La Testa di Ade di Morgantina torna a casa: il Getty Museum restituisce il reperto trafugato

testa di ade, getty museum malibu

Una celebre opera in terracotta, la Testa di Ade, trafugata dal parco archeologico di Morgantina (Enna) alla fine degli anni Settanta, è pronta a tornare in Italia: il John Paul Getty Museum di Malibù infatti, a cui era stata venduta nel 1985, ha restituito il reperto alla sua terra d’origine, la Sicilia. L’opera, di grande valore artistico e celebre anche per la sua policromina, farà rientro in Italia domani, 29 gennaio 2016, per essere ospitata nel Museo Archeologico di Adone, in provincia di Enna, in cui si trovano altri preziosi reperti, tra i quali la cosiddetta Venere di Morgantina, che lo stesso Getty Museum ha restituito nel 2011.

La Testa di Ade torna dunque in Italia: il prezioso reperto in terracotta, che risale all’epoca ellenistica, fu trafugato nell’area archeologica del Santuario extraurbano di San Francesco Bisconti a Morgantina alla fine degli anni Settanta. L’opera fu poi venduta al Getty Museum di Malibù, che l’acquistò per 500mila dollari dal collezionista americano Maurice Tempelsman. Dopo circa tre anni di trattative, dopo che il museo californiano ha ammesso di aver comprato sul mercato nero uno dei preziosi reperti trafugati a Morgantina, è giunto l’accordo: la Testa di Ade è stata ufficialmente consegnata dal Getty Museum all’Italia e farà rientro in patria domani per essere custodita nel Museo archeologico di Adone.

Il reperto, noto anche come Barbablù (per le tracce di blu presenti nella barba che, insieme al rosso mattone dei capelli, rendono l’opera ancora più preziosa) è unico nel suo genere, sia per il materiale utilizzato, sia appunto per la policromia : si tratta di una testa di terracotta, di epoca ellenistica, che molto probabilmente rappresenta il dio greco Ade. Secondo gli archeologi, era originariamente collocata nel Santuario di Demetra, all’interno del Parco archeologico di Morgantina.

la testa di ade, barbablù, dettaglio

E’ stato grazie all’impegno ed alla competenza degli archeologi italiani, ha sottolineato il Console generale a Los Angeles, Antonio Verde (presente, insieme ai carabinieri del nucleo Tutela patrimonio artistico di Palermo, alla ‘consegna’ ufficiale del reperto da parte del Getty Museum), ‘se da un ricciolo di ceramica blu ritrovato tra i resti degli scavi di frodo a San Francesco Bisconti si è potuta accertare la provenienza della testa dello stesso caratteristico colore custodita al Getty‘. A capire, infatti, che si trattava proprio della Testa di Ade di Morgantina è stata Serena Raffiotta, archeologa impegnata da sempre per il recupero dei beni archeologici trafugati. Dalla Procura di Enna, infine, è partita nel 2014 una rogatoria internazionale per la restituzione dell’opera, trattativa che ha incontrato un po’ di problemi a causa delle spese di ‘importazione’ del reperto. Ora che tutto è stato risolto, la Testa di Ade trafugata quasi quarant’anni fa, potrà finalmente tornare a casa.

Impostazioni privacy