Federico Pizzarotti sospeso dal Movimento 5 Stelle su richiesta di Casaleggio Jr

Pizzarotti

Federico Pizzarotti è stato sospeso dal Movimento 5 Stelle per mancanza di trasparenza. E’ quanto si legge sul blog di Beppe Grillo. “La trasparenza è il primo dovere degli amministratori e dei portavoce del MoVimento 5 Stelle”, così il partito caccia il sindaco di Parma indagato per abuso d’ufficio insieme all’assessora alla Cultura, Laura Ferraris. La replica del politico è giunta a breve giro di posta, sia sui profili social che in conferenza stampa, durante la quale ha anche sottolineato che negli ultimi mesi è stato ”versato tanto fango non solo dal di fuori, ma anche dal di dentro” del Movimento stesso. ”La calunnia è un venticello”, ha aggiunto, citando Gioacchino Rossini, perché ”stiamo parlando di teatro”. Pizzarotti è infatti indagato per le nomine al Teatro Regio: ”Spero ci sia un ripensamento e arrivino le scuse e la possibilità di chiarire, ma devono farlo loro”, ha concluso.

Dal blog di Grillo si legge fin dal pomeriggio del 13 il perché dell’espulsione: si legge cioè che il M5S avrebbe più volte richiesto i documenti connessi alla vicenda e che il sindaco di Parma non avrebbe mai risposto, pur essendo a conoscenza delle indagini da mesi. A metterlo alla porta è stato – si saprà senza troppo stupore – Davide Casaleggio, figlio del cofondatore del Movimento, Gianroberto, scomparso di recente.

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La trasparenza è il primo dovere degli amministratori e dei portavoce del MoVimento 5 Stelle. Solo ieri si è avuto notizia a mezzo stampa dell’avviso di garanzia ricevuto, ma il sindaco ne era al corrente da mesi. Nonostante la richiesta, inoltrata da ieri e a più riprese, di avere copia dell’avviso di garanzia e di tutti i documenti connessi alla vicenda per chiudere l’istruttoria avviata in ossequio al principio di trasparenza e già utilizzato in casi simili o analoghi, non è giunto alcun documento“, si legge sul blog.

“Preso atto della totale mancanza di trasparenza in corso da mesi, nell’impossibilità di una valutazione approfondita ed oggettiva dei documenti e per tutelare il nome e l’onorabilità del MoVimento 5 Stelle si è proceduto alla sospensione. Non si attendono le sentenze per dare un giudizio politico”, conclude il post.

LA REPLICA DI PIZZAROTTIImmediata la risposta del sindaco di Parma che affida i chiarimenti ad un post su Facebook in cui pubblica la richiesta da parte del Movimento 5 Stelle della copia dell’avviso di garanzia con la sua risposta, il tutto risalente a poche ore fa. “Mesi che Parma chiede chiarimenti, privati e anche pubblici. Totalmente ignorati. Parlate addirittura di trasparenza. E questa sarebbe trasparenza?”. “Ad una mail anonima non fornisco nessun documento”, scrive poi Pizzarotti che ricorda come da mesi il Direttorio del Movimento non risponde “alle mail su cui chiediamo chiarimenti” sul consiglio comunale della città. “Per altri chiarimenti fatemi chiamare dal responsabile dei Comuni Luigi di Maio”, conclude.

PIZZAROTTI CONTRO DI MAIO“Ci hanno scritto centinaia di cittadini, consiglieri comunali e non c’è stata nessuna telefonata del direttorio” del M5S “e di altri, siamo diventati un partito che si scrive le mail”. Così il sindaco di Parma Federico Pizzarotti si è espresso in conferenza stampa, continuando: “Io non ho detto non do i documenti, ma ho chiesto qualificatevi, venite a Parma e avremo modo di analizzare la situazione. La loro risposta sono state 4 righe di ‘Ps’. Non è un comportamento che si addice alla prima forza politica del Paese. Spero ci sia un ripensamento e scuse e la possibilità di chiarire, ma devono farlo loro”. Il sindaco attacca infine Luigi Di Maio, responsabile M5S per i Comuni, “io penso che una responsabilità ce l’abbia”, ha sostenuto Pizzarotti, spiegando che lo stesso Di Maio “non ha mai voluto fissare nemmeno un appuntamento“. E per provare ciò che dice ha pubblicato le conversazioni sui social.

MONDO REALE E MONDO VIRTUALE
Il sindaco di Parma Federico Pizzarotti, sospeso dal Movimento 5 Stelle dopo la notizia di un avviso di garanzia a suo carico per abuso d’ufficio prosegue a dire la sua in conferenza stampa: ”Noi non siamo attaccati alla poltrona, non c’è nessuna cosa definita, soprattutto con questa confusione. Siamo con le mani sul volante della città, non c’è nessun tentennamento da qui alla fine del mandato. Ho perso la fiducia in alcune persone del Movimento, ma non nei suoi valori fondanti, che tutti, a partire dal Pd, ci hanno copiato“. E ancora: ”Si è perso il senso del limite nell’accusare chiunque, quello che abbiamo detto è che a forza di gridare al lupo al lupo si rischia che la gente non ci creda più. Se vogliamo governare il Paese queste cose possono succedere – ha aggiunto – Il polverone sollevato dalla Gazzetta l’avrei sollevato da solo, non c’era niente da nascondere, siamo abituati ad una spettacolarizzazione che non esiste. Nel mondo reale bisogna rispettare le regole e non fare video e post su Facebook per dire cosa si è fatto”.

Ad ogni modo è proprio su Facebook che il sindaco di Parma ha deciso di ringraziare chi gli ha espresso solidarietà, con questo messaggio: ”Grazie ai messaggi di affetto e di stima che mi sono arrivati dagli attivisti. Grazie anche a tutte le istituzioni di differente colore politico che mi hanno espresso solidarietà. Come ha detto recentemente Cacciari, di questi tempi a fare il sindaco ‘ci vuole un pazzo’. Ma ci vuole anche uno che ami la sua città, e che metta al di sopra di tutto il bene della propria città”.

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