La questione migranti, e le relative polemiche che vi ruotano intorno, non accennano a terminare. Il “decreto Cutro” arriva in commissione Senato e si annuncia battaglia a suon di modifiche.
Sono quasi 350 le proposte di modifica al decreto stesso proposte dalle opposizioni. Lo scontro, in particolare, è su quello che sarà lo sconto alle protezioni speciali, dove è stata annunciata una ulteriore stretta.
Decreto Cutro: trovare intesa nella maggioranza
350 sono le proposte di modifica che le opposizioni hanno presentato al decreto Cutro: una battaglia vera e propria che si annuncia sia in commissione che in Senato. L’attenzione delle opposizioni è, in particolare, posta allo sconto sulle “Protezioni speciali” che il Governo vuole cambiare.
Le proposte mandate dalle opposizioni sono al sub-emendamento voluto dalla maggioranza, che restringe ulteriormente le maglie alla protezione speciale e ai 21 emendamenti della Lega. In particolare, a lanciare l’allarme sono proprio i sindaci PD che, se questo decreto venisse approvato così com’è, si rischia lo smantellamento di tutto il sistema accoglienza migranti portato avanti in questi anni.
Martedì saranno proprio le opposizioni, insieme alla magistratura democratica ed alle associazioni, a scendere in piazza per protestare. L’allarme, anche, dei sindaci PD non può rimanere inascoltato, tanto che questi ultimi non solo chiedono di far attenzione proprio al sistema accoglienza, ma anche di introdurre lo “Ius Scholae”, per garantire diritti e integrazione ai migranti.
Clima sul filo del rasoio è quello che si annuncia, sia in Commissione che in Aula del Senato sulla protezione speciale. Il tempo del confronto stringe, perché il decreto stesso è atteso proprio in Aula fra martedì e giovedì, anche perchè è necessario trovare un’intesa anche all’interno della maggioranza stessa, da oggi alla prova del voto proprio su questo decreto.
Cos’è il decreto Cutro? Si tratta del provvedimento, volto dal Governo, sui flussi e la gestione dei migranti varato proprio nella cittadina calabrese all’indomani del naufragio costato la vita a oltre 90 migranti. Le opposizioni hanno deciso di fare battaglia completa, proponendo la votazione di ben 350 proposte di modifica. Sono in molti a definire quasi impossibile che si arrivi ad una soluzione di voto in tempi rapidi.
350 proposte di modifica portate avanti dalle opposizioni
La parola, se non si riuscirà a dare il mandato al relatore, passerebbe così all’Aula dove dovrebbe essere ripresentato da parte della maggioranza il solo emendamento frutto dell’accordo. È proprio la protezione speciale a tenere banco nello scontro fra le parti politiche. Da un lato, il ministro delle Infrastrutture, Salvini, afferma che “la protezione speciale non esiste a livello europeo, l’Italia non può accogliere da sola i migranti che arrivano da ogni dove”.
Gli fa eco, da Forza Italia, Gasparri, il quale dichiara che “era urgente e indispensabile intervenire perché negli anni infatti l’uso strumentale della protezione umanitaria ha praticamente attuato una sanatoria permanente”.
A scendere in campo e a dire la propria sono anche i sindaci, specie quelli delle grandi città, come Roma, Firenze, Bologna, Torino, Milano e Napoli, a guida PD, che in un documento congiunto sul decreto Cutro chiedono al Governo di fermarsi almeno “sull’esclusione dei richiedenti asilo dal Sai (Sistema Accoglienza Integrazione)”.
Secondo i primi cittadini, questo sistema andrebbe rafforzato mentre, dall’altro lato, i Cas (Centri di Accoglienza Straordinaria) “andrebbero trasformati in hub di prima accoglienza“, dove far passare i migranti all’arrivo, prima di essere trasferiti al vero e proprio sistema di accoglienza.