IoApro: in corso a Roma la manifestazione non autorizzata dalla questura. Tensioni con la polizia

Il movimento IoApro è tornato a protestare nella Capitale: nonostante la manifestazione non sia stata autorizzata dalla questura, circa un migliaio persone si sono trovate in piazza San Silvestro con l’intenzione di dirigersi verso Montecitorio per far sentire la propria voce ai palazzi della politica.

La polizia si è attivata per controllare il corteo: agenti in tenuta antisommossa stanno cercando di evitare l’arrivo davanti alla Camera, mentre stamattina è stato fermato un pullman al casello di Roma Nord con a bordo 39 persone intenzionate a partecipare al sit in e altre 13 persone sono state bloccate anche alla stazione Termini.

Vista la presenza già di un’altra manifestazione, era stato deciso di non autorizzare quella del movimento IoApro, ma tramite social il leader Mohamed El Hawi ha invitato tutti a partecipare, denunciando l’ostruzionismo della questura. Con striscioni e slogan sono accorsi ristoratori, proprietari di impianti sportivi e commercianti da tutta Italia per ottenere risposte dal Governo in merito a una data su quando sarà possibile riaprire tutte le attività. L’intento è quello di chiedere in maniera pacifica le intenzioni future poiché molte attività risultano essere sul lastrico e gli imprenditori essere ormai arrivati con l’acqua alla gola. 

IoApro: tensioni con la polizia

Nonostante gli organizzatori avessero sottolineato l’intenzione di fare una manifestazione del tutto pacifica, c’è stata qualche tensione con le forze dell’ordine. Infatti, sono stati lanciati alcuni petardi contro gli agenti, mentre stavano impedendo al corte di arrivare davanti alla Camera dei Deputati.

Tutta la zona intorno a Montecitorio è blindata: alcuni manifestanti hanno provato a sfondare i cordoni di sicurezza e sono state anche lanciate alcune bombe carta per creare confusione; un agente è rimasto ferito e portato via dai colleghi.

El Hawi però continua a portare avanti la protesta, alla quale si sono aggiunti alcuni esponenti di CasaPound, molti dei quali senza mascherina, solidali con la richiesta di riapertura generale. Anche Matteo Salvini appoggia la protesta

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