La tagliola del Fisco sul Superbonus: niente 110% a chi non termina i lavori entro l’anno

I nuovi termini dopo la tagliola dell’Agenzia delle entrate per ottenere le agevolazioni: niente Superbonus 110% senza lavori in corso e senza pagamenti allineati al reale stato.

Un cantiere a Milano
Un cantiere a Milano – Nanopress.it

 

La raccomandazione è arrivata in occasione dell’incontro di Telefisco organizzato dal Sole24Ore. Chi si ritrova con i lavori in corso e vuole ancora usufruire del Superbonus 110% dovrà presentare la documentazione economica, e i bonifici dovranno essere allineati allo stato reale di avanzamento dei cantieri. Niente bonus per gli interventi ancora da effettuare. Attenzione dunque per chi intende ancora usufruire della cessione di credito alla data della conclusione dei lavori, da qui fino al dicembre 2023. L’aliquota sarà disponibile per coloro i quali hanno già avviato i lavori ed effettuato spese fino a fine anno, ma non basterà effettuare i pagamenti.

Superbonus, la tagliola del Fisco: chi dovrà restituire i soldi

L’incontro di Telefisco organizzato dal Sole24Ore è servito all’Agenzia per afre il punto anche sull’agevolazione edilizia. Chiunque infatti si trovi ancora con lavori in corso e ha intenzione di richiedere il Superbonus 100%, entro il 31 dicembre dovrà dimostrare tutti i pagamenti tramite bonifici, ma c’è di più. I bonifici dovranno essere allineati con il reale stato dei lavori. Indispensabile, secondo l’Agenzia delle entrate per la cessione di credito la certificazione dei vari avanzamenti dei lavori infatti. Il direttore dei lavori dovrà emettere un certificato per appurare che il cantiere stia di fatto realizzando i lavori oggetto del bonus che si intende chiedere. Dunque nessuna cessione di credito per gli interventi che non sono stati ancora effettuati. Non sarà possibile dare un’accelerata ai pagamenti, ad esempio se il cantiere è rimasto fermo e si vuole arrivare al bonus.

Si tratta della regola del 13esimo comma dell’articolo 119 del dl n.34 2020, che stabilisce come per la cessione dei crediti o anche per lo sconto in fattura, il destinatario del bonus dovrà certificare il suo effettivo diritto alla detrazione per interventi previsti per il Superbonus. La certificazione del tecnico, come si legge nel decreto legge, dovrà servire ad asserire l’intervento – che sia conforme anche a tutti i requisiti tecnici che la legge richiede – in maniera appropriata con le spese che si andranno ad effettuare con le agevolazioni. Solamente in questo modo il bonus sarà erogato al 110%, ma comunque entro il limite del 31 dicembre 2023.

Le detrazioni e le agevolazioni fiscali

Non sarà possibile dunque forzare i lavori, visto che i pagamenti dovranno esser in linea con l’andamento dei lavori già effettuati, e in più servirà anche oltre la documentazione fiscale il certificato del direttore dei lavori.

Operai edili al lavoro sulla facciata di uno stabile
Operai edili al lavoro sulla facciata di uno stabile – Nanopress.it

Chi invece vorrà accedere al bonus tramite agevolazione fiscale, sottraendo le spese nelle tasse, potrà anticipare il saldo dell’anno 2023 anche per i lavori da compiere nel 2024. Poi arriverà la detrazione delle spese Irpef. La circolare n.24/E aveva chiarito nel 2020 che sia per il Superbonus che per gli altri bonus edilizi infatti il periodo di imposta segue il criterio di cassa, e quindi la data di pagamento, senza dipendere dalla data dell’inizio dei lavori.

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