Coronavirus, massima allerta a Parigi: da domani chiusi bar e palestre

L’emergenza coronavirus non dà tregua all’Europa. Nel Vecchio Continente la situazione è in netto peggioramento e la seconda ondata spaventa soprattutto Francia, Germania e Spagna, che registrano tassi record di nuove positività. Da domani, martedì 6 ottobre, Parigi e i tre dipartimenti di Hauts-de-Seine, Seine-Saint-Denis e Val-de-Marne saranno considerati “zone di massima allerta dell’emergenza Coronavirus” dal Governo francese.

Parigi: chiusi bar, piscine e palestre

Secondo quanto comunicato dal prefetto della città di Parigi, Didier Lallement, lo stato di allerta durerà almeno 15 giorni. Nella capitale transalpina saranno chiusi quindi i bar, a eccezione dei ristoranti, che potranno rimanere aperti rispettando le disposizioni normative per prevenire e contrastare il rischio di contagio. Per quanto concerne le Università, gli Atenei dovranno dimezzare il numero degli studenti ammessi alle lezioni in presenza e, dunque, aumentare i corsi a distanza.

Oltre ai bar, la stretta sulla capitale tocca anche piscine e palestre, che continueranno a essere chiuse.

La situazione della capitale

Nei giorni scorsi, il ministro della Salute francese, Olivier Véran, aveva avvertito che se il numero dei contagi fosse continuato ad aumentare, il Governo “non avrebbe avuto altra scelta che mettere in massima allerta Parigi e la periferia interna”.

La decisione prosegue nel solco della nuova strategia di “stop and go” prevista dal Governo francese, in bilico tra lotta serrata al virus e difesa della vita economica del Paese. Anne Hidalgo (sindaca di Parigi) ha dichiarato che “il virus resterà nelle nostre vite per molto tempo. La vita economica, sociale, culturale deve continuare anche se con un ritmo diverso.”

Negli ultimi 7 giorni, il numero di persone risultate positive al Covid-19 è circa 270 ogni 100.000 abitanti, oltre la soglia massima di 250 prevista dal Governo. Negli ospedali dell’Ile-de-France più del 35% dei posti in terapia intensiva è occupato da pazienti ammalati di Covid-19.

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