Rottamazione: più di 65.000 richieste, ecco in cosa consiste

Da pochi giorni a questa parte è stato aggiunto, nel sito dell’Agenzia delle Entrate-Riscossione, il servizio riguardo alla rottamazione delle cartelle esattoriali.

Rottamazione presso l'Agenzia delle entrate- Riscossione
Rottamazione presso l’Agenzia delle entrate- Riscossione- Nanopress.it

Si tratta di un servizio che interessa tutti quei debiti contratti dal 2000 fino al 30 giugno del 2022. Ecco quindi cosa è necessario sapere per riuscire a portare a termine la procedura in maniera corretta.

Al via le richieste per la rottamazione delle cartelle esattoriali

Sono più di 65.000 le richieste che sono giunte per procedere alla rottamazione delle cartelle esattoriali.

E questo ciò che è accaduto durante i primi cinque giorni da quando questo servizio è stato attivato sul sito dell’agenzia di riscossione.

Un’iniziativa che ha avuto un enorme successo.

Infatti, il viceministro Maurizio Leo, ha dichiarato “Io penso che la tregua fiscale possa rappresentare un ponte verso la riforma. I contribuenti si trovano in grande difficoltà, non hanno risorse avendo dovuto affrontare tante situazioni emergenziali, e quindi diamogli una boccata di ossigeno”.

Ma quali sono i debiti che è possibile rottamare attraverso la tregua fiscale?

L’Agenzia delle riscossioni spiega che attraverso la rottamazione quater è possibile dare un taglio a tutti quei debiti contratti dal 2000 fino al 30 giugno del 2022.

In quest’agevolazione appartengono anche quelle cartelle che non ancora non sono state notificate ma che sono interessati da provvedimenti di rateizzazione oppure da sospensione poiché appartenenti ad una rottamazione che in precedenza non è stata portata a termine.

Sia per le casse che per gli provvidenziali i carichi sono compresi solo a patto che entro un mese viene inoltrato il provvedimento all’Agenzia delle Entrate-Riscossione.

Debiti delle cartelle esattoriali
Debiti delle cartelle esattoriali- Nnaopress.it

Ci sono però alcuni debiti che non è possibile rottamare.

Tra questi troviamo quelli fuori periodo oppure i carichi riguardo alle somme dovute a titolo di recupero degli aiuti di Stato.

A questa lista appartengono anche i crediti inerenti multe o sanzioni pecuniari e sentenze penali a seguito di condanne.

In che modo presentare la domanda

Per riuscire ad usufruire della rottamazione, sarà necessario presentare la domanda entro il 30 aprile del 2023.

Due sono le modalità che possono essere utilizzate, la prima è attraverso l’accesso all’area riservata con le credenziali Spid, CIE o CNS, mentre la seconda è quello in cui si va a compilare un apposito Form in area pubblica che deve essere riempito in ogni sua parte e a cui deve essere allegato un documento di riconoscimento insieme alla propria email.

Sarà poi compito dell’Agenzia delle Entrate inviare, entro e non oltre il 30 giugno del 2023, una comunicazione secondo la quale si informa il contribuente che la domanda viene accettata o rifiutata.

Nel caso in cui questa viene accettata, nella comunicazione sarà presente anche la somma da pagare insieme alle varie scadenze della cifra intera o dei pagamenti rateali.

Non mancheranno poi i moduli di pagamento precompilati insieme alle informazioni da utilizzare nel momento in cui si vuole procedere alla domiciliazione dei pagamenti attraverso il proprio conto corrente.

Il pagamento può essere poi eseguito in diverse modalità utilizzando il sito dell’agenzia delle entrate, l’app EquiClick oppure la domiciliazione sul proprio conto corrente.

Inoltre è possibile anche utilizzare dei moduli di pagamento precompilati presso gli sportelli bancari, ricevitorie, uffici postali, Home Banking oppure tabaccai.

Inoltre è possibile anche effettuare pagamenti di persona a patto che prima si prenda un appuntamento presso gli sportelli di agenzia delle entrate-riscossioni andando a prenotare un incontro dal lunedì al venerdì.

I contribuenti possono decidere se pagare il tutto in un’unica soluzione entro la data del 31 luglio del 2023 o in massimo 18 rate consecutive.

E’ molto importante però che le prime due rate vengono pagate entro il 31 luglio e la seconda entro il 30 novembre 2023.

Le altre 16 vengono divise poi durante i quattro anni successivi durante i quali saranno saldate seguendo le date di scadenza del: 28 febbraio, 31 maggio 31 luglio e 30 novembre di ogni anno fino al 2024.

Cosa accade nel momento in cui non si procede al pagamento di una rata?

In questi casi si hanno cinque giorni di tempo per effettuare il pagamento.

In caso contrario, la rottamazione decade e gli importi rateizzati verranno poi calcolati senza le varie agevolazioni applicate.

Cartelle contese e debiti

A questo punto in molti di sicuro si stanno chiedendo se è possibile effettuare la rottamazione anche delle cartelle nate a seguito di un contenzioso.

Anche in questo caso la risposta è positiva

Infatti, facendo riferimento alla Legge n. 197/2022, è possibile procedere alla richiesta a patto che si rinunci ad eventuali contenziosi.

Cartelle esattoriali con la tregua fiscale
Cartelle esattoriali con la tregua fiscale- Nanopress.it

Inoltre è possibile inserire, all’interno della rottamazione, anche i debiti.

Infatti, visto che l’annullamento dei 1.000 euro è valido soltanto il 31 marzo 2023, coloro che presentano la domanda per procedere alla rottamazione potranno, prima di allora, vedere annullati quei debiti grazie all’effetto stralcio.

Inoltre, l’Agenzia delle Entrate ha affermato che coloro che scelgono di muoversi in questo modo non hanno il rischio di andare a pagare delle somme più alte di quelle dovute.

Attraverso la rottamazione quater, secondo le stime, sembra che nelle casse dello Stato possano entrare circa 12,4 miliardi anche se, in base alle stime, il gettito perso dopo la diminuzione delle attività di riscossione supera i 13 miliardi.

Ed è per questo motivo che lo Stato ha visto una copertura di 1,1 miliardi.

Un effetto alquanto negativo che, a lungo andare, può toccare la cifra di 1,4 miliardi di euro.

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