrivate da Bologna per la ricerca di resti umani. Tale concentrazione di sforzi in un luogo circoscritto farebbe pensare a nuovi elementi di cui sono entrati in possesso gli inquirenti, forse legati agli interrogatori a cui in questi mesi sono stati sottoposti due ex vicini di casa della donna, che da sempre viveva nel quartiere popolare di San Nicola.

Fin da subito è emerso il loro coinvolgimento nel caso, infatti sono accusati di omicidio volontario e occultamento di cadavere. Che abbiano riferito particolari circa l’ubicazione di quest’ultimo? Non lo sappiamo però è certo che ci siano nuove informazioni perché negli ultimi mesi le operazioni di ricerca si erano concentrate in mare ma invano, ora invece gli investigatori si sono spostati in campagna.

I vicini si sono sempre dichiarati estranei alla vicenda ma le forze dell’ordine credono invece che siano loro gli autori dell’omicidio. I due hanno consegnato un memoriale dove precisano la loro posizione sui fatti contestati e il magistrato lo sta analizzando attentamente.

Le precedenti ricerche in mare
Le precedenti ricerche in mare – Nanopress.it

I vicini hanno detto di avere un buon rapporto con Rosa e di averla sempre aiutata da quando era rimasta sola per l’arresto del compagno che ora si trova nel carcere di Bancali, a Sassari, per omicidio. Rosa è seguita dai servizi sociali.

Non è una vita facile la sua, perché oltre ai problemi di salute ha dovuto affrontare da sola l’arresto del compagno Davide, che per una lite con il vicinato ha cosparso di benzina e bruciato vivo Tony Cozzolino.

Gli inquirenti credono che i sussidi che percepisce la donna abbiano attirato i vicini di casa non solo per opere caritatevoli come vogliono far credere, ma per altri scopi. Sono stati trovati anche in possesso della sua vettura ma hanno affermato che è stata lei ad affidargliela per paura di ritorsioni dopo il gesto del fidanzato.

Va detto che questa vicenda si è svolta in un contesto di degrado importante e in un quartiere dove le persone vivono ai margini della società e la delinquenza dilaga. Tuttavia la coppia ha utilizzato almeno una volta la sua tessera per il reddito di cittadinanza, come mai?

I sospetti che hanno gli inquirenti sono chiari, i due avrebbero somministrato a Rosa farmaci per stordirla pesantemente, impossessandosi poi dei suoi risparmi e delle carte postali, in seguito l’avrebbero uccisa e quindi occultato il corpo.

Non ci sono certezze però, per questo motivo si continua a cercare e si indaga anche su un dettaglio in particolare. Sembra che la donna infatti si fosse sentita male poco prima della scomparsa, venne ricoverata in circostanze non chiare all’ospedale di Olbia. Poco dopo i servizi sociali ne denunciarono la scomparsa perché in più appuntamenti, effettuati periodicamente, non era stata trovata in casa e date le sue condizioni è improbabile che si sia allontanata da sola.

Forse la svolta è vicina.

Chi è Rosa Bechere

Di Rosa si sono perse le tracce da novembre del 2022, quando è scomparsa misteriosamente dalla sua abitazione in via Petta. È originaria di Genova e ha lavorato per anni come cuoca, lavoro che le ha permesso di mettere da parte dei soldi, forse gli stessi che i vicini hanno trafugato.

A sostenerla economicamente erano i sussidi dello Stato poiché invalida al 100%. Viveva con Davide Iannelli, 48enne arrestato lo scorso anno perché dopo una furibonda lite con il vicino di casa lo ha dato alle fiamme e quest’ultimo è morto nell’ospedale Santissima Annunziata di Sassari dopo nove giorni di agonia.

Rosa non percepiva solo il reddito di cittadinanza ma aveva anche l’accompagnamento.

Proprio per questo gli inquirenti insistono sul femminicidio per moventi economici e nonostante si siano dichiarati innocenti più volte, nei confronti della Meloni e Beccu sono emersi gravissimi indizi che invece li indicano come responsabili. Oltre a tracce ematiche all’interno del loro appartamento, sono emersi anche dettagli inquietanti circa il ricovero di Rosa, di cui abbiamo appena parlato. Il malore infatti sarebbe stato un conseguenza di una massiccia dose di calmanti dati alla donna per renderla incapace di agire.

Rosa era una persona gentile, buona e molto riservata, così la descrivono i residenti del rione San Nicola che la conoscevano da sempre e fin da subito sono rimasti sconvolti alla notizia della sua scomparsa, denunciata solo 45 giorni dopo.

Quella della 62enne è una storia di povertà ed emarginazione che si stringe attorno a un quartiere caratterizzato da palazzine popolari costruite intorno agli anni Sessanta. In luoghi come questo dilaga la criminalità ma sebbene sia il secondo episodio presumibilmente di delitto nella palazzina di via Petta dopo l’aggressione a Cozzolino, i residenti evidenziano anche che c’è gente per bene che vive nel quartiere e fatti simili accadono ovunque, a prescindere dal grado di degrado o sviluppo di un determinato posto.

Molti poi difendono la coppia dicendo che bisogna attendere una sentenza ufficiale prima di giudicare e che non bisogna farlo senza conoscere i fatti. Insomma un mistero che si infittisce ma allo stesso tempo un caso che si arricchisce di nuovi elementi che però al momento rimangono riservati ma stanno portando gli inquirenti a battere nuovi luoghi per la ricerca del corpo. Ce ne sono tanti nella zona, ricca di campagne e terreni a perdita d’occhio, come contorno ai quartieri residenziali.

Quando verrà ritrovato, gli esami potranno confermare o smentire il coinvolgimento dei vicini di casa, dando nuove risposte sulle modalità di questo efferato crimine che ha preso di mira una donna già molto provata dalla vita.

 

 

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