Coronavirus, una persona su tre soffre di long Covid e fatigue

Alcuni ricercatori hanno notato che una persona su tre, dopo aver contratto il coronavirus, soffre della sindrome di long Covid e fatigue. Lo studio ha scoperto che la spossatezza cronica è associata a un’alterazione nel metabolismo dell’arginina.

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Gli esperti, quindi, grazie ad uno studio, hanno svelato quali sono i reali meccanismi che portano le persone ad avere stanchezza dopo aver contratto il virus.

Long Covid e fatigue: i meccanismi

Secondo alcuni studiosi, i meccanismi che si innescano dopo aver contratto il coronavirus, i quali porterebbero stanchezza cronica, sarebbero innescati da un deficit di arginina, un amminoacido prodotto dall’organismo in maniera del tutto naturale.

La ricerca è stata condotta dalla Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS – Università Cattolica Campus di Roma. Gli studiosi, sono arrivati alla conclusione di ripristinare i livelli di arginina come soluzione migliore per poter contrastare la spossatezza da Covid.

Gli effetti collaterali che si possono presentare nelle persone affette da long Covid sono debolezza muscolare, insonnia e accelerazione del battito cardiaco. Per gli studiosi la nuova emergenza pandemica sarebbero proprio questi sintomi che colpiscono una persona su tre.

Una sindrome di cui presto verrà spiegata nel dettaglio all’interno di una pubblicazione, per la prima volta, sulla rivista International Journal of Molecular Sciences.

La situazione attuale in Italia

Dopo i lockdown, le restrizioni, i contagi in aumento, dopo quasi tre anni di emergenza pandemica, ancora si continua a parlare di Covid nel mondo e anche in Italia, seppur in maniera lieve.

Nel nostro paese, fortunatamente la situazione sembra essere rallentata, nonostante le persone più colpite siano i bambini e il personale sanitario; le reinfezioni tendono a essere in aumento. L’indice di rt, invece, è in discesa, così come anche i ricoveri ospedalieri.

Reparto Covid
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A preoccupare, sono i sintomi da long Covid: una nuova e vera propria emergenza sanitaria, nonostante ancora si conosce ben poco poiché i ricercatori sono alle prese con gli studi per poter analizzare al meglio la nuova questione.

Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, a livello globale, sarebbero 65 milioni le persone colpite, contro i 17 milioni in Europa i soggetti che presentano sintomi dopo aver contratto l’infezione da coronavirus.

Lo studio condotto da Francesco Landi

Francesco Landi, direttore del Dipartimento di Scienze dell’invecchiamento ortopediche e reumatologiche del Policlinico Gemelli di Roma, ha coordinato lo studio riguardo l’alterazione del metabolismo dell’arginina, l’amminoacido che provocherebbe spossatezza e sintomi long Covid.

Una ricerca che ha visto la somministrazione di un trattamento per contrastare la stanchezza dalla durata di 28 giorni su 57 persone: 46 adulti con Long Covid a 8 mesi dalla diagnosi e 11 persone, invece, per sesso ed età senza che presentassero sintomi tipici del virus.

“Prima di iniziare il trattamento abbiamo misurato le concentrazioni di arginina nel sangue, osservando livelli significativamente più bassi di arginina nei pazienti con Long Covid. Alla fine della ricerca abbiamo scoperto che le concentrazioni di arginina nel sangue dei pazienti con Long Covid è salita, raggiungendo livelli sani come quelli rilevati nei pazienti appartenenti al gruppo di controllo”

Questo il commento del Dottor Landi al fine della sua ricerca.

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