Come fanno i ladri a disattivare l’allarme?

ladro_11

Addio a lame, cacciaviti e piedi di porco. Quando la tecnologia si intromette anche nel campo della sicurezza domestica, i ladri devono sapersi aggiornare: ecco che entra in auge il “jammer” o “cellblocker”. Stiamo parlando di un piccolo dispositivo, grande non più di uno smartphone, che emette un raggio disturbatore fino a 200 metri e può disattivare il sistema di localizzazione o allarme di macchine e case. In origine i jammer erano stati inventati per disturbare le comunicazioni a difesa di privacy o silenzio, come durante le riunioni politiche, ma ora sono acquistabili sul web per una quarantina di euro, anche se la maggior parte dei paesi europei li ha banditi.

Rubare auto? Un gioco da ragazzi

Per le automobili il giochi si fa ancora più semplice: il jammer interferisce con il segnale lanciato dal telecomando di chiusura del veicolo, quindi quando il proprietario della macchina si allontana da questa convinto che sia chiusa, i malviventi ne approfittano e violano la serratura.

Un metodo più “antiquato” di annullamento allarme consiste invece nell’utilizzo di schiume che annullano il suono delle sirene, nell’accecamento dei sensori volumetrici, nell’impiego del grimaldello bulgaro per forzare le porte blindate vecchio stampo in pochi secondi.

La tecnica più rudimentale di tutte, seppure non meno efficace, rimane sempre quella della martellata alla centralina del sistema di allarme.

Non diamoci per vinti

In realtà un modo per aggirare l’impiego del jammer per la disattivazione dei sistemi di sicurezza domestici esiste e consta nell’abbinare protezioni perimetrali a sensori con quelle interne a rilevatori volumetrici, uniti a doppie sirene e a combinatori telefonici anti-accecamento, che sfruttano sia la linea fissa che quella gsm e garantiscono un buon livello di sicurezza anche in caso di annientamento dei sistemi di allarme.

Impostazioni privacy