Coronavirus, aumentano i luoghi con l’obbligo di mascherina anche all’aperto

Con l’arrivo di ottobre, considerato da molti lo spartiacque per capire se e come le misure anti Coronavirus dovranno evolvere, le ordinanze da parte delle amministrazioni locali stanno aumentando. Nel tentativo di limitare i contagi, province e regioni emanano quotidianamente provvedimenti ad hoc per i propri cittadini, fino a minacciare nuovi “mini lockdown”. In diversi luoghi d’Italia, è stato imposto l’obbligo di indossare la mascherina anche all’aperto.

Non c’è distanza che regga

Tra le prime a dare una stretta a un uso troppo blando dei dispositivi di protezione individuale è stata la Campania di Vincenzo De Luca. A partire dal 24 settembre e fino al 4 ottobre 2020, “viene disposto l’obbligo di indossare la mascherina all’aperto durante l’intero arco della giornata, a prescindere dalla distanza interpersonale, fatte salve le previsioni degli specifici protocolli di settore vigenti (ad esempio per le attività di ristorazione, bar, sport all’aperto)”.

Il giorno seguente è stata la volta della Calabria, dove la presidente Jole Santelli ha istituito l’obbligo di utilizzo anche all’aperto con la sola esclusione per i bambini al di sotto dei 6 anni e le persone con disabilità non compatibile con l’uso del dispositivo di protezione.

Non mancano le sanzioni

Dove non sono intervenuti i governatori, ci hanno pensato i sindaci a tutelare i propri concittadini. La quasi totalità della provincia di Latina, così come Genova e Foggia, hanno emanato le proprie ordinanze, e senza dimenticare sanzioni per i trasgressori. Il capoluogo ligure, infatti, ha previsto multe a partire dai 400 euro per chi non ne farà uso.

Mascherine all’aperto: Sicilia e Bologna

Da domani, 30 settembre, la Sicilia si unirà alle regioni a imporre l’obbligo grazie all’ordinanza del presidente Nello Musumeci, con una piccola aggiunta: scatta infatti anche il “divieto di assembramento mediante il prolungato stazionamento nei luoghi pubblici o aperti al pubblico quali, a titolo esemplificativo, le strade, le piazze e i parchi“.

Un po’ meno restrittivo è stato, invece, il sindaco di Bologna, Virginio Merola, che ha annunciato l’iniziativa cittadina a margine di un evento in Comune: la nuova regola riguarderà solo il centro storico nel fine settimana, a partire dalle 18 di venerdì 2 ottobre fino alle 24 di domenica. “Reiterata – ha aggiunto il primo cittadino – anche la chiusura di piazza San Francesco”. 

Qualcuno pensa al futuro

Nicola Zingaretti, Presidente della Giunta regionale del Lazio e segretario del Partito Democratico, sta valutando l’ipotesi di estendere l’obbligo di mascherina in tutti i comuni laziali. In quanto “osservata speciale”, tra le regioni più colpite, il Lazio si prepara anche all’evenienza di una sorta di mini lockdown: la chiusura mirata di edifici o quartieri.

Come spiegato dall’assessore alla Sanità della Regione Lazio, Alessio D’Amato: bisogna “mantenere alta l’attenzione, la gran parte dei casi in ambito conviviale ed extra scolastico. Se non si rispettano le regole inevitabili altre misure di contenimento come l’obbligo di mascherine sempre”.

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