Champions League, dove vedere le partite di Inter e Napoli in tv e diretta streaming

La Serie A è già finita nel tempo dei ricordi e senza ulteriore spazio per leccarsi le ferite. Inter e Napoli ora puntano dritte a strappare un posto valido per i quarti di finale di Champions League e stavolta non ci sarà più tempo per recuperare. Gli uomini di Simone Inzaghi partono dalla vittoria di misura dell’andata contro un Porto che, soprattutto in casa, rappresenta un avversario temibile nella massima competizione europea. L’impegno, sulla carta, è più semplice per i partenopei, capaci di regolare l’Eintracht Francofore con due reti a zero già all’andata. Ora, però, bisogna mettere il sigillo sul passaggio del turno e non è scontato. Massima attenzione anche per Real Madrid e Liverpool, un big match assoluto del Vecchio Continente, anche se, in questo caso, i favori del pronostico pendono tutti verso i Blancos. Infine, Manchester City e Lipsia si contenderanno una qualificazione che ancora è aperta, ma con un netto favorito.

Inzaghi
Simone Inzaghi in conferenza stampa prima della partita contro il Porto – Nanopress.it

I giorni sono contati, ora si corre e il calendario non lascia spazi a ripensamenti. La partita più importante della settimana, almeno per noi italiani, è sicuramente quella dell’Inter che va a Porto a strappare una qualificazione ai quarti di finale che manca da troppi anni. Stavolta Simone Inzaghi non può proprio fallire l’obiettivo e, se dovesse andare male, il suo futuro a Milano non sarebbe poi così blindato. Una partita da dentro o fuori, insomma, delle più classiche e tra le più complicate contro un Porto aggressivo e ben messo in campo. Occhio, però, anche al Napoli che vuole imporsi come meraviglia europea dopo aver già fatto benissimo in campionato e con lo scudetto in tasca. Real Madrid e Manchester City sono pronte a staccare il pass per i quarti di finale, anche se non sarà affatto facile, come in molti potrebbero pensare.

L’Inter vuole passare il turno a tutti i costi, il Napoli ha già un piede e mezzo ai quarti di finale. Occhio a Real Madrid e Manchester City

La Serie A ha regalato delle risposte un po’ incerte nella giornata che è appena trascorsa, la 26esima giornata della massima serie italiana. In ogni caso, non c’è tempo per analisi troppo approfondite, piuttosto tocca già guardare all’orizzonte, vicinissimo in questo caso. I riflettori, la musica e lo spettacolo della Champions League non attendono e soprattutto meritano delle risposte positive da parte delle nostre italiane, che a lungo hanno dedicato energie e motivazioni per quest’obiettivo.

Di certo, non mancherà lo spettacolo, anche perché le otto squadre impegnate in questa settimana giocano tutte a viso aperto e con degli intenti tattici ben definiti e chiari. Vale sicuramente per il Real Madrid, che in questa competizione è sempre la squadra da battere, ma anche per un Liverpool che non si darà comunque per vinto, nonostante la stagione stia andando molto male e il risultato dell’andata non lasci grossi spazi di rimonta. E anche per il Manchester City che deve esplodere del tutto e in tutta la sua qualità anche agli ordini di Pep Guardiola nella massima competizione europea, dopo i tanti successi meritati e collezionati in Premier League.

Ma partiamo dall’Inter, la partita più incerta e importante tra i nostri confini per capire la direzione che sta prendendo il nostro calcio e soprattutto verso dove sta andando il progetto dei nerazzurri. È vero che Inzaghi è riuscito a dare un’identità di respiro più ampio ai suoi ragazzi, una versione europea di grande portata che ha portato a ottimi risultati sia in questa stagione, sia in quella precedente. Basta pensare a quello che ha fatto l’Inter dopo l’addio di Antonio Conte e l’arrivo dell’ex Lazio. L’anno scorso di questi tempi la parte blu di Milano teneva testa a un Liverpool tra le sue versioni migliori e rischiando addirittura di ribaltare il risultato ad Anfield, prima che l’espulsione di Alexis Sanchez stravolgesse i piani dei nerazzurri. Il ritorno agli ottavi di finale dopo un lungo periodo di astinenza comunque è stato onorato al meglio e con una bella polizza già chiusa per le prospettive future.

Lautaro Martinez
Lautaro Martinez in azione nel match d’andata degli ottavi di finale di Champions League tra Inter e Porto – Nanopress.it

Quest’anno, almeno per il momento, le cose sono andate anche meglio. La Beneamata era data da tutti per spacciata nel girone della morte con Barcellona e Bayern Monaco e, invece, l’Inter ha stupito tutti e ha travolto i blaugrana dal punto di vista del gioco e dell’efficacia offensiva riuscendo meritatamente a eliminarli. Guai, però, a sottovalutare il Porto nel doppio confronto degli ottavi di finale. È vero, all’andata la Beneamata ha meritato la vittoria per 1-0, ma non basta a mettere una seria ipoteca sul passaggio del turno, soprattutto con una squadra temibile come quella di Sergio Conceicao.

Il tecnico che da calciatore ha anche vestito la maglia dell’Inter e della Lazio conosce bene il calcio italiano e le sue dinamiche e soprattutto sa come far male anche a una squadra organizzata come quella di Inzaghi. Non vi aspettate una squadra che fa le barricate e permette ai nerazzurri di mantenere per lunghi tratti della partita il pallino del gioco. Il Porto, nonostante le tante assenze e davanti ai propri tifosi, cercherà di spingere bene sulle fasce e scatenare la furia di Mehdi Taremi, che sarà della partita, in attacco. Un menù non facile da coprire per gli ospiti italiani che dovranno dare tutto per dimostrare di meritare i quarti di finale. La certezza è che se l’Inter mostrerà il bel gioco visto anche nella sconfitta contro lo Spezia e concretizzando la mole di gioco offensivo creato, allora il passaggio del turno sarà una prospettiva concreta. Per il resto, molto dipenderà da chi vincerà i duelli individuali, che sono comunque una delle parti più importanti del calcio, in un senso o nell’altro.

A poche ore dalla partita, in ogni caso, ci sono ancora diversi dubbi di formazione, soprattutto nella Beneamata. Milan Skriniar, che si era infortunato proprio nella partita d’andata, ha recuperato in extremis, ma non è di certo nella condizione migliore per affrontare una partita aggressiva e dai ritmi mentali e fisici serrati, soprattutto perché si tratta di un ottavo di finale di Champions League. Difficilmente Inzaghi deciderà di schierarlo dal primo minuto, mentre è molto più probabile che venga scelto ancora Matteo Darmian come terzo di difesa e con Denzel Dumfries padrone della fascia destra, con vocazione più offensiva a chi gli gioca dietro. Sempre che l’olandese entri in campo con le motivazioni e le qualità che ha mostrato anche al Mondiale con la maglia dell’Olanda.

Il ballottaggio più caldo, però, è sicuramente in attacco. Lautaro Martinez, luce offensiva e finalizzatore più efficace dei nerazzurri, è praticamente certo di una maglia da titolare e cercherà di condurre i suoi dritti verso la qualificazione. Il suo compagno di reparto, però, non è ancora certo. C’è chi preferirebbe dare continuità, anche fisica, a Romelu Lukaku, colui che ha segnato il gol dell’1-0 all’andata, ma con ogni probabilità Inzaghi sceglierà, almeno dal primo minuto, Edin Dzeko. Il bosniaco è stato decisivo nella prima parte di stagione, anche e soprattutto nella conquista della Supercoppa italiana ai danni del Milan, ma ora anche lui sembra risentire della mancanza di continuità, un fattore che per tutti è necessario a esprimersi al meglio. Da lui non si possono pretendere gli straordinari, ma che sia quell’attaccante di manovra essenziale per gli equilibri della squadra, quello sì. Se la scelta finale dovesse cadere su di lui, Lukaku resterebbe comunque un’arma importante da giocare a partita in corso, anche per qualche variazione di tipo tattico.

Sulla fascia sinistra, invece, il tecnico ex Lazio recupererà definitivamente Federico Dimarco dopo gli ultimi problemi fisici. Il terzino ex Verona è una scelta quasi obbligata, visto che Robin Gosens è finito ai box per un nuovo infortunio. Nulla di grave, ma che gli rende impossibile esserci contro il Porto. A prescindere da chi scenderà in campo, i tifosi nerazzurri si aspettano delle risposte sempre più importanti sotto il profilo del gioco e delle reti, stavolta. Il Porto è una squadra ostica e ben messa in campo, ma proprio per questo servirà l’Inter nella sua versione migliore, anche per allontanare le critiche degli ultimi mesi.

I nerazzurri hanno un trend decisamente negativo in trasferta, tra i peggiori della Serie A, e dare una sterzata in tal senso alla stagione sarebbe fondamentale per vivere con più ottimismo il futuro. Anche dal punto di vista economico, visto l’incasso che entrerebbe a bilancio con una vittoria del genere. E poi c’è la situazione che riguarda Inzaghi. Con un’eliminazione e un percorso in campionato che fa fatica a decollare, il tecnico non sarebbe poi così sicuro della conferma da qui a fine anno. Un trionfo, invece, sarebbe un’ipoteca niente male sul suo percorso all’Inter, per l’attualità e per quello che verrà.

Alle ore 21.00 di stasera, però, non gioca solo la Beneamata. Anzi, c’è una partita altrettanto importante per il destino di questa edizione della Champions League. Stiamo parlando del Manchester City che all’andata non è riuscito ad andare oltre l’1-1 contro un Lipsia bravo a occupare il campo e finora una delle sorprese di quest’edizione. Fin dal giorno del sorteggio, praticamente tutti hanno dato per spacciati i tedeschi contro una delle favorite per la vittoria finale. La partita in Germania, però, ha dimostrato come effettivamente il confronto sia molto più acceso e aperto a ogni pronostico, di certo non a senso unico come ci si aspettava.

Haaland
Erling Haaland e Ilkay Gundogan in campo con la maglia del Manchester City – Nanopress.it

Il fatto è che il Lipsia ha dimostrato dei valori tecnici piuttosto importanti all’andata e per tutta la stagione, mettendosi al livello delle prime della classe anche in Bundesliga. Un fattore che non si annulla contro avversari sulla carta più forti e a dispetto di chi pensava a un Manchester City facilmente qualificato per i quarti di finale. E poi avendo un squadra uno come Josko Gvardiol pare tutto possibile. Il centrale croato è andato in gol nell’1-1 casalingo e ha dimostrato ancora una volta tutto il suo valore con una prestazione degna di nota. Aggressività, tempismo sul pallone e una personalità invidiabile sono di sicuro i pezzi forti del repertorio, uniti a una fisicità da far invidia anche ai migliori e a una giovane età che è tutta dalla sua parte.

Non è una novità: è ormai da due anni che le cose vanno più che bene a un calciatore roccioso, tecnico e veloce, capace di entrare in breve tempo nel mirino delle maggiori big in circolazione. Il Real Madrid è in prima fila, esattamente come il Chelsea, ma questa è un’tra storia. Ora conta il campo e un clamoroso accesso ai quarti di finale è esattamente quello che serve per entrare nella storia, dopo un Mondiale che Gvardiol è riuscito a vivere da grande protagonista. Poi arriverà il calciomercato e sarà giusto così, comunque vada a finire.

Dall’altra parte, il Manchester City è ben conscio delle sue qualità tecniche e, di sicuro, non lascerà nulla al caso in una partita che conta tantissimo anche per loro e per il loro percorso europeo. I Citizens dovranno essere bravi a indirizzare subito la partita sulla via che più gli appartiene, quella delle tecnica e del talento individuale. Se fin da subito gli inglesi riusciranno a imporre il loro baricentro alto e la loro mole di gioco, allora saranno in grado di liberare tutte le loro capacità offensive e non sono molte le squadre che possono resistere agli attacchi della squadra di Manchester.

E poi lì davanti ci sono calciatori che sono in grado di spostare tanto negli equilibri offensivi delle partite. Parliamo di gente come Riyad Mahrez, probabilmente tra i migliori al mondo nel suo ruolo in questo momento e che è riuscito a colpire anche nel match di andata. La sua qualità, le sue giocate, i dribbling e l’abilità di essere concreto negli ultimi trenta metri è esattamente ciò che serve per superare il turno e poi giocarsela fino alla fine. E no, nella nostra analisi non ci siamo dimenticati il più forte di tutti: quella macchina da gol di Erling Braut Haaland è pronto a colpire anche davanti al proprio pubblico e in un match decisivo per le sorti che prenderà questa stagione.

All’andata il Lipsia è riuscito a controllarlo senza troppi patemi, ma la sensazione è che stavolta il norvegese possa davvero andare a segno e mettere il suo marchio indelebile su un passaggio del turno fondamentale per le ambizioni dei Citizens. È inutile nasconderlo, se l’aspettano un po’ tutti, così come in molti sono convinti che Guardiola debba prima o poi raggiungere il più importante traguardo in Europa anche con la squadra di Manchester per essere considerato tra i migliori della storia. Non c’è dubbio, quindi, che con il Lipsia ci si giochi tanto, talmente tanto che non sarebbe accettabile steccare. Ma i padroni di casa lo sanno bene e cercheranno in ogni modo di regolare i conti.

E poi le calde serate di Champions League sono due e anche mercoledì c’è da allacciarsi il grembiule e godersi il menù. Iniziamo dalle cose che ci riguardano più da vicino e, quindi, dal Napoli. I partenopei hanno tutta l’intenzione di proseguire la scia della loro stagione magica e non possono assolutamente farsi sfuggire il passaggio del turno dopo aver architettato tutto nella miglior maniera possibile già nel match di andata. Ovviamente, nonostante lo 0-2 di partenza, nulla sarà lasciato al caso e soprattutto i partenopei non hanno alcuna intenzione di sottovalutare i diretti avversari che comunque hanno delle qualità importanti e conclamate.

Osimhen
Victor Osimhen tenta una conclusione dalla distanza – Nanopress.it

La vera forza dei partenopei è sicuramente la mole di gioco che i campani riescono a creare con una continuità impressionante durante tutto l’arco della partita e che sta dando dei frutti splendenti in questa stagione. Di sicuro, avere lì davanti campioni come Khvicha Kvaratskhelia e Victor Osimhen è un valore aggiunto che è impossibile ignorare. I due attaccanti, uno piazzato più sull’esterno e l’altro centrale, hanno un bottino di gol e assist veramente considerevole, e rappresentano la terza migliore d’Europa dopo Neymar-Mbappé e Foden-Haaland. Insomma, di meglio non c’è tanto in giro e la dimostrazione arriva forte e chiara nelle partite in cui conta di più. Ce ne sono tanti di esempi in stagione, ma lo spot giusto è anche l’ultima partita di campionato contro l’Atalanta.

L’esterno d’attacco georgiano, anche quando la partita sembra chiusa e gli avversari ben piazzati nella loro metà campo, semplicemente controlla il pallone e fa la differenza, puntando gli avversari come fossero birilli e puntando dritto verso la porta che gli sta di fronte. Senza lasciare scampo a chi cerca di chiudere le sue cavalcate impressionanti. E cosa dire del centravanti nigeriano delle meraviglie? Osimhen lotta su ogni pallone, lo tiene in avanti, fa salire la squadra e poi attacca la porta con una potenza e con un cinismo che farebbe impallidire anche i migliori. Il futuro, ma già il presente, sono assolutamente i loro e anche tutto quello che potrebbe derivarne.

Quindi, dicevamo, il Napoli difficilmente farà sconti, esattamente com’era successo nel girone, e potrebbe regalare all’Italia l’ennesima prestazione travolgente e ben controllata in tutte le zone del campo. Al coro si unirà anche Spalletti, intenzionato a mettere in campo la squadra migliore e poi intervenire, semmai, a partita in corso. È ingiusto, però, parlare solo dell’attacco atomico dei campani, quando si tratta delle meraviglie confezionate dagli Azzurri. Sempre contro l’Atalanta, infatti, si è visto il volto migliore di una difesa che funziona in tutti i suoi elementi più identificativi.

Giovanni Di Lorenzo è un capitano equilibrato e moderno, ma anche utile, vista la maniera in cui riesce a gestire il pallone e anche a chiudere tutte le occasioni che gli avversari riescono a sviluppare a discapito del Napoli. Anche in Champions League, però, è bravo ad accendere la luce quando serve e, quindi, a mettere a segno dei gol pesanti, di quelli che fanno la differenza quando serve di più.

Il pezzo forte, però, non ce ne voglia il terzino, è nel cuore della retroguardia partenopea, dove Kim Min-Jae sta dimostrando di essere uno dei migliori in assoluto nel suo ruolo. Il centrale ha una potenza fisica straordinaria che abbina a un tempismo raro sul pallone e una capacità rara di chiudere gli affondi avversari. Un mix straordinario che anche Spalletti, a stagione in corso, non può non etichettare tra i migliori al mondo. Affianco a lui, poi, c’è un Amir Rrahmani, bravo sia nella fase di proposizione, sia quando si tratta di realizzare gol pesanti, proprio nel momento in cui servono di più. È successo anche contro l’Atalanta, nel momento in cui l’ex Verona ha sfruttato ancora una volta le sue doti atletiche e ha chiuso la partita.

Insomma i capisaldi del gioco degli azzurri sono noti e ben definiti, ma non è l’unico fattore che ci preme sottolineare, visto che comunque la partita contro l’Eintracht va giocata e vinta nel migliore dei modi. I tedeschi, infatti, sono un avversario piuttosto temibile, di quelli che proprio non si vorrebbero incontrare, ma questo è ovvio arrivati a questo punto della competizione. I tedeschi di sicuro dovranno fare la partita per tentare almeno di ribaltare le cose e siamo certi che terranno fede alla loro filosofia cercando di spingere sulle fasce e tentando puntualmente l’uno contro uno con i difensori di Spalletti. Quindi, ci sentiamo di dire che i partenopei avranno tanti spazi da attaccare alle spalle e, a quel punto, dovranno essere bravi a fare male all’Eintracht nei suoi punti deboli. La priorità, però, deve essere comunque contenere gli attacchi dei tedeschi e se il Napoli ci riuscirà sarà un’importante prova di solidità, a cui tenere fede anche per i quarti di finale e per il resto della competizione. Lo stadio Maradona apre i battenti e anche stavolta i campani non vogliono sbagliare, solo stupire.

In contemporanea con il Napoli, domani sera toccherà anche al Real Madrid staccare il pass per i quarti di finale. Un obiettivo che negli anni è sempre parso scontato per i Blancos, ma che quest’anno sembra – o forse meglio sembrava – un po’ più difficile, per via del difficile avversario che il sorteggio ha messo di fronte a Carlo Ancelotti. Il Liverpool è in un periodo di ristrutturazione profonda, con un menù ben diverso rispetto a quello che ha caratterizzato le annate precedenti. I Reds sono indietro, molto indietro, in classifica in Premier League e anche in Champions League le cose non stanno andando al meglio.

Ancelotti
Carlo Ancelotti dà indicazioni ai suoi calciatori durante una partita del Real Madrid – Nanopress.it

Già nei gironi, il Napoli aveva mostrato principi di gioco e più moderni rispetto agli inglesi, ma soprattutto una coesione di squadra e una fase difensiva migliore rispetto a quella dei diretti avversari. I risultati si sono visti e sono stati schiaccianti. Contro il Real Madrid, all’andata, invece, un po’ per orgoglio, un po’ per senso di vendetta, i Reds hanno dato alla partita un inizio molto forte tentando a più riprese di scardinare i principi dei Blancos e riuscendo anche a passare in vantaggio. La rimonta degli spagnoli, però, non si è fatta attendere mostrando alla lunga la differenza tecnica tra le due squadre e una forza prorompente che possono avere solo i campioni d’Europa.

E poi Ancelotti è bravo, estremamente bravo a creare l’ambiente giusto per andare dritti verso il successo e, quindi, non è affatto facile che il Liverpool riesca a ribaltare il violento 5-2 dell’andata. In ogni caso, siamo certi che i Reds daranno tutto per avere la reazione necessaria. Soprattutto, siamo convinti che alla fine l’orgoglio sarà una componente essenziale per tentare di strappare almeno una vittoria di prestigio, se non si potranno raggiungere i quarti di finale. Dove potranno andare anche quest’anno i bianchi più regali di Spagna, a questo punto della stagione, non possiamo saperlo, ma di sicuro non vorranno farsi rubare da sotto il naso una qualificazione che hanno già impacchettato alla grande nel match di andata. E probabilmente ci riusciranno. Anche perché di uomini decisivi ce ne sono parecchi nel repertorio a disposizione di Ancelotti, in primis quel Karim Benzema che è riuscito a conquistare il Pallone d’Oro e si è imposto come il miglior centravanti in circolazione. La potenza offensiva della squadra passa anche da lui e la fame di nuovi successi sicuramente non gli manca. E sarà così ancora per qualche anno, quando magari, a quel punto, il Liverpool sarà tornato stupendo.

Dove vedere in tv e streaming le partite di ritorno degli ottavi di finale della coppa dalle grandi orecchie

Quanto a dove ci si può gustare queste ultime quattro partite degli ottavi di finale di Champions League, la sfida di Porto dell’Inter sarà l’unica gara disponibile in chiaro su Canale 5, dalle 21 di oggi, ma si potrà vedere anche su Sky, e quindi su Sky Sport 252, su Sky Sport 4, su Sky Sport Uno e sulla diretta gol della Champions League, al canale 251, in streaming sarà disponibile su Sky Go, Now Tv e su Mediaset Infinity+. Il match del Diego Armando Maradona del Napoli contro l’Eintracht Francoforte, per rimanere tra le italiane, sarà un’esclusiva di Amazon Prime Video.

Manchester City-Lipsia di oggi alle 21 si vedrà su Sky Sport Football e su Sky Sport 253, oltre che nelle stesse modalità della partita dei nerazzurri, mentre la sfida del Berbabeu si vedrà esattamente negli stessi canali, eccetto quello in chiaro, rispetto agli uomini di Inzaghi.

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