Una nuova manifestazione per Cospito ha invaso la Capitale, in particolare l’altare della Patria, fra lo sdegno dei politici.
Coloro che manifestano solidarietà all’anarchico che è in 41 bis da ottobre scorso hanno protestato con striscioni che chiedono un regime carcerario meno duro per Cospito e ci sono stati anche atti definiti “inaccettabili”, come il lancio di fumogeni e altri disordini.
Manifestazione per Cospito
Continuano i disordini per protestare contro il carcere duro a cui è sottoposto l’anarchico Alfredo Cospito, in particolare dopo lo sciopero della fame che questo sta seguendo mettendo in pericolo la sua salute.
La manifestazione di oggi si è svolta nella Capitale, nei pressi dell’Altare della Patria, monumento simbolo dell’unità d’Italia. Questo è stato invaso di fumogeni rossi ed è stato srotolato uno striscione con scritto ‘L’Italia tortura, con Alfredo no al 41 bis’.
Tutto ciò è stato condannato fortemente dai politici, ad esempio Ignazio La Russa e Gennaro Sangiuliano, che hanno commentato la profanazione di questo importante monumento di Roma come un atto gravissimo.
“Manifestare il proprio pensiero è un diritto ma farlo in questo modo davanti a un monumento di tale importanza, che rende onore a chi ha sacrificato la vita per la patria, lo trovo un gesto provocatorio inaccettabile”
ha commentato il presidente del Senato.
Per Paola Chiesa, deputato di Fratelli d’Italia, si è unita alla rabbia delle forze politiche, condannando il gesto non tanto per le ragioni dei protestanti, che ormai sono note a tutte, ma per il luogo che è stato profanato dove invece si dovrebbe portare solo rispetto per la grande valenza storica.
Le proteste per Cospito
Sono mesi ormai che vanno avanti le proteste per le condizioni carcerarie di Alfredo Cospito, che al momento è in 41 bis, ovvero il carcere duro che lo costringe in totale isolamento verso chiunque, per evitare che possa dare ordini e messaggi che arrivino all’esterno.
Molti ritengono che questo regime sia inutile dal momento che le azioni all’esterno avvengono indipendentemente dai contatti che l’anarchico riesce ad avere con persone che poi portano i suoi messaggi all’esterno.
Le manifestazioni ci sono un po’ ovunque e abbiamo visto pochi giorni fa un graffito realizzato a Milano per ricordare che questo strumento importante è stato istituito dal giudice Giovanni Falcone per combattere le mafie e protestare contro il 41 bis significa mancare di rispetto a chi come lui e altre persone hanno perso la vita per atti di criminalità organizzata.
Il 41 bis ha proprio lo scopo di evitare che i soggetti pericolosi che sono in carcere fomentino disordini all’esterno. In questo caso c’è preoccupazione per le condizioni di salute di Alfredo Cospito, che solo recentemente sta accettando gli integratori alimentari.
Questo sta alimentando sempre più proteste ma come quella avvenuta oggi pomeriggio non ce n’erano mai state, infatti i danni hanno coinvolto un monumento storico di Roma allora finché si esprime il proprio pensiero può andare bene ma lo si deve fare in modo pacifico, mentre purtroppo le forze dell’ordine sono sempre costrette a intervenire per sedare gli animi, come in questo caso.
Domani la camera di consiglio in Cassazione
Nella vicenda giudiziaria che riguarda Alfredo Cospito, domani sarà una giornata importante perché in Cassazione è prevista la camera di consiglio per valutare il ricorso presentato dall’avvocato difensore.
Anche in vista di questa giornata chiave ci sarà un presidio delle forze dell’ordine, poiché già è previsto un sit in di sostegno da parte degli anarchici.
I giudici dovranno prendere l’importante decisione se respingere l’istanza e quindi confermare le condizioni carcerarie attuali oppure annullare tale provvedimento.
Il legale dell’anarchico ha sottolineato anche il fatto che tutta questa situazione non giova al suo assistito, che versa in condizioni di salute gravi, tanto che ora è ricoverato nell’ospedale San Paolo di Milano.
Ad aggravare il tutto è anche il fatto che Cospito ha dichiarato che se l’esito di domani sarà negativo, continuerà lo sciopero della fame una volta dimesso dalla struttura.