Allarme diossina a Palermo: niente carne e frutta nella aree intorno a Bellolampo

Per 15 giorni a Palermo una serie di misure per contrastare l’allarme diossina dopo l’incendio che ha coinvolto la discarica di Bellolampo.

Palermo, un giovane si copre il volto durante gli incendi
Palermo, un giovane si copre il volto durante gli incendi – Nanopress.it

Le misure interesseranno le zone intorno alla discarica di Bellolampo, colpita dagli incendi che in questi giorni hanno messo in ginocchio il Palermitano. Dureranno circa due settimane e sono estese alle zone nel raggio di quattro km come precauzione ordinata dall’amministrazione.

Palermo, le restrizioni a causa dell’allarme diossina

Dopo gli incendi che hanno colpito Palermo e le zone limitrofe si prova a correre ai ripari. Soprattutto per l’area vicina alla discarica di Bellolampo (già colpita negli anni scorsi da diversi incendi). Nelle ultime ore la comunità aveva chiesto a gran voce un intervento delle autorità, per capire soprattutto come agire visto l’allarme diossina – composto tossico e cancerogeno – sprigionatosi nell’area vicina la discarica dopo i roghi. La gente del posto si era detta spaesata e impaurita, in apprensione per la propria salute.

L’ordinanza è arrivata nella giornata di oggi da parte dell’amministrazione, con le prime prescrizioni contro il rischio di avvelenamento tramite il cibo. E’ la terra, come spiegano ancora gli abitanti, la prima ad essere colpita in questi casi. L’erba da pascolo, le coltivazioni, mentre ci sono anche gli apicoltori che con l’incendio hanno perso le arnie. Il danno è soprattutto alimentare dunque.

Le misure, varate da Roberto Lagalla poche ore fa dopo un vertice convocato ieri in seguito all’allarme riguardano un’area di 4 km di distanza dalla discarica di Ballolampo, e interviene sui prodotti ortofrutticoli coltivati nella zona. Si dovrà lavare accuratamente la frutta, ed evitare assolutamente la buccia. Nelle strade verranno effettuati lavaggi speciali, e la carne sarà completamente da evitare, così come i latte e le uova sempre se questi sono stati prodotti nelle zone a rischio dopo gli incendi del 24 luglio.

L’ordinanza, che avrà una durata di 15 giorni le quali precauzioni riguardano le aree vicine a Bellolamo, è arrivata in seguito alla riunione alla quale hanno partecipato anche Arpa, Asp, Università di Palermo, dipartimento regionale Protezione civile, Protezione civile città metropolitana di Palermo, Rap, polizia municipale e Prefettura.

I passaggi principali dell’ordinanza

Ecco i passaggi chiave dell’ordinanza.

Come già accennato i prodotti ortofrutticoli dovranno essere lavati scrupolosamente ed essere mangiati senza la buccia. Le strade, sia le pubbliche che le private, saranno sottoposte a lavaggi accurati. Sarà la Rap con il servizio Verde Pubblico e Reset a pulire le strade, i giardini privati, gli spazi del comune interessato e la zona. Il cibo animale, dunque la carne, le uova e il latte, originario dell’area interessata (nel raggio di 4 km) prodotto dopo il 24 luglio dovrà essere evitato. Così come dovrà essere evitato il mangime e il formaggio.

La durata dell’ordinanza è di 15 giorni, come fa sapere l’ARPA (Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente della Sicilia) la diossina sul piano dell’inalazione non pone rischi significativi. Nelle ultime ore infatti non è stato segnalato alcun intervento sanitario per irritazioni oculari, disturbi respiratori o altri sintomi riconducibili.

Incendio a Palermo
Incendio a Palermo – Nanopress.it

L’agenzia regionale fa sapere inoltre che nei prossimi giorni verranno forniti altri dati sulla presenza della diossina che i tecnici si sono occupati di tutte le misure precauzionali adottate focalizzandosi sulla pulizia delle strade e sul consumo degli alimenti. Lo si legge in una recente comunicazione rilasciata da Lagalla.

Le zone che dovranno attenersi all’ordinanza sono i quartieri di Cruillas, Cep, Borgo Nuovo, e i comuni di Torretta e Capaci (solo in parte).

Compito dei veterinari dell’Asp sarà quello di controllare le mandrie allevate nelle zone accanto alla discarica così come il latte e la sua provenni. La diossina è stata controllata dai tecnici nelle zone di Inserra, ossia la discarica di Bellolampo, l’ospedale cervello e anche il centro commerciale La torre e via Castellana.

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