Melania Trump condanna l’assalto al Congresso

Condanno assolutamente le violenze che si sono verificate nel Campidoglio della nostra nazione. La violenza non è mai accettabile”. A scriverlo è Melania Trump in un testo pubblicato dalla Casa Bianca. Le ex first lady, moglie del presidente americano uscente Donald Trump, ha così rotto il silenzio sui fatti avvenuti lo scorso 6 gennaio.

Melania Trump si è detta “delusa e scoraggiata” da quanto successo a Capitol Hill. Nel testo, che porta la sua firma, la donna ha ripercorso gli avvenimenti del 2020, soffermandosi su Covid-19 che ha definito un “nemico invisibile”.

Melania Trump: “Adesso bisogna curare il Paese”

Nel testo Melania Trump ha anche menzionato per nome le vittime dell’assalto al Congresso e ha espresso la sua vicinanza alle famiglie. Inoltre, ha scritto di trovare “vergognosa” la narrazione sull’accaduto portata avanti da alcuni media americani: “Trovo vergognoso che attorno a questi eventi tragici ci sia stato questo gossip volgare, attacchi personali immotivati e false accuse nei miei confronti, fatti da persone che puntano a essere rilevanti seguendo un’agenda politica”.

In questo momento bisogna soltanto curare il Paese e i suoi cittadini, non bisogna pensare al proprio tornaconto personale” ha scritto la ex first lady.

Angel Merkel e Thierry Breton sulla chiusura degli account social dell’ex presidente americano

Intanto, Steffen Seibert, portavoce di Angela Merkel, ha riferito che la cancelliera tedesca ritiene “problematica” la chiusura degli account di Donald Trump da parte di diversi social network.

È possibile interferire con la libertà di espressione, ma secondo i limiti definiti dal legislatore, e non per decisione di un management aziendale. Questo è il motivo per cui il Cancelliere ritiene problematico che gli account del presidente americano sui social network siano stati chiusi in maniera definitiva” ha detto Seibert.

Sulla questione è intervenuto anche Thierry Breton, commissario europeo per il Mercato interno, che ha espresso le sue perplessità e ha rilanciato i progetti europei per la regolamentazione dei giganti del web, come Twitter e Facebook.  

In un editoriale, pubblicato su Politico e Le Figaro, Breton ha detto: “Il fatto che un Ceo possa staccare la spina dell’altoparlante del presidente degli Stati Uniti senza alcun controllo e bilanciamento è sconcertante. Non è solo una conferma del potere di queste piattaforme, ma mostra anche profonde debolezze nel modo in cui la nostra società è organizzata nello spazio digitale”.

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