Le reazioni ai colloqui tra coalizione e opposizione con il presidente di Israele Herzog

Israele sta vivendo momenti intensi, che rimarranno indelebili nella storia della Nazione. Dopo dodici settimane di proteste il popolo israeliano ha ottenuto un rinvio della tanto discussa riforma giudiziaria che ha portato centinaia di migliaia di persone e categorie professionali per le strade del Paese e quasi arrivati a una guerra civile il primo ministro Netanyahu ha deciso di annunciare la sospensione.

Netanyahu
Netanyahu durante l’annuncio della sospensione della revisione giudiziaria – Nanopress.it

La popolazione nonostante la scelta raggiunta dalla coalizione ha continuato a manifestare contro il governo, che a loro avviso ha gettato il Paese sull’orlo del baratro.

Si sono tenuti nella serata di martedì 28 marzo i colloqui dei parlamentari della Knesset con il capo di Stato israeliano Herzog. Una grande fattura interna all’ambito politico, che ha generato una crisi sociale e un malcontento senza precedenti che ha appesantito la situazione con una crisi sociale che ha portato il popolo all’azione.

Israele, colloqui tra coalizione e opposizione da Herzog

I colloqui tra la colazione governativa di Netanyahu e l’opposizione, si sono tenuti presso la residenza del presidente di Israele Herzog a Gerusalemme. La discussione era mirata a trovare un modo per confrontarsi, dato che la scelta di posticipare il disegno sulla revisione giudiziaria di Israele, non è andata giù a tutti. Il vertice ha riunito i delegati dei partiti dell’opposizione per cercare un minimo di equilibrio.

La delegazione di Yesh Atid era formata dai deputati Orna Barbivai e Karin Elharrar, dall’ex direttore generale dell’Ufficio del Primo Ministro Schultz e dall’avvocato Oded Gazit. Mentre Unità Nazionale ha incaricato i parlamentari Chili Tropper, Gideon Sa’ar, Orit Farkash-Hacohen e l’avvocato Ronen Aviana.

Il Likud ha deciso di inviare il ministro degli affari strategici Ron Dermer, lo studioso del Kohelet Policy Forum Aviad Bakshi, il segretario di gabinetto Fuchs e l’accademica Talia Einhorn.

Il presidente Herzog ha recepito con favore la notizia della sospensione della revisione giudiziaria, dato che è stato proprio lui durante questi ultimi difficilissimi mesi a chiedere più volte il dialogo, per evitare la guerra civile a Israele, in maniera molto diplomatica nonostante il suo piano si è stato respinto dalla coalizione.

Si sono riuniti, quindi, i maggiori sostenitori della riforma, che pensano non debba essere cambiata nulla nel testo di revisione, contro chi invece ha sostenuto fin dall’inizio che si trattasse di una manovra che avrebbe gettato Israele nelle mani di una dittatura.

Herzog presidente di Israele
Presidente di Israele Herzog – Nanopress.it

Herzi Halevi, capo militare, ha precisato che, all’interno di questa delicatissima controversia israeliana, le forze dell’ordine e quelle militari hanno scelto la difesa del Paese e del popolo israeliano e, soprattutto, di proteggere la loro democrazia.

L’alto ufficiale ha precisato durante la premiazione di alcuni soldati che: “In questi giorni parecchie persone mi hanno detto: ‘Scegli da che parte della storia vuoi stare’. Sono, tra l’altro, su entrambi i lati della disputa”.

Halevi ha poi aggiunto: “E questa è la mia risposta: ‘ho scelto’, perché abbiamo scelto. Non appena abbiamo indossato un’uniforme, come coscritti, come soldati di carriera e nelle riserve, abbiamo scelto di stare dalla parte che protegge il Paese. Abbiamo scelto di essere quelli che consentono la vita qui, la prosperità e sì, anche il diritto di essere divisi”.

Sottolineando anche che:Questo è il nostro coraggio, essere i difensori di questo Paese all’esterno anche quando è difficile dentro di noi, alzarci in piedi e forgiare un percorso per esso, attraverso tutte le difficoltà”.

Benny Gantz invece, leader del partito Unità Nazionale, ha precisato che a suo avviso i colloqui per rivedere la revisione del giudiziaria dovevano iniziare tre mesi fa.

Ha dichiarato in merito a Channel 12:Avremmo dovuto prevenire tutto ciò che questo paese ha vissuto negli ultimi tre mesi, avremmo dovuto sederci tre mesi fa e fermare la legislazione e parlare”.

Gantz ha sottolineato che,anche se l’Unità Nazionale e Yesh Atid hanno inviato delegazioni separate, sono sulla stessa linea di pensiero.

L’ex ministro della difesa ha voluto precisare prima degli incontri chebisogna raggiungere un accordo che serva a tutti i cittadini di Israele, quelli favorevoli e quelli contrari. Qui non deve vincere nessuno, io non voglio vincere .”

Quando è stato chiesto a Gantz se avrebbe poi avuto intenzione di far parte del partito del presidente Netanyahu, lui stesso ha precisato:Non sono qui per salvare il governo, sono qui per salvare il Paese”.

Mike Herzog, ambasciatore israeliano negli Stati Uniti,  ha avuto modo di incontrare il leader del partito democratico Jeffries on the Hill Hakeem. Il massimo diplomatico a Washington sta cercando di stemperare e placare la tensione sopravvenuta tra Israele  e l’amministrazione Biden, a seguito delle scelte del governo Netanyahu.

Il diplomatico Herzog ha precisato su Twitter: “Oggi ho avuto un grande incontro con il leader democratico Jeffries, un convinto sostenitore di Israele. Abbiamo discusso delle sfide e delle opportunità nella nostra regione e della sua prossima visita in Israele. L’ho ringraziato per il suo profondo impegno nelle relazioni Israele-USA”

La convocazione di Herzog che è arrivata direttamente dal dipartimento di Stato la scorsa settimana, quando il vicesegretario di Stato quindi Sherman si è scagliato contro la legge promossa alla Knesset, che sostanzialmente concede agli israeliani di riprendere possesso di insediamenti smantellati nel 2005 in Cisgiordania e che da molti anni erano diventati una questione ormai appianata e senza dispute.

Un altro funzionario, la settimana scorsa, ha dichiarato a Time of Israel che la situazione non perviene soltanto dalla frustrazione e dall’ira per la questione palestinese, ma anche per una serie di scelte ritenute non idonee per bilanciare l’attuale situazione politica israeliana e è stato fatto presente senza peli sulla lingua.

L’omologo di Herzog in Israele, ovvero l’ambasciatore degli Stati Uniti Tom Nides ha voluto parlare delle accuse mosse agli Stati Uniti che parlano di sovvenzioni da parte degli Usa per le proteste israeliane è indignato per questa critica ha dichiarato che: “è “assurdo” affermare che gli Stati Uniti stavano spingendo e finanziando proteste antigovernative in Israele. Questo è assurdo, assurdo… non abbiamo avuto niente a che fare con queste proteste, questa è una democrazia, la gente si fa avanti e parla sia a favore che contro le riforme“.

Nides afferma che:  “applaudiamo alla decisione del primo ministro Benjamin Netanyahu di sospendere la revisione della legislazione per i colloqui e siamo ansiosi di vedere come la squadra del presidente Herzog si riunirà e negozierà un compromesso che speriamo tutti possiamo accettare”.

Non ha però confermato precisamente il fatto che gli Stati Uniti hanno fatto seriamente pressione su Netanyahu per farlo ragionare sulle possibili  gravi conseguenze, se non avesse sospeso la legislazione e, in merito, ha semplicemente detto che gli amici di vecchia data parlano sempre e di ogni situazione.

Nides ha precisato che c’è: “ancora molto lavoro da fare” per finalizzare l’ingresso di Israele nel Visa Waiver Program degli Stati Uniti, ma che lo faremo per conto del popolo israeliano… la mia speranza è entro settembre”.

Quando è stata posta la domanda sul fatto di un possibile incontro  tra Joe Biden e Netanyahu sottolineando l’intenzione di vederlo negli Stati Uniti Nides ha risposto “ovviamente verrà a un certo punto, e si spera presto”.

L’ufficio del presidente israeliano Herzog ha spiegato che l’incontro tra coalizione e opposizione per discutere il compromesso è durato circa  90 minuti e si è detto soddisfatto nella conversazione avuta.

L’ufficio presidenziale ha precisato anche che:L’incontro si è svolto in una buona atmosfera”.  Sottolineando che nella giornata odierna mercoledì 29 marzo proseguiranno per cercare di arrivare alla soluzione migliore.

Israele
Proteste antigovernative a Israele – Nanopress.it

L’incontro di Martedì 28 Marzo ha mostrato la partecipazione dei partiti del Likud, Yesh Atid e Unità Nazionale, ma è previsto che incontrino il presidente anche i delegati rappresentanti dei partiti Labour, Yisrael Beytenu e Ra’am.

La delegazione ah riferito a seguito dell’incontro che: “Abbiamo detto al presidente che nel 75° anno dello Stato di Israele, possiamo apportare un vero cambiamento – non solo correzioni estetiche, ma una costituzione ampiamente concordata basata sui valori della Dichiarazione di Indipendenza”.

Precisando anche che lo scopo è quello di raggiungere unampio consenso di rappresentanti pubblici per riflettere un consenso nazionale dei cittadini di Israele”.  Sottolineando che ciò che  ci si aspetta  eh che la legislazione attualmente in corso alla Knesset: “venga completamente rimossa per iniziare i colloqui su una nuova pagina”.

Atid ha scelto di inviare ai colloqui con Herzog, i parlamentari  Barbivai e  Elharrar, ma anche l’ex direttore generale dell’Ufficio del Primo Ministro Schultz e l’avvocato  Gazit.

La parole di Biden e la risposta di Netanyahu

Il 28 Marzo il presidente Usa Joe Biden ha spronato il primo ministro Netanyahu ad allontanarsi dalla legislazione in atto sulla riforma giudiziaria, sottolineando di essere preoccupato per la democrazia di Israele e specificando che non è possibile continuare su questa strada.

Mentre stava salendo sull’Air Force One all’aeroporto di Raleigh-Durham ha risposto ai giornalisti in merito alla questione e ha precisato:Come molti forti sostenitori di Israele, sono molto preoccupato. E sono preoccupato che capiscano bene. Non possono continuare su questa strada. E in un certo senso l’ho chiarito”.

Ha anche riferito che: “Si spera che il primo ministro agisca in modo da poter cercare di elaborare un vero compromesso, ma resta da vedere”.

Biden in questa occasione ha sottolineato più volte la parola compromesso genuino, come ad alludere al fatto che se non è necessario un accordo per placare il momento ma qualcosa che vada realmente a favore della democrazia del popolo, che vada ad aggiungere invece che a togliere al paese.

I giornalisti hanno anche incalzato il presidente statunitense chiedendo se gli  USA  avviano avuto un ruolo all’interno della crisi israeliana ed ha prontamente risposto che:Non vogliamo interferire… Comunque, non stiamo interferendo. Conoscono la mia posizione. Conoscono la posizione dell’America. Conoscono la posizione degli ebrei americani”.

Il presidente israeliano Netanyahu ha risposto precisando e sta cercando di ripristinare il “giusto equilibrio tra i tre rami del governo attraverso il consenso”.

Respingendo così una raccomandazione o avvertimento di Biden e questo è un avvenimento senza precedenti fino ad ora, dato che Netanyahu ha detto specificatamente che non prenderà decisioni basate sulle opinioni altrui o estere neanche quelle pervenute da migliori amici.

Il presidente tornato a Washington ha chiarito nuovamente la questione  e questo è avvenuto dopo la conclusione dei colloqui tra il presidente di trailer hertz e le parti incontrastato.

Biden ha risposto alla domanda dei giornalisti che chiedevano la sua opinione in merito alla questione: “Beh, non so se siano a un punto di svolta, ma penso che sia una situazione difficile in cui trovarsi e devono risolverlo.”

Reuters ha anche posto una domanda diretta alla Casa Bianca chiedendo la preferenza in merito alle azioni future di Netanyahu riguardo alla riforma giudiziaria e lo stesso presidente ha risposto: “spero che si distacchi da essa”.

Il fatto che il presidente Biden si sia esposto con commenti critici è qualcosa di insolito e soprattutto che sembra scontrarsi, anche dalle analisi effettuate dai media, con i messaggi provenienti dalla sua stessa amministrazione nelle ultime ore.

Netanyahu ha rilasciato una dichiarazione in risposta al presidente Usa che riporta:Conosco il presidente Biden da oltre 40 anni e apprezzo il suo impegno di lunga data nei confronti di Israele. L’alleanza tra Israele e Stati Uniti è indissolubile e supera sempre i dissapori occasionali tra di noi”.

Biden
Biden – Nanopress.it

Il presidente di Israele ha giustificato la revisione giudiziaria programmata spiegando che:La mia amministrazione è impegnata a rafforzare la democrazia ripristinando il giusto equilibrio tra i tre rami del governo, che stiamo cercando di raggiungere attraverso un ampio consenso”.

Una situazione delicata tra Israele e Stati Uniti che sono notoriamente stati sempre al fianco e in perfetta armonia, anche raccogliendo critiche internazionali, ma sembra che qualcosa nei rapporti, dopo questa presa di posizione della coalizione di Netanyahu che ha quasi  distrutto la nazione,  sia cambiato qualcosa in maniera profonda.

Per la giornata del 29 marzo sono in programma altri colloqui e la situazione ,anche a livello di malcontento popolare rimane molto tesa, il popolo chiede che la revisione sia interrotta e non sospesa momentaneamente e non ha intenzione di rinunciare alla democrazia di Israele e ha sottolineato che continuerà a combattere per questo.

 

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