La fine della presidenza Trump parte dai network

Per la prima volta nella storia dell’informazione televisiva americana la diretta dalla Casa Bianca è stata oscurata: a farlo sono state tutti i network principali (MsNbc, Nbc, Abc, Cbs, Cnsbc). Il motivo dell’interruzione, paradossalmente, è stato chiarire agli spettatori che le affermazioni del Presidente erano “false e non sostanziate da “nessuna prova“. Solo Cnn ha continuato a trasmettere, ma sottotitolando: “Senza prove, Trump dice che lo stanno imbrogliando”.

Può sembrare una congiura, o forse l’America di Joe Biden sta solo iniziando a mettere da parte i quattro anni di amministrazione Trump, ma a poche ore di distanza anche Steve Bannon, fedelissimo del tycoongià direttore della sua campagna elettorale nel 2016, è stato censurato. In questo caso sono stati i social networkYouTube Facebook hanno sospeso i suoi account, mentre Twitter lo ha addirittura cancellato.

“Ci troviamo nella posizione di dover interrompere il presidente degli Stati Uniti”

Ci troviamo nella posizione di dover interrompere il presidente degli Stati Uniti“, questo hanno continuato a ripetere i giornalisti delle reti televisive durante i minuti di oscuramento del discorso di Donald Trump. Persino l’anchorman di Fox News, canale di proprietà di Rupert Murdoch, rappresentante di un trumpismo sfegatato, ha dovuto interrompere la voce del Presidente per ribadire che ciò che stava dicendo era falso.

Trump, infatti, seguitava ad affermare che lo spoglio elettorale sia un broglio: a sentir lui, Biden non avrebbe ottenuto i suoi risultati elettorali onestamente.

Il Comitato nazionale per l’integrità del voto, composto al 50% da democratici e al 50% da repubblicani, si è però riunito subito dopo il discorso di Trump e ha diffuso un comunicato smentendocategoricamente che ci siano stati brogli.

Anche i comitati elettorali che supervisionano alle procedure di voto nei singoli Stati hanno garantito la validità dei voti.

“Stop the seal” e “War Room Pandemic” di Bannon censurati

Metterei le loro teste su pali ai due angoli della Casa Bianca come avvertimento ai burocrati federali. Se non sei d’accordo, sei finito“: questo l’auspicio di Steve Bannon, il teorico del sovranismo americano, ex stratega della prima candidatura alla presidenza di Trump alla Casa Bianca, che nel filmato del suo podcast The War Room ha invocato la decapitazione dell’epidemiologo Anthony Fauci e del capo dell’Fbi Christopher Wray.

L’ideologo dell’Alt Right consigliava anche al presidente uscente di far fuori al più presto dell’epidemiologo che ha gestito l’emergenza Covid-19 e il direttore del Bureau. “Tornerei ai vecchi tempi dei Tudor”, ha ironizzato, aggiungendo però che “il Presidente è un uomo di cuore” e quindi si limiterà a licenziarli.

Il video è subito stato rimosso da YouTube, che ha anche imposto un blocco di una settimana alla pubblicazione di nuovi video. Facebook ha poi chiuso la pagina “Stop the steal” (“fermate il furto): 360 mila follower pro Trump pronti a contestare i risultati elettorali con la violenza. Anche Twitter ha mandato in shut-down il profilo di Bannon.

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