Twitter sospende account falsi di presunti sostenitori afroamericani di Trump

Il presidente americano Donald Trump ha spesso fatto ricorso a Twitter per comunicare le proprie opinioni, ma oggi ad essere messi sotto accusa dalla piattaforma social sono i suoi stessi sostenitori, o presunti tali. Dal social network infatti hanno fatto sapere di aver sospeso diversi account falsi di presunti sostenitori afroamericani del tycoon.

Le policy Twitter proibiscono la manipolazione attraverso account falsi

I nostri team stanno lavorando 24 ore su 24 per indagare su questa attività e agiranno in conformità con le normative di Twitter se fossero violate le regole”, ha dichiarato un portavoce dell’azienda. La policy di Twitter proibisce l’utilizzo di account che possano artificialmente influenzare le opinioni o manipolare il mercato, questo includerebbe la creazione di profili falsi.

Numeri impressionanti: oltre 265 mila retweet in cinque giorni

A rendere noti alcuni di questi account falsi è stato Darren Linvill, docente alla Clemson University, specializzato in disinformazione sui social media. Linvill ha monitorato il traffico di circa due dozzine di questi account falsi per cinque giorni: in questo arco di tempo hanno accumulato collettivamente oltre 265.000 retweet o menzioni.

L’agenzia di stampa Reuters, inoltre, ha scovato alcuni dei profili cui appartengono le foto originali, che i gestori dei profili falsi utilizzavano a corredo di frasi come: “Sì, SONO NERO E VOTO PER TRUMP! Ai gauchos non piacerà ma non mi interessa!!!“, solo questo tweet di “Ted Katya”, per esempio, il 17 settembre è stato ricondiviso più di 6 mila volte e ha ricevuto i like da oltre 16 mila profili. 

I proprietari delle foto originali sommersi da follower pro Trump

Il problema, però, non si limita ora all’impatto che potrebbe avere avuto questa mossa sulla campagna presidenziale e l’imminente elezione, prevista per il 3 novembre, che potrebbe portare a una riconferma di Trump o all’elezione a Presidente di Joe Biden.

La questione adesso è anche legata alla privacy dei proprietari dei volti utilizzati per questa propaganda social: si sono infatti ritrovati sommersi da decine di migliaia di followers pro Trump, come spiegato da Linvill.

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