Come potrebbe essere la nuova Rai targata centrodestra

Salvo sorprese dell’ultimo minuto, sembra che la nuova Rai targata Meloni sia già sul punto di salpare. Durante il prossimo Cda fissato per il 25 maggio, il nuovo amministratore delegato Roberto Sergio e il direttore generale Giampaolo Rossi non solo proporranno i cambi dei direttori dei telegiornali della tv pubblica, ma procederanno anche con quello dei direttori di Generi. Una Rai quindi completamente nuova, quella che si prospetta, in cui, come era intuibile, ci sarà poco spazio per l’opposizione. Al Tg1 dovrebbe arrivare Gian Marco Chiocci, mentre Antonio Preziosi sbarcherà al Tg2. Mario Orfeo dovrebbe invece mantenere la guida del telegiornale di Rai3, in quota dem.

Roberto Sergio
L’ad della Rai Roberto Sergio – Nanopress.it

Salvo imprevisti o sorprese dell’ultimo minuto, questo giovedì il nuovo ad di Viale Mazzini Roberto Sergio e il direttore generale Giampaolo Rossi daranno il via al nuovo corso della Rai, proponendo il cambio dei diversi Tg e anche quello dei direttori dei Generi, prima chiamati reti. Ciò cambierà notevolmente i format dei programmi, per renderli più sulla linea della maggioranza. Ad arrivare al Tg1 dovrebbe essere, il condizionale è finora d’obbligo, Chiocci dall’Adnkronos, mentre al Tg2 Preziosi da FI. Non dovrebbe invece subire modifiche la guida del Tg3, che rimarrà affidata a Mario Orfeo. Monica Maggioni dovrebbe invece andare al coordinamento editoriale, mentre3 appare quasi certo l’arrivo di Francesco Giorgino all’Ufficio Studi.

Cda Rai del 25 maggio, come sarà la nuova Rai targata Meloni. Cambi al Tg1 e Tg2, Tg3 invariato. Modifiche anche ai vertici dei Generi

Una Rai decisamente diversa, quella che, salvo colpi di scena, a partire da giovedì potranno vedere gli italiani. Roberto Sergio e Giampaolo Rossi, rispettivamente nuovi ad e dg di Viale Mazzini, procederanno con le nomine dei nuovi direttori dei Tg. A Rai 1 dovrebbe arrivare Gian Marco Chiocci, attuale capo dell’Adnkronos e buon amico della premier, che ha voluto con forza averlo a capo del telegiornale della rete ammiraglia della tv pubblica.

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Giampiero Rossi e Roberto Sergio – Nanopress.it

Al Tg2, invece, farà il suo ingresso Antonio Preziosi, in quota FI, mentre Orfeo rimarrà alla guida del Tg3, sorta di ultima balaustra del PD. Paolo Petrecca rimarrà invece con tutta probabilità a RaiNews. A cambiare saranno anche i vertici dei Generi, dove presumibilmente, agli approfondimenti giornalistici arriverà Paolo Corsini in sostituzione di Antonio Di Bella, mentre a curare i day time ci sarà Angelo Mellone che piace molto e ha idee simili al ministro Lollobrigida, di cui ha pure la stessa fede calcistica, ovvero la Lazio.

Ci sono ancora dei nodi, tuttavia, da slegare, e sono inerenti alle quote rosa. Non ci sono molte donne da poter sistemare alla dirigenza, e a quanto pare la presidente Marinella Soldi avrebbe posto la condizione di averle, pena il no al pacchetto proposto. Per ora a giocarsela potrebbe essere Angela Mariella che passerebbe da Isoradio al Gr, mentre Francesco Pionati ne prenderebbe il suo posto. Cambio anche per Monica Maggioni, destinata alla coordinazione editoriale e Francesco Giorgino all’Ufficio Studi.

Chi potrebbero essere i nuovi volti di punta della Rai targata Meloni

Ma i cambiamenti non sono finiti, poiché pare ci sia accordo nella maggioranza circa i volti su cui puntare per la nuova Rai, che saranno presentati il prossimo 7 luglio durante la presentazione dei palinsesti.

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Il dg della Rai Giampiero Rossi – Nanopress.it

A rimanere, a quanto pare, sarà Alessandro Orsini, mentre sembra sfumare la possibilità di un arrivo di Nicola Porro, visto che Mediaset è ben decisa a tenerlo stretto e non lasciarlo scappare.

A fare le spese del nuovo corso meloniano sarà Serena Bortone, che con tutta probabilità sarà sostituita da Roberta Capua, mentre tra gli opinionisti e volti tv, arriveranno Francesco Specchia, Incoronata Boccia e la Bruchi.

New entry“, il vignettista Osho, fidanzato con la deputata Montaruli, così come Giordano Bruno Guerri e Marcello Veneziani. Insomma, la rivoluzione del centrodestra sta per iniziare e lascerà ben poco di quel che c’era prima, nell’attesa di assistere alla creazione di un polo unico pubblico audiovisivo, come pare sia nei progetti del governo.

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