L’ultimo ritrovamento a Pompei stravolge la storia: viene alla luce solo adesso

Il sito archeologico di Pompei non smette di stupire: è venuto alla luce un nuovo ritrovamento che ha dell’eccezionale. Vediamo di cosa si tratta.

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Pompei accoglie ogni anno visitatori provenienti da ogni parte del mondo e gli archeologi sono sempre al lavoro per per portare alla luce nuove scoperte.

Pompei: il sito archeologico delle meraviglie

Il sito archeologico di Pompei è un’antica città romana sepolta sotto la cenere e la lava del Vesuvio durante l’eruzione del 79 d.C.

La città fu riscoperta soltanto nel 1748 durante gli scavi archeologici, e da allora è stata uno dei siti archeologici più importanti e meglio conservati al mondo.

Il sito di Pompei copre un’area molto vasta e contiene numerose strade, case, negozi, bagni pubblici, teatri, un anfiteatro, templi e molte altre strutture.

È stato possibile ricostruire molte informazioni sulla vita quotidiana degli antichi romani grazie alla conservazione dei resti della città, inclusi corpi umani e animali.

Il sito di Pompei è diventato un’importante attrazione turistica e patrimonio mondiale dell’UNESCO nel 1997. Oggi, migliaia di visitatori provenienti da tutto il mondo visitano il sito ogni anno per ammirare le rovine antiche e imparare di più sulla storia dell’antica città romana.

Gli archeologi sono ancora al lavoro per riportare alla luce altri reperti poiché soltanto una parte della città antica è stata scoperta. Vediamo cosa è emerso negli ultimi giorni.

Pompei ultimi ritrovamenti
Pompei ultimi ritrovamenti – nanopress.it

La scoperta più recente

Recentemente gli archeologi hanno visto affiorare un pavimento a mosaico di un’antica dimora. L’abitazione era stata tolta pere posto a terme e botteghe, a seguito del terremoto del 62 d.C.

Gli scavi erano in corso per scoprire di più sulle Terme Stabiane. Le ricerche sono state date in carico dal Parco archeologico di Pompei all’Università Freie di Berlin, congiuntamente all’università partenopea l’Orientale.

Gabriel Zuchtriegel, direttore, in un’intervista a Il Mattino ha affermato che con la scoperta del pavimento a mosaico: la sontuosa domus era situata in quella che era considerata come la parte ad ovest di quella zona adibita alle terme, circa dieci anni antecedenti l’eruzione nel 79 d.C.:

“Anche la Pompei che pensavamo di conoscere già, è una scoperta che continua”.

Il raffinato pavimento, bordato di bianco e nero, è emerso nella zona che viene chiamata tabernae, ad un mezzo metro di profondità.

Pompei
Pompei – nanopress.it

Dopo che il pavimento è tornato alla luce, gli studiosi hanno potuto comprendere meglio la planimetria di tutto l’edificio. Quest’ultimo, infatti, risale alla metà del I sec. a.C.. Esso si estendeva per circa 900 mq. A comporlo: un ingresso, un atrio su cui affacciavano le camere da letto, uno studio e accanto un salone scoperto da poco. Non ultimo, un giardino con un portico, un mosaico policromo e un colonnato.

Nelle ultime ore, oltre al pavimento a mosaico tornato alla luce, sono emerse anche delle stoviglie intatte, unitamente a delle coppe. La scoperta è stata fatta nei pressi degli scavi della Civita Giuliana.

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