Agente di polizia penitenziaria si suicida nel carcere di Is Arenas

Ennesimo suicidio delle forze dell’ordine, stavolta nel carcere Is Arenas in Sardegna, dove un agente della polizia penitenzia si è tolto la vita.

Carcere
Carcere – Nanopress.it

Si tratta del 55esimo dall’inizio dell’anno e la vittima è un 50enne che lascia moglie e figlio.

Suicidio nel carcere di Is Arenas

Nella giornata di oggi è avvenuto l’ennesimo suicidio per quanto riguarda i membri delle forze dell’ordine e stavolta a farne le spese è stato un agente della polizia penitenziaria che lavorava in Sardegna.

Prestava servizio nel carcere di Is Arenas, a sud della Sardegna ma non era a lavoro quando si è puntato contro l’arma di servizio e ha fatto fuoco.

L’uomo si trovava in casa e la notizia, data dal Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria SAPPE, ha sconvolto i suoi colleghi e conoscenti.

“la notizia è stata inquietante e ha sconvolto tutti”

queste le parole terribili del segretario generale del SAPPE, che ha voluto ricordare come i suicidi che riguardano i membri delle forze dell’ordine sono un dramma che va avanti da troppo tempo.

Donato Capece, questo il nome del segretario, ha denunciato una situazione che purtroppo va avanti da tantissimo tempo e viene ignorata dal Ministero della Giustizia e del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria.

“si tergiversa troppo su questo problema. servono soluzioni concrete per contrastare questi disagi lavorativi. è necessario strutturare una direzione medica composta da medici ma anche psicologi per tutelare la salute dei dipendenti più fragili”.

Le motivazioni e le testimonianze

Come mai questo fenomeno è così frequente fra i membri delle forze dell’ordine? Non c’è una motivazione univoca ovviamente infatti ogni caso è diverso dall’altro.

Per quanto riguarda il 50enne sardo, nessuno sa spiegarsi il motivo di questo suicidio e ciò porta alla luce una condizione molto drammatica che evidenzia come queste persone siano spesso lasciate sole con le proprie insicurezze e queste poi diventano insostenibili.

I colleghi dell’uomo lo descrivono come un buon collega sempre disponibile e ben voluto da tutti. Nessuno sa ancora spiegarsi le cause di questo tremendo suicidio e tutti sono sconcertati, compreso il paese in cui viveva.

Pistola
Pistola – Nanopress.it

L’uomo era un vice Sovrintendente, istruttore di tiro, sorvegliante del carcere e anche responsabile degli automezzi. Aveva un ottimo rapporto con tutti e per ora sono in corso le indagini in base alle testimonianze di chi lo conosceva.

Si è in cerca di chi lo aveva visto nelle ore prima della morte per capire se avesse dato segnali particolari e quindi se le sue intenzioni potessero essere previste.

Aveva un ottimo rapporto con tutti ma come abbiamo capito, i problemi non erano visibili da fuori, per questi motivi è importante agire, magari seguendo il consiglio del segretario generale del SAPPE.

 

 

 

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