De Falco candidato con il M5S, polemiche sul web: ‘Sfrutta la tragedia della Concordia’

Gregorio De Falco Luigi Di Maio

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Non è piaciuta a tutti la candidatura di Gregorio De Falco con il MoVimento 5 Stelle. In particolare, secondo quanto racconta Il Giornale, sarebbero i parenti delle vittime del naufragio della Costa Concordia a non digerire il salto in politica del capitano di fregata, salito agli onori della cronaca per la frase “Vada a bordo cazzo”, urlata al capitano della nave, Francesco Schettino. Per alcuni di loro, ora sarebbe “Capitan sciacallo” per aver sfruttato la notorietà arrivata da quella tragedia. Lo sfogo dei parenti sarebbe avvenuto in gruppi chiusi su Facebook ma altri utenti hanno mal digerito questa candidatura. Le polemiche però sarebbero scoppiate anche all’interno della base del movimento: molti elettori si sono schierati dalla sua parte e lo hanno difeso e ringraziato per la candidatura, altri invece non sembrano essere d’accordo e tirano in ballo un suo post anti M5S risalente allo scorso agosto.

De Falco al momento non ha rilasciato dichiarazioni e interviste, ma l’accoglienza sul palco del Villaggio Rousseau a Pescara, dove Luigi Di Maio lo ha presentato ufficialmente, è stata calda e partecipata dai molti attivisti. Qualcuno si è fermato per farsi un selfie, altri lo hanno incoraggiato e in molti lo hanno applaudito.

Tra chi invece non avrebbe gradito la candidatura c’è proprio la sua nemesi, Schettino. “De Falco senatore? Farsi eleggere speculando sulle vittime della Concordia è un comportamento che si qualifica da solo”, avrebbe dichiarato il capitano dal carcere, secondo quanto riportato dal Giornale.

post anti M5S De Falco

L’entusiasmo in rete sembra unanime tra i sostenitori del movimento eppure qualcosa non torna a molti militanti, a partire dal famoso post di agosto che ora è tornato virale in rete. Il capitano di fregata in quell’occasione se la prese con Di Battista per la gaffe su Hollande premio Nobel, apostrofando quello che ora è il suo capo politico, Luigi Di Maio, con un non proprio carino “Dimma”.

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