Renzi: no all’incarico a Conte, sì a mandato esplorativo a Fico. Intanto è polemica sulla conferenza in Arabia

Ieri si è svolta la seconda giornata di consultazioni: il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha incontrato Leu, PD e Italia Viva. Subito dopo l’incontro, Matteo Renzi ha tenuto una conferenza di poco meno di mezz’ora per spiegare il suo punto di vista e chiarire la posizione del suo partito.

Andare ad elezioni sarebbe un errore, preferiamo un governo politico ma siamo disponibili anche a un governo istituzionale” dice. Dunque, pur non chiudendo del tutto a un Conte ter, il leader di Italia Viva auspica in un mandato esplorativo, ovvero che venga nominata un’altra figura istituzionale per dare il via a un altro giro di consultazioni e riferire poi a Mattarella, che ha l’ultima parola. Solitamente la persona scelta è il presidente della Camera e Renzi vorrebbe proprio Fico a prendere in mano le redini della crisi, nonché potenzialmente presidente del Consiglio. A nulla dunque è servita la chiamata di Conte pre-consultazioni: una telefonata diplomatica in cui è stato chiarito che tra i due leader non ci sono acrimonie personali ma solo problemi di natura politica.

Renzi ha poi aggiunto che la maggioranza, a oggi, è possibile solo con la presenza del suo partito: tutto sta nel capire se le altre forze politiche vogliono o meno Italia Viva. Nonostante, come sostiene lui, sia stato coperto di fango per aver aperto la crisi, lui è pronto ad appoggiare PD e M5S, che però devono decidere se includerlo o meno. I due partiti, così come Leu e gli altri gruppi già saliti al Colle, però appoggiano in toto la rielezione di Giuseppe Conte, auspicando la celere riformazione di un governo.

Oggi Mattarella incontrerà il Movimento 5 Stelle e il centrodestra.

Matteo Renzi in Arabia Saudita: scoppia la polemica

Matteo Renzi però non è soltanto al centro della crisi di governo, infatti è stato molto criticato per il suo dialogo amichevole con il principe Mohammed bin Salaman, erede al trono dell’Arabia Saudita. Il paese è noto per non essere particolarmente attento e rispettoso dei diritti umani fondamentali.

L’incontro è avvenuto nell’ambito di un evento internazionale organizzato dal principe per attrare investimenti internazionali nel suo paese e rendere Riad il centro nevralgico della nuova Arabia. Renzi è stato chiamato come consulente e come ha spiegato lui stesso, dove viene retribuito per esporre il proprio pensiero, lui va. A questo appuntamento hanno partecipato diversi personaggi della politica e della finanza internazionale, come per esempio il ceo di Goldman Sachs David Solomon.

La polemica e la critica non sono tardate ad arrivare, soprattutto per le parole del leader di Italia Viva in merito all’Arabia Saudita come culla di un nuovo Rinascimento. In molti fanno notare che assenza di democrazia, libertà di parola e pensiero collidono con l’idea di Umanesimo.

Matteo Renzi aveva in programma di stare via una settimana, ma è dovuto tornare in fretta a Roma per le consultazioni, saltando così l’intervento in merito agli investimenti post-Covid nell’ambito della conferenza organizzata dal Saudi public investment Fund, in qualità di membro del advisory board. Le sue consulenze, ha svelato il quotidiano Domani, sarebbero in merito a come sfruttare la cultura in Arabia per iniziare un cambiamento del paese. Pare che questo ruolo strategico, che lo porta a tenere conferenze in presenza o da remoto, venga pagato migliaia di dollari l’anno, ma il politico non ha né smentito né confermato.

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