Prosegue, secondo quanto rilevato dall’ISTAT, la timida crescita che era già stata registrata in luglio per il mondo del lavoro: il numero di occupati sale di oltre 80mila unità. Allo stesso tempo cala lievemente il tasso di disoccupazione, che si attesta al 9,7% (segnando uno -0,1 per cento rispetto a luglio), ma comunque ancora troppo elevato: sono circa 70mila quelli in cerca di lavoro e oltre 250 gli inoccupati.
Istat, chi ha trovato lavoro tra luglio e agosto
Quanto emerge, analizzando i dati odierni, è soprattutto che la crescita degli occupati interessa prevalentemente la componente maschile, con 72 mila unità per gli uomini rientrati al lavoro a fronte di sole 11 mila donne.
I lavoratori autonomi, con più 67 mila unità, segnano uno scarto evidente rispetto ai dipendenti, +16. Per quanto riguarda il fattore anagrafico, invece, la crescita è più omogenea. Va segnalata solo una fascia critica, quella tra i 35 e i 49 anni, in crescita di sole 9 mila unità, a fronte di un +32 nella fascia più giovane (25-34) e più anziana, over 50, con +24 mila.
Lavorano più persone e per più ore
Un altro dato positivo emerge dalle ore pro capite effettivamente lavorate. Rispetto a quelle di agosto 2019 i numeri sono ancora inferiori, ma di poco: in una settimana è stato rilevato un ammontare di ore di attività pari a 25,5, solo 0,6 ore meno allo stesso mese dell’anno scorso per gli autonomi e -0,4 per i dipendenti.
Decrescita tra gli inoccupati, ma ancora in troppi
Durante il lockdown, tra aprile-maggio, il tasso di occupazione aveva subito un duro colpo a vantaggio del numero di inoccupati, che avevano raggiunto quota 700 mila. Gli ultimi dati segnalano una marcata discesa (-65 mila in agosto) degli inattivi, ossia chi non ha un posto e non è alla ricerca, ma non abbastanza per reggere il confronto con i numeri dello stesso periodo del 2019: oggi sono ancora circa 300 mila gli inoccupati in più rispetto a dodici mesi fa.