Governo al lavoro sul nuovo decreto Covid in vigore da dopo Pasqua

Il prossimo 6 aprile, ovvero il martedì dopo Pasqua, scadrà il Dpcm ora in vigore in merito alle restrizioni per la pandemia. Il governo è al lavoro in queste ore per decidere come agire a partire dal prossimo 7 aprile: è probabile che verrà emanato un nuovo decreto Covid che prolungherà alcune delle norme già in vigore ne modificherà altre.

Mario Draghi, Roberto Speranza e il CTS hanno avuto ieri un primo incontro per avere un quadro della situazione e quindi poter pianificare una strategia. Importante sarà capire anche come sta procedendo la campagna vaccinale per poter valutare un’eventuale allentamento o se proseguire sulla linea rigorosa. In ogni caso non bisogna aspettarsi grandi cambiamenti.

Decreto Covid: probabile proroga Dpcm di almeno una settimana

Il premier guarda anche al resto d’Europa per prendere una decisione: in particolare in Germania è stato deciso di attuare un nuovo lockdown, facendo presagire un eventuale peggioramento della situazione.

L’Italia non può dunque sbilanciarsi troppo: per ora si ipotizza che le norme già in vigore vengano prorogate per circa una decina di giorni. L’unico sostanziale cambiamento sarà in merito all’apertura delle scuole. Infatti, in linea con la volontà del ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi, è possibile che ritornino in presenza scuola materna scuola, elementari e prime medie, anche in zona rossa.

Altro cambiamento potrebbe essere la reintroduzione della zona gialla, al momento sospesa dal Dpcm in vigore, e si sta anche valutando l’eventuale possibilità di aprire gli spostamenti tra Regioni dove la situazione è meno grave.

Ieri il ministro dell’economia Franco ha parlato di graduali riaperture post Pasqua, ma una valutazione più completa sul futuro sarà possibile farla il 26 marzo, quando sarà reso disponibile il nuovo monitoraggio periodico dell’Istituto Superiore di Sanità e del Ministero della Salute. Anche Speranza comunque si è detto tiepidamente fiducioso: un segnale importante visto che nell’ultimo anno è sempre stato sostenitore della linea severa.

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