Baratto amministrativo: cos’è, come funziona e dove è possibile?

Introdotto dal decreto sblocca Italia varato dal governo Renzi, il baratto amministrativo consiste nella possibilità di non pagare le tasse comunali arretrate come IMU e TARI, ad esempio, offrendo in cambio il proprio lavoro. Avete capito bene: manodopera come moneta per estinguere i debiti! Riguardo a quali tipi di lavoro siano ammessi come “moneta” per il baratto amministrativo, sappiamo che la scelta va al Comune, il quale ne privilegia alcuni in base alle necessità del momento: pulizia strade, manutenzione verde pubblico, assistenza scolaresche sono solo alcuni dei lavori utili a pagare le tasse.

Per ottenere la possibilità di usufruire del baratto amministrativo, il richiedente deve:
– risiedere nel Comune presso il quale inoltra la domanda;
– essere maggiorenne;
– avere un ISEE non superiore all’importo ritenuto congruo dal Comune e un debito fiscale inferiore a questo;
– avere un debito fiscale comunale da estinguere.

Ogni Comune italiano è libero di aderire o meno all’iniziativa, che rappresenta in fin dei conti un ottimo strumento per andare incontro alle esigenze di disoccupati e lavoratori in mobilità, al fine di impiegare produttivamente il tempo libero per saldare i propri debiti.

I primi sostenitori

Il baratto amministrativo è già operativo e il primo Comune italiano che l’ha adottato è stato quello di Invorio, in provincia di Novara, nel luglio scorso, seguito dai Comuni sardi di Guspini, Sardara, Isili e Quartu Sant’Elena e da quello di Marcellinara, provincia di Catanzaro, Cameri (Novara), Pescara, Lanciano (Chieti) e Vasto, in Abruzzo.

L’esempio di Milano
Milano ha aderito all’iniziativa del governo Renzi come prima fra le grandi città. Basta essere residenti o con permesso di soggiorno valido, avere un Isee non superiore ai 21mila euro, e avere dei debiti con l’amministrazione. Chi presenta domanda dovrà dimostrare che non è in grado di far fronte al pagamento perché il reddito familiare è diminuito a causa di licenziamento, cassa integrazione o problemi di salute. Il baratto si può utilizzare per estinguere debiti maturati fino al 2013 e per un valore minimo di 1.500 euro, ossia Ici, Imu, Tarsu, Tares, Tari, violazioni del codice stradale, mancato pagamento per la fornitura di beni e la prestazione di servizi, canoni e proventi per l’uso di beni comunali. A chi accetta il baratto è riconosciuto un ‘bonus’ di 10 euro per ogni ora di lavoro svolta. Tutti i dettagli e il bando per partecipare sono sul sito del Comune.

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