Dpcm: le restrizioni ricevono l’approvazione degli esperti

Per fronteggiare la nuova ondata di contagi da Covid-19, stamane il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha riferito alla Camera le nuove misure restrittive che verranno inserite nel Dpcm, auspica il Premier, già da mercoledì 3 novembre.

Sul merito dell’efficacia di tali limitazioni si sono espressi positivamente sia Massimo Clementi, ordinario di Microbiologia e Virologia all’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano e direttore del Laboratorio di Microbiologia e Virologia dell’Irccs Ospedale San Raffaele, che Giuseppe Remuzzi, direttore dell’Istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri Irccs.

Clementi: le misure del dpcm sono “razionali e ben proporzionate”

Mi sembrano razionali e ben proporzionate. Senza essere né eccessive né troppo blande, mi pare vadano nella giusta direzione. E se verranno mantenute almeno per una ventina di giorni, questa volta potrebbero essere in grado di ottenere un controllo dell’infezione” da Sars-CoV-2 in Italia, ha spiegato Massimo Clementi.

I tempi: lockdown deve durare almeno 20 giorni

Quello del tempo è un nodo importante, sottolinea il virologo del San Raffaele: “Dovrà essere di almeno 20 giorni perché le restrizioni possano produrre un effetto sui numeri dell’epidemia“, precisa; ricordando che servono diverse settimane perché una misura di contenimento mostri i propri effetti: “in questi ultimi tempi abbiamo avuto un Dpcm a settimana, di cui non si è mai potuta verificare l’eventuale efficacia“.

Clementi: bene con i mezzi pubblici, ma serve “una disposizione ad hoc per le scuole”

Clementi si esprime anche sul merito di un tema molto dibattuto, la scuola. “Mi sarebbe piaciuta una disposizione ad hoc per le scuole: con 20mila bus turistici fermi in questo periodo, ritengo si sarebbero potuti utilizzare per permettere ai ragazzi di andare a scuola e di tornare a casa in sicurezza“. Quello del servizio di trasporto pubblico è infatti un altro dei problemi toccati dal nuovo Dpcm: trovo “corretto finalmente che si sia deciso di limitare a un massimo del 50% la capienza massima consentita per i mezzi pubblici“, ha spiegato lo scienziato.

Remuzzi: Conte “deve fare il suo mestiere”

L’approvazione è arrivata anche da Giuseppe Remuzzi del Mario Negri, che parla direttamente del Presidente Conte: “Se si guardano le cose dal punto di vista del virus, il modo per farlo andare via è chiudere tutto. Ma per quanto va via, e poi ritornerà? Intanto che succede? Hai distrutto l’economia, crollano i posti di lavoro, la gente scende in piazza, le persone muoiono di fame in silenzio? Il politico deve fare il suo mestiere: soppesare tutto questo, poi scegliere il meno peggio perché è tutto un problema relativo. E’ un problema di rischio/beneficio: ci si deve avvicinare il più possibile al minimo rischio-massimo beneficio“.

Dpcm e over 70: “Come proteggerli lo deve dire la politica”

Remuzzi inoltre fa riferimento alla questione degli anziani e degli over 70, al centro delle discussioni riguardo le nuove misure di contenimento per un possibile lockdown generazionale: “Io posso dire che le persone con più di 70 anni vanno protette assolutamente, perché sono preziose per la società, per la loro esperienza, perché ci hanno consentito una buona vita da quando è finita la guerra e dobbiamo essere grati. Dobbiamo proteggerli perché i dati ci mostrano che se l’età mediana dei contagiati da Sars-CoV-2 è 45 anni, l’età mediana dei decessi è 82. Il mio compito da medico è dire che in rianimazione non devono arrivare, perché altrimenti uno su due di quegli over 70 che arrivano in terapia intensiva e finiscono intubati muore. Come proteggerli, se chiuderli in casa può essere buona idea oppure no, se si può trovare una strategia per non farli morire poi di inedia fra le mura di casa, cosa fare insomma, lo deve dire la politica“.

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