Pechino Express 2014, Corrado Giordani de I Coreografi: ‘L’esperienza della vita’ [Intervista]

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Pechino Express 2014 ha chiuso i battenti con la vittoria de I Conquilini, ma sono tanti i concorrenti che hanno lasciato il segno. NanoPress ha incontrato Corrado Giordani de I Coreografi, in gara con Alessandra Celentano, con cui ha formato una delle coppie più forti della terza edizione del reality show di Rai Due condotto da Costantino della Gherardesca. Dal rapporto con Alessandra alle minacce ricevute, dal suo debutto televisivo al rapporto con le altre coppie: l’intervista integrale nel video in apertura, di seguito un estratto delle sue dichiarazioni.

Corrado, hai partecipato a Pechino Express 2014 in coppia con Alessandra Celentano: che esperienza è stata?

L’esperienza della vita, incredibile, che non ti aspetti di poter vivere così intensamente e, soprattutto, è tutto vero!

Guardando il programma, sembra che abbiate vissuto in simbiosi con le telecamere 24 h su 24. E’ così?

In realtà 19 ore su 24, perché quattro o cinque erano dedicate al sonno e in quel lasso di tempo non c’erano le telecamere.

Come si sopporta lo stress?

Per chi è abituato alle telecamere non credo ci siano problemi, per chi non è abituato è lo stesso: dopo una o due ore te lo dimentichi; ci sono talmente tanti stress, prove, fatiche, fame, che proprio la telecamera non esiste. Se si nota, pochi concorrenti guardano la telecamera fissa, è come se non ci fosse.

Qual è stata la difficoltà più grande?

Non saprei, quella più temibile è il cibo, ma credo di aver dimostrato ampiamente di no! Forse lo stress inconscio della gara perché era una gara; quindi di notte, in queste quattro o cinque ore di sonno, il pensiero andava sempre alla gara.

Quindi decidevate le strategie!

Intanto cercavamo di capire dov’eravamo, di capire la nostra posizione – e questo non è facile perché la produzione è stata brava ad isolarci sempre per non farci capire nulla – e poi a cercare di essere sempre presente al 100%: bastava nulla e vedevamo un’altra coppia passare avanti.

Da dov’è nata l’idea di farvi partire insieme e com’è il rapporto con la temibile Maestra Celantano?

Temibile dal lato professionale e fa benissimo ad esserlo perché Alessandra non vende illusioni: nella carriera di un ballerino bisogna avere determinati requisiti, chi non li ha non può farlo o lo può fare a un livello inferiore, ma Alessandra è sempre stata molto chiara e onesta, anche se l’onestà spesso viene fraintesa con la cattiveria. E’ stata lei a chiamarmi a Pechino Express: ci conosciamo da 30 anni, sin da bambini, abbiamo un’intimità che a Pechino è assolutamente necessaria perché non abbiamo i comfort a cui siamo abituati nella vita quotidiana e la nostra conoscenza così profonda c’è stata molto di aiuto, abbiamo avuto anche delle litigate, la prima dopo 30 anni, quando le famose uova si sono rotte e io non ci ho visto più!

Noi, però, ci siamo divertiti!

Immagino, ma in quel momento la telecamera non c’era, l’avrei strozzata! Poi si è vista la mia reazione, ma credo sia stata tagliata.

Quindi c’è qualcosa che non abbiamo visto in onda?

Sicuramente, credo siano state tagliate centinaia di ore di girato. Il montaggio di Pechino Experss è la formula vincente, il montaggio abbinato alle scelte musicali è davvero incredibile.

Avete eliminato i Fratelli: ci vuoi raccontare cos’è successo subito dopo?

Un casino! Clementino è un personaggio molto popolare, soprattutto tra i giovani e abbiamo ricevuto centinaia di minacce, andando fuori dallo spirito della trasmissione che non è vendetta o cose così; li abbiamo eliminati perché per noi erano i più forti, volevamo vincere e ci è sembrata la scelta migliore, non ci sono altre spiegazioni.

Pechino Express 3 è stato vinto dai Coinquilini, entrati a gioco iniziato: sei contento di questa vittoria?

Sì, se lo sono meritato, hanno saputo catturare il pubblico, astutamente, e credo che il pubblico sia contento, è un gioco in cui vince chi arriva alla fine e loro sono arrivati alla fine.

Ti avrebbe fatto piacere vincere insieme ad Alessandra?

Beh, certo, eravamo lì tutti per vincere. Abbiamo partecipato, non abbiamo vinto, ma non abbiamo assolutamente nessun rimorso di cose non fatte; alla fine siamo stati eliminati alla sesta puntata dopo averne vinte tre su cinque, per cui la coppia più forte era ovvio che dovesse ucire e al nostro primo passo falso ci hanno fatto fuori.

Cosa ti rimane del viaggio ‘ai confini dell’Asia’ (che è anche il claim di questa edizione di Pechino Express)?

Mi rimane l’aver visto, conosciuto e vissuto queste popolazioni fantastiche, povere, che non avevano niente, o quasi, eppure ti offrivano di tutto; anche solo un sorriso ti compensava della fatica, dello stress, di tutte le nostre “sofferenze”. Indelebile.

Per te Pechino Express è stato il debutto televisivo, dove ti rivedremo?

Sono un ballerino, adesso lavoro con la Nazionale Artistica di pattinaggio sul giaccio. Ho avuto la fortuna di lavorare in tutto il mondo, collaboro anche con altre nazionali – Francia, Spagna, Germania – e la mia priorità è il pattinaggio; se dovesse arrivare qualcha proposta televisiva, valuteremo, ma non è la mia proprietà, sono felicemete realizzato.

Che bilancio puoi tracciare di Pechino Express?

Un bilancio positivissimo, un bilancio che tutti vorrebbero avere dopo un’esperienza del genere, credo, e che auguro a tutti di poter fare.

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