Pensione con 63 anni e 30 di contributi: queste categorie potrebbero richiederla

Ecco tutto quello che c’è da sapere sulla pensione con 63 anni e 30 di contributi: di che cosa si tratta e quali sono i requisiti necessari per poterla richiedere.

Istituto nazionale previdenza sociale
Istituto nazionale previdenza sociale – Nanopress.it

Il mondo del lavoro, si sa, non è affatto facile, né per le responsabilità e gli impegni che derivano dalla propria professione né per il tempo che è necessario dedicare a essa. Una volta terminato il percorso di studi, infatti, tutti i giovani si apprestano a scegliere il percorso lavorativo che più preferiscono. Da quel momento in avanti, per molti, molti anni, il lavoro diventa parte integrante della propria vita.

Dopo una lunga carriera, a un certo punto arriva finalmente il momento di raccogliere i frutti seminati. E cioè, di chiudere un capitolo e iniziarne un altro. Ebbene sì, perché questo e molto altro ancora racchiude l’atteso e anelato traguardo della pensione.

Tuttavia, esistono diverse opzioni per accedere al trattamento pensionistico delle quali, però, possono beneficiare solamente alcune categorie di lavoratori.

Tra esse, ad esempio, vi è anche “Opzione donna”, insieme alla possibilità di ricevere l’assegno pensionistico con solamente 63 di età e 30 di contributi. Di che cosa si tratta? Chi può beneficiare di tale servizio? Scopriamo insieme, a tal proposito, tutto quello che c’è da sapere.

Pensione con 63 anni di età e 30 di contributi

Quando si parla di trattamento pensionistico anticipato per coloro i quali abbiano compiuto 63 anni di età, si parla di “APE sociale“. Non tutti i lavoratori, però, possono farne richiesta: per farlo, bisogna necessariamente appartenere a una delle quattro categorie prestabilite.

Pensioni con 63 anni e 30 di contributi
Pensioni con 63 anni e 30 di contributi – Nanopress.it

Possono aderire all'”APE sociale”, infatti, i disoccupati che stanno per arrivare al termine del sussidio di disoccupazione; coloro i quali si prendono cura di un familiare da almeno sei mesi al momento dell’invio della richiesta; i lavoratori con una disabilità non inferiore al 74% e, infine, i cittadini che svolgono lavori usuranti da almeno sette anni, su un massimo di dieci, e da almeno sei anni ,su una scala di sette.

Per quanto riguarda le prime tre categorie di cui sopra, gli anni di contribuzione da raggiungere variano dai 30 ai 32. Coloro i quali appartengono al quarto gruppo di aventi diritto, invece, devono aver versato 36 anni di contributi. Se tra i cittadini a cui spetta l'”APE sociale” vi sono delle lavoratrici donne che sono anche madri, queste ultime possono beneficiare di un ulteriore sgravio contributivo che equivale a un anno per ogni figlio avuto, fino a un massimo di 24 mesi (due anni).

Come effettuare la richiesta

Dopo aver analizzato nel dettaglio tutte le categorie di lavoratori che possono avere accesso al servizio di pensione anticipata denominato “APE sociale”, è giunto il momento di scoprire come effettuarne la richiesta.

Richiesta per l'"APE sociale"
Richiesta per l'”APE sociale” – Nanopress.it

Il primo passo da compiere è quello di richiedere il certificato del diritto alla pensione anticipata agevolata all’INPS il quale, dopo le opportune valutazioni, rilascerà tale documento.

Dopodiché, è necessario inviare la domanda presso la sede territoriale dell’Istituto di previdenza sociale in maniera telematica, tramite l’accesso alla propria area riservata del portale dell’ente. In alternativa, ci si può recare presso un qualsiasi patronato. Per fare ciò esistono tre date di scadenza: 31 marzo; 16 luglio e 30 novembre 2023.

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