Scadenze fiscali, proroga Iva, Irpef e Ires: quando si pagano

Dopo settimane di incognite, è ufficiale: scatta la proroga delle scadenze fiscali di Iva, Irpef e Ires. Quando si pagheranno? Il termine per i versamenti era inizialmente fissato al 30 giugno, ma con il Dpcm del 27 giugno scorso si introduce uno slittamento nell’ambito delle misure di contrasto alla crisi economica innescata dall’emergenza Coronavirus.

Iva, Irpef e Ires: proroga scadenze

Pubblicato in Gazzetta il Dpcm con cui scatta ufficialmente la proroga delle scadenze fiscali di Iva, Irpef e Ires. Dal 30 giugno si passa al 20 luglio 2020, senza maggiorazione.

Prevista anche la possibilità di versare il dovuto per le imposte con un ulteriore differimento, quindi dal 21 luglio fino al 20 agosto, ma con somme maggiorate dello 0,40% a titolo di interesse corrispettivo.

Il rinvio dei saldi e acconti è, nella sostanza, di appena 20 giorni: uno slittamento che ha fatto subito storcere il naso a cittadini e opposizioni. “È troppo limitato, pressoché inutile, che non risolve gli enormi problemi di liquidità che molti contribuenti stanno vivendo” ha ribadito Mara Carfagna, secondo quanto riportato da Adnkronos.

Vittoria della Lega. Grazie al nostro pressing incessante il governo ha ceduto rinviando la scadenza“, questo il commento dei capigruppo alla Camera e in commissione Bilancio, Riccardo Molinari e Massimo Garavaglia.

La posizione di Italia Viva emerge nelle parole di Gianfranco Librandi, che avrebbe definito “inaccettabile” la data del 20 luglio: “È una piccola boccata d’ossigeno, ma non rappresenterà un aiuto concreto per i contribuenti in difficoltà. Come si giustifica il fatto che lo scorso anno le scadenze furono prorogate al 30 settembre e quest’anno – in piena crisi pandemica – si fa un rinvio quasi solo simbolico? Chiediamo a gran voce al governo di correggere subito questo errore: noi proponiamo un rinvio al 30 novembre, se il governo dispone 30 settembre lo accettiamo“.

Destinatari dello slittamento

Destinataria dell’intervento, già anticipato dal Ministero dell’Economia nei giorni scorsi, sarebbe una platea di almeno 4,5 milioni di partite Iva (anche in regime forfettario e minimi).

Lo slittamento dei versamenti delle tasse interessa professionisti, imprese, ditte e società su cui pende il vincolo Isa (Indicatori sintetici di affidabilità fiscale, cioè la compilazione delle cosiddette pagelle fiscali, ex studi di settore).

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