Trump ha un conto corrente in Cina, dove avrebbe pagato le tasse: lo sostiene il New York Times

A fine settembre, il New York Times pubblicava un’inchiesta secondo la quale Donald Trump non avrebbe pagato tasse al fisco americano per ben dieci anni. Adesso torna sull’argomento sostenendo che il presidente abbia conti correnti in Uk, Irlanda e, inaspettatamente, Cina, paese contro il quale si è sempre scagliato. soprattutto ora in campagna elettorale.

Secondo il giornale, il conto sarebbe controllato dalla Trump International Hotels Management Llc e proprio in questo paese avrebbe pagato tra il 2013 e il 2015 188.561 dollari di tasse allo stato cinese. Quegli anni sono proprio quelli durante i quali Trump pare abbia pagato pochissime tasse negli Stati Uniti, perciò la cifra risulta sospetta.

La campagna elettorale

Ciò che rende la notizia particolarmente interessante è il fatto che Trump non solo si sia da sempre dichiarato anti-cinese, tanto voler addirittura oscurare in America il social Tik Tok, ma che abbiamo spesso sostenuto che il suo avversario Biden sia un amico di Pechino, al quale svenderà gli USA in caso di vittoria.

Facendo leva sul radicato sentimento patriottico di molti statunitensi, Donald ha rimarcato spesso i rapporti del rivale, da lui stesso definito Sleepy Joe, con l’Ucraina e la Cina, paesi non certo amici, in un rincorrersi di notizie più o meno vere.

Mancano solo due settimane al voto e questa notizia potrebbe non giovare al candidato repubblicano.

I business cinesi di Trump

Il New York Times ha illustrato come Trump abbia sempre tentato di gettare le basi per eventuali affari anche in Cina, senza effettivamente riuscirci. Pure durante la prima campagna elettorale del 2015, proseguì tale intento avendo un ufficio in Cina e mantenendo rapporti con un’importante società del posto.

Come mai si scoprono solo ora i conti stranieri del presidente? Perché non sarebbero intestati a lui in persona, perciò noti pubblicamente, bensì alle sue società. Inoltre, non è chiaro lo spostamento di denaro dei conti, anche perché nonostante il fisco chieda di segnalare i ricavi derivati da attività o investimenti esteri, in questo caso non è stato fatto. Si parla di milioni di dollari fruttati dai campi da golf che le società di Trump gestiscono in Scozia e Irlanda e di solo qualche migliaio di dollari in Cina.

Attesa la risposta di Trump e del suo agguerritissimo staff.

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