Il Comitato Nazionale dei Repubblicani non appoggia la candidatura di Trump alle presidenziali Usa 2024

Trump perde appoggio all’interno dell’RNC che si sta tenendo in queste ore e punta a definire una lista di candidati repubblicani per le prossime primarie in programma nel 2024. Nonostante la candidatura del tycoon e il suo entusiasmo non sembra riscontrare il solito sostegno, però, questa volta.

Donald Trump
Donald Trump – Nanopress.it

Mentre Donald Trump si appresta nei preparativi in occasione dei suoi prossimi eventi pubblici, in programma per la campagna presidenziale 2024, alla quale si è già ampiamente candidato emergono, però, dati che potrebbero mettere in discussione la sua futura candidatura e l’appoggio, finora, dimostrato dal suo stesso partito. Questa volta potrebbe essere differente per Donald Trump e il tycoon potrebbe vedere esattamente l’opposto di cui che è accaduto nel 2016 e del 2020.

Nel sud della California si sta riunendo il Comitato Nazionale repubblicano, anche chiamato RNC, per capire quale possa essere il candidato più idoneo a rappresentare il partito e, le notizie emerse, parlano di una certa retromarcia generale nei confronti di Trump e, questo, all’interno del suo stesso partito. Anche rispetto a chi lo aveva fino ad ora sostenuto si trova attualmente in difficoltà nel sostenerlo.

Il New York Times ha avuto modo di sentire personalmente parte degli esponenti repubblicani che si sono recati al Comitato Nazionale e, le parole emerse, mostrano chiaramente la nuova posizione dei deputati repubblicani.

Brutte notizie per Trump dal Consiglio Nazionale dei repubblicani

La candidatura dell’ex presidente degli Stati Uniti Donald Trump alle presidenziali del 2024 è stata discussa fin dal momento in cui, addirittura, non era ancora stata ufficializzata. Sembra però che, questa volta, i piani del tycoon saranno messi a dura prova dalle preferenze dei suoi stessi colleghi del partito repubblicano Usa.

Proprio mentre Trump si prepara per i suoi primi eventi, parte della campagna presidenziale, molti membri dell’organo di governo del Partito Repubblicano esprimono dubbi riguardo a un giusto candidato da presentare per la Casa Bianca e chiedono primarie che siano competitive e variegate, per produrre, così, un candidato più forte nel 2024.

Entro venerdì il comitato nazionale repubblicano dovrebbe stilare i nomi dei prossimi candidati del partito e tutti i 168 membri sono attualmente in azione per decidere al meglio sul futuro dei repubblicani.

Il New York Times ha avuto modo di ascoltare 59 membri dei 168 totali dell’intero comitato, quindi, più di un terzo dell’organizzazione e di questi pochissimi hanno mostrato la loro propensione verso il candidato Donald Trump.

In molti partecipanti al Comitato Nazionale dei repubblicani hanno elogiato le imprese politiche e i risultati che l’ex presidente ha conquistato fino ad oggi ma, allo stesso, hanno manifestato una generale preoccupazione riguardo l’età del leader repubblicano dato che ha raggiunto la soglia dei 76 anni.  Oltre a ciò sono state messe in dubbio anche le modalità con le quali Trump si rapporta con l’opposizione ma anche con gli stessi membri repubblicani. Anche il suo temperamento non è più così graditi dai suoi stessi sostenitori.

I membri dell’RNC hanno spiegato i giornalisti che non si tratta più del 2016 ma che ora, nel 2023, si è andati ormai avanti e e ci si trova in una nuova era ed è così deve essere anche per quanto riguarda la politica. Deve progredire e plasmarsi insieme ai cambiamenti della popolazione, alle dinamiche internazionali e al progresso sociale.

Altre persone sostengono che sia necessario dare più candidati e tutti validi in uno scenario mondiale come quello attuale. C’è anche chi ritiene che in questo momento storico Trump non sia la persona giusta da proporre come candidato in quanto non è ben visto dalla popolazione e la sua schiera di elettori è decisamente diminuita.

Mac Brown, presidente del partito repubblicano del Kentucky, ha affermato: “Questo non è il 2016. Le persone sono andate avanti”. Jonathan Barnett, un membro dell’ R.N.C. dell’Arkansas spiega invece di essere stato il primo membro del comitato ad approvare la campagna di Trump del 2016, ma ha precisato che, a suo avviso, il partito repubblicano trarrebbe vantaggio dal fatto di avere diversi esponenti solidi inseriti tra i candidati presidenziali. Ha affermato poi:sono  stato un sostenitore di Donald Trump nel passato. Penso solo che questa volta abbiamo bisogno di scelte. Dobbiamo esaminare tutte le nostre opzioni”.

Art Wittlich, membro del montana, ha spiegato che:la motivazione per lasciarsi alle spalle il signor Trump non è ideologica ma politica, hanno detto i leader del partito: temono che non possa vincere. Tutti apprezzano molto Trump, e lo ha fatto un sacco di grandi cose “.

Sembra che tra i possibili sfidanti del tycoon ci possono essere ovviamente Ron DeSantis il governatore della Florida, che è uno tra i primi menzionati ed aspiranti rivali, poi ci potrebbe essere anche Nikki Hailey e senza dubbio Mike Pence che sono entrambi ex membri dell’amministrazione Trump.

Nonostante sia chiaro a tutti che, molti dei deputati che si potranno candidare, sono nella loro attuale posizione grazie all’aiuto e al sostegno del suo del ex capo di Stato Trump la rotta per la candidatura repubblicana ha preso ormai una via differente.

Nonostante ciò però sembra che sia nell’aria voglia di cambiamento e di innovazione, che non comprende più una posizione di spicco di rilievo per Trump ma porta, invece, avanti la sua ideologia politica piuttosto che la sua persona.

Le opinioni emerse durante l’RNC e le domande del Nyt

Il New York Times ha chiesto ai parlamentari, che hanno deciso di rispondere, il loro pensiero in merito al prossimo candidato repubblicano e soprattutto la posizione in merito alla candidatura di Donald Trump. Quello che emerge chiaramente è che anche le persone che avevano dato pieno sostegno al leader negli scorsi anni non erano più della stessa idea.

Hank Mcann che si è unito alla RNC dal 2020 ha riferito di aver votato Trump, sia nel 2016 che nel 2020, ma ha poi risposto in questa maniera alla domanda su chi indicherà questa volta come candidato:Ora, non lo so. Penso che abbiamo probabilmente 10 candidati che possono vincere.”

Il Nyt ha contattato, o perlomeno provato a contattare, tutti i 168 membri e soltanto quattro hanno offerto un appoggio completo e pieno alla candidatura di Trump per le elezioni presidenziali 2024. 20 soggetti dell’RNC hanno invece riferito che a loro avviso l’ex presidente non dovrebbe essere il candidato del partito e lo hanno affermato in maniera categorica.

35 membri del Comitato Nazionale dei repubblicani hanno invece specificato che vorrebbero vedere un’ampia scelta di candidati repubblicani e non hanno espresso in maniera chiara la posizione su Trump.

Emerge chiaramente come la posizione politica di Trump sia in questo momento polarizzata e che tutti gli sforzi per tornare alla Casa Bianca e riprendere in mano il comando hanno invece avuto l’effetto contrario sul partito e gli sforzi hanno addirittura mostrato un effetto retromarcia nelle preferenze dei cittadini.

DeSantis
Usa, DeSantis – Nanopress.it

Ovviamente una carta che non ha giocato a favore Di Trump è stata sicuramente l’appoggio a ciò che è successo a Capitol Hill. L’accaduto ha fatto molto riflettere anche gli stessi sostenitori dell’ex capo di Stato.  Ovviamente resta chi dà pieno sostegno e appoggio all’ex presidente ma la maggior parte dei sondaggi di e degli intervistati, anche da altri media statunitensi, rivelano una tendenza a voler cambiare il leader del partito e soprattutto non si vuole più dare importanza a una persona di rappresentanza ma si preferisce costruire un piano concreto e comune, che non vada a violare la legge e aizzare meccanismi violenti che non porterebbero beneficio al partito repubblicano.

 

 

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