Rapporto Censis-Confimprese: con un lockdown natalizio perdite da 25 mld di consumi

Il rapporto Censis-Confimprese sull’emergenza Covid-19 ha calcolato che se dovessimo affrontare un lockdown natalizio, il mercato potrebbe perdere fino a 25 miliardi di euro di consumi.

Gli ultimi dati sul Pil hanno stimato per il terzo trimestre del 2020 una netta ripresa (+16,1%), ma la seconda ondata di contagi rischia di bloccare i timidi segnali positivi dell’economia. Nonostante il trimestre positivo, per la chiusura dell’anno, si prevede già un crollo dei consumi che ammonterebbe a 229 miliardi (-19,5%) e potrebbe avere effetti sulla disoccupazione, mettendo a rischio 5 milioni di posti di lavoro. Ma in caso di un nuovo lockdown generalizzato, come successo in primavera, la cifra sarebbe certamente destinata a salire.

Lockdown natalizio: sfumano 24 mld di spesa delle famiglie

Il solo retail subirà una sforbiciata di 95 miliardi di euro di fatturato (-21,6%) e nel comparto si rischia la perdita di oltre 700.000 posti di lavoro. Nel periodo delle festività, un lockdown natalizio simile a quello di primavera brucerebbe 25 miliardi di euro di spesa delle famiglie. 

25 dicembre: la deadline psicologica degli italiani

Sempre secondo il rapporto Censis-Confimprese, la metà degli italiani è disposta ad accettare misure restrittive per il contenimento della seconda ondata solo nella speranza di una risoluzione in breve, e la deadline sembra essere nella mente di molti proprio il Natale. La tenuta psicologica degli italiani all’indomani delle nuove restrizioni sarebbe infatti il 25 dicembre, soprattutto per i residenti del Sud (il 55,2% rispetto alla media nazionale del 49,7%) e gli anziani (il 53,5%).

Confimprese: “Già ora come nei giorni bui di marzo e aprile”

Il rapporto è stato commentato da Mario Resca, presidente di Confimprese: “La situazione della distribuzione e del commercio in generale è già durissima in questo momento, con chiusure soltanto parziali. Da quando si è cominciato a parlare delle nuove misure restrittive, la flessione è stata immediata, i clienti si sono diradati e la distribuzione, la ristorazione e il commercio hanno già intravisto i giorni bui di marzo e aprile. Senza contare che, in relazione al virus, la chiusura dei centri commerciali il sabato e la domenica in alcune regioni non risolve nulla, perché concentra i già scarsi clienti durante gli altri giorni della settimana, con disagi maggiori“.

Il Governo non prevede un lockdown natalizio

Il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha fatto riferimento proprio alla possibilità che un nuovo lockdown si protragga fino alle festività natalizie, negando però la possibilità: “Se rispettiamo queste misure abbiamo buone chance di affrontare il prossimo mese di dicembre con una tranquillità. In caso contrario ci ritroveremo più avanti di adoperare un lockdown generalizzato, uno scenario che non possiamo vivere“.

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