Australia, la compagnia telefonica Optus hackerata: milioni di dati personali violati

Ha coinvolto 9,8 milioni di persone l’attacco alla compagnia telefonica australiana Optus. L’hackeraggio ha portato alla violazione di dati personali come nomi, dati e documenti.

Optus
Optus – Nanopress.it

E’ stata la ministra degli Interni Clare O’Neil a confermare la violazione dei dati, dopo l’hackeraggio subito da Optus in Australia. Diffusa una massiccia quantità di dati sensibili: clienti a rischio. Il Governo prepara le precauzioni da adottare in caso di frode.

Optus, hackerata la compagnia telefonica: protezioni contro le frodi da parte del Governo

Il Governo federale ha preparato delle misure per permettere alla Optus di condividere con le banche del Paese i dati degli utenti hackerati, in modo da poter bloccare possibili frodi. E’ il provvedimento che l’Australia si è detta pronta a emanare dopo il gravissimo attacco subito alla compagnia telefonica, che ha portato alla divulgazione di dati sensibili di milioni e milioni di utenti.

La ministra degli Interni, ha già fatto sapere di aver incornato diversi vertici dell’Australian Signal Directorate, in modo tale da progettare con le banche e le altre istituzioni finanziare le prossime mosse. La volontà di Clare O’Neil è quella infatti di essere immediatamente informata qualora dovessero verificarsi delle importanti violazioni.

Dopo un appello per la protezione dei propri utenti, la O’Neil ha fatto sapere che al momento si sta verificando la veridicità di un post che starebbe minacciando di vendere tali dati online se la Optus non dovesse pagar loro un riscatto da un milione di dollari.

L’attenzione delle indagini si è focalizzata anche su alcune piattaforme dove i dati starebbero per essere venduti. Lo hanno riferito le forze dell’ordine locali.

Optus, hackerati i dati di 9,8 milioni di persone

Sempre la ministra degli Affari Interni ha fatto sapere che sono oltre 9 milioni gli utenti che avrebbero subito l’hackeraggio dei dati dopo l’attacco cyber alla compagnia Optus. Si parla di 9,8 milioni di persone.

La stessa società ha comunicato che non è ancora dato sapere se tali dati si riferiscano a informazioni bancarie o finanziarie, piuttosto che alle password o alla divulgazione dei nomi dei clienti. A rischio tutto questo tipo di informazioni al momento, compreso date di nascita, indirizzi e-mail, numeri privati, indirizzi di abitazione, carte di d’identità, patente e passaporto.

Tipologia di dati che come spesso accade vengono venduti illegalmente non solo a malviventi o delinquenti, ma potrebbero anche finire nelle mani di alcune compagnie per usi illeciti di dati personali appunto, come numeri – con finalità anche commerciali.

Clare O’Neil però nel suo discorso lo scorso lunedì in Parlamento, ha sostenuto che gli attacchi informatici sono stati condotti con l’obiettivo primario della truffa finanziaria, per colpire le banche.

Clare O'Neil
Clare O’Neil (Foto da Instagram) – Nanopress.it

L’Australian Banking Association ha già fatto sapere di aver monitorato eventuali sviluppi, mentre Optus ha comunicato – tramite un portavoce – che farà tutto il possibile per proteggere i propri clienti.

In totale Optus, filiale di Singtel di Singapore, è una delle più grandi società di telecomunicazione australiana, seconda in classifica, con una decina di milioni di utenti.

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