Cosa è “L’orologio dell’apocalisse”

Cos’è ‘l’orologio dell’apocalisse’? Un aggiornamento di questo strumento che dovrebbe indicare simbolicamente il rischio di un’ipotetica catastrofe mondiale ha scaturito allarmismi nuovi, curiosità e scetticismi consueti.

L'Orologio dell'Apocalisse a 90 secondi da mezzanotte
L’Orologio dell’Apocalisse a 90 secondi da mezzanotte -NanoPress.it

Alcuni scienziati ed esperti del settore hanno annunciato l’aggiornamento di questo ‘orologio dell’apocalisse’, e sembra manchino 90 secondi a mezzanotte. Scopriamo di cosa si tratta!

“L’orologio dell’apocalisse”, 90 secondi a mezzanotte: rischio di catastrofe mondiale

L’organizzazione no profit Bulletin of the Atomics Scientists, associazione formata da scienziati e da esperti del settore che si occupa di capire che impatto hanno gli sviluppi scientifici e quelli tecnologici sulla sicurezza del mondo, ha annunciato l’aggiornamento del cosiddetto ‘orologio dell’apocalisse’. Ma che cos’è questo orologio dell’apocalisse?

Pare sia uno strumento usato dalla medesima organizzazione sin dal 1947 per segnare, sulle basi di diversi fattori, quanto manca ad una catastrofe mondiale potenzialmente provocata proprio dal genere umano rappresentata da una simbolica mezzanotte. In seguito all’aggiornamento dell’orologio pare manchino 90 secondi e non più 100: il rischio quindi di una catastrofe mondiale non è mai stato così tanto alto prima d’ora. Rachel Bronson, CEO e presidente dell’organizzazione ha detto:

“Stiamo vivendo tempi di pericolo senza precedenti, ero l’orologio dell’apocalisse riflette questa realtà.”

Svariati siti di news e giornalisti hanno ripreso l’annuncio di questo aggiornamento e in alcuni casi la notizia è stata enfatizzata provocando anche allarmismi, così come ogni volta che l’orario viene spostato sempre più verso mezzanotte. I motivi contingenti di tale interesse da parte dei media sono prettamente riconducibili alla preoccupazione associata a tutti gli sviluppi riguardo la guerra attualmente in corso in Ucraina, accresciuta anche dai riferimenti frequenti a quella che è la possibilità di utilizzare le armi nucleari oltre che l’estensione dei combattimenti all’interno di aree vicine a delle centrali nucleari, come ad esempio Zaporizhzhia.

Ma una fetta dell’interesse per l’orologio dell’apocalisse, indipendentemente da quelle che sono le circostanze attuali, in generale deriva dall’autorevolezza ma anche dalla storia di Bulletin of the Atomics Scientists: l’associazione di scienziati che da tre quarti di secolo a questa parte si occupa di aggiornare l’orologio periodicamente. Il merito che viene generalmente riconosciuto all’organizzazione è quello di avere, in un certo qual modo, reso visibile nonché comprensibile graficamente (in passato anche in tempi di incertezza) un rischio che spesso è indefinito o difficile anche solo da stimare.

Bulletin of the Atomics Scientists
Bulletin of the Atomics Scientists -NanoPress.it

L’organizzazione e la sua incredibile credibilità e lo sforzo comunicativo che hanno affrontato non sono riusciti tuttavia a impedire che nel tempo perplessità e vari scetticismi intorno all’efficacia e all’utilità dell’orologio dell’apocalisse emergessero. Peraltro capacità indebolite progressivamente da routine e prassi seguite dai vari media nel parlare di ogni singolo nuovo aggiornamento, spesso per puro automatismo. Ad esempio critiche recenti hanno messo in dubbio la tempestività e le capacità che finora ha mostrato l’organizzazione nel cercare di riferire un rischio come quello della catastrofe legata principalmente al cambiamento climatico, elemento però tenuto in considerazione solo dal 2007, ma anche a fattori diversi legati al rischio della guerra nucleare. 

Nelle valutazioni dell’organizzazione, Bronson ha aggiunto nel comunicato riguardo l’aggiornamento dell’orologio, hanno avuto peso non solo i rischi di un’escalation nucleare causati dall’invasione Russa in Ucraina, ma anche tutte le preoccupazioni che riguardano la crisi climatica e:

“anche quelle relative alla crisi delle norme e delle istituzioni mondiali necessarie a guidare il progresso delle tecnologie avanzate e a contrastare minacce biologiche come il coronavirus.”

Inizialmente, quando l’associazione di scienziati nel 1947 lo istituì, l’orologio era considerato il modo più efficace per rappresentare il rischio di un’ipotetica guerra nucleare scaturita da quella che all’epoca era la corsa agli armamenti sia all’inizio che durante la Guerra Fredda fra Russia e Stati Uniti. L’associazione nacque in realtà due anni prima, ovvero nel 1945, ed includeva alcuni scienziati che prima facevano parte del Progetto Manhattan: programma che ha portato allo sviluppo di quelle che possiamo definire le prime bombe atomiche viste durante la Seconda guerra mondiale.

Una prima versione dell’orologio dell’apocalisse, di cui presso la University of Chicago ne esiste una riproduzione, venne realizzata da Martyl Langsdorf ovvero un’artista americana, moglie di Alexander Langsdorf Jr., ovvero il fisico del Progetto Manhattan.  Secondo Langsdorf quella prima versione dell’orologio che all’epoca segnava sette minuti a mezzanotte, avrebbe dovuto evidenziare sia l’urgenza di quel problema che era la guerra nucleare sia le possibilità di intervenire per cercare di fermare quel conto alla rovescia tanto temuto e invertire, possibilmente, il senso delle lancette. Da quel momento l’orologio viene aggiornato periodicamente per avvisare il mondo su quanto vicina sia la

Distruzione del nostro mondo provocata da tecnologie di nostra creazione

Il comitato scientifico di sicurezza si riunisce due volte l’anno per cercare di stabilire appunto nuovi aggiornamenti basandosi su fattori quali la quantità di armi nucleari presenti nel mondo e l’innalzamento del livello del mare. Ovviamente non è sempre detto che le riunioni portino allo spostamento delle lancette. L’ultima volta che quella dei minuti venne spostata fu nel 2020 e prima ancora nel 2018, quando la lancetta dei minuti (unica mobile) segnava due minuti a mezzanotte. Due anni dopo fu spostata facendole segnare 100 secondi a mezzanotte fino ad oggi, che mancano solo 90 secondi. Gli spostamenti sono stati effettuati sia in avanti che indietro secondo la cronologia e il punto più lontano dalla mezzanotte che sia mai stato raggiunto venne toccato nel 1991, la lancetta segnava 17 minuti alla mezzanotte: valutazione che fu guidata in seguito alla fine della Guerra Fredda, notizia che diffuse solo ottimismo.

Hillary Howes mentre scopre l'orologio dell'apocalisse
Hillary Howes mentre scopre l’orologio dell’apocalisse -NanoPress.it

La descrizione di una catastrofe mondiale in termini di conto alla rovescia, per quanto sia possibile allontanarsi dalla mezzanotte e non solo avvicinarsi, potrebbe accrescere una sensazione tale da far credere che la fine del mondo non soltanto sia imminente ma anche inevitabile. Di conseguenza, a lungo andare, potrebbe indurre una sorta di assuefazione ed indebolire quella che è l’efficacia dell’informazione, quando dovrebbe invece rinnovarne l’urgenza oppure chiarirne le complessità.

Complessità inevitabili in quanto tenere insieme e sullo stesso grafico sia l’emergenza climatica che la guerra nucleare è molto difficile. Questo perché questi due rischi esistono ma su due scale temporali totalmente differenti. Per intenderci: il rischio della catastrofe nucleare oscilla principalmente attraverso fasi decisamente più discrete e molto più facili da distinguere cronologicamente ad esempio la caduta del muro di Berlino oppure i trattati per il disarmo nucleare. Per quanto riguarda invece i ragionamenti riguardo i rischi della temuta fine del mondo legata al cambiamento climatico hanno invece decisamente più sfumature.

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