Violenza sulle donne: arriva lo smartwatch per chiedere aiuto

Si chiama Mobile Angel ed è uno smartwatch che faciliterà la richiesta di aiuto per le donne vittime di violenza.

Mobile Angel
Mobile Angel – Nanopress.it

È il progetto avviato a Napoli, Torino e Milano che sta coinvolgendo 45 vittime di stalking, vediamo come funziona.

Smartwatch per chiedere aiuto

Il nuovo progetto avviato a Milano, Torino e Napoli ha a cuore le donne che sono vittima di molestie e violenze sessuali.

Si chiama Mobile Angel e il nome è davvero tutto in programma, infatti può fungere da vero e proprio angelo custode di tante vittime, anche se per ora quelle coinvolte per testarne il funzionamento sono 45.

Ma di cosa si tratta nel dettaglio? Parliamo di un orologio che esteticamente può sembrare un normale smartwatch ma in realtà è un oggetto prezioso per chiedere aiuto ed evitare tante potenziali tragedie grazie alla tempestività.

Con un gesto rapido e senza essere notate, le donne potranno chiamare i Carabinieri con cui sono in costante collegamento.

Questo strumento è in fase di sperimentazione per contrastare la violenza di genere che miete sempre più vittime, infatti sono oltre un centinaio le donne che hanno perso la vita per questo motivo in Italia dall’inizio dell’anno.

L’ultimo episodio è avvenuto proprio oggi a Milano, dove una donna è stata assassinata con un coltello dal compagno che poco dopo si è costituito.

Come viene testato l’orologio

Mobile Angel è un progetto nuovo che parte da Napoli, Milano e Torino, coinvolgendo diverse donne che già sono vittime di episodi di violenza o stalking.

Donna con Mobile Angel al polso
Donna con Mobile Angel al polso – Nanopress.it

A loro viene consegnato uno smartwatch che è in costante collegamento con un cellulare. Quando viene effettuata una doppia pressione su un tasto specifico dell’orologio, scatta il segnale verso il cellulare e quindi l’Sos alla centrale operativa dei Carabinieri.

Una volta ricevuto l’allarme e individuato da quale dispositivo arriva, con relativa posizione precisa, una pattuglia si reca nel punto geolocalizzato e contemporaneamente si attivano registrazioni video e audio per capire cosa sta accadendo alla vittima in tempo reale.

L’allarme può partire anche in maniera autonoma se lo smartwatch rileva particolari livelli di stress e parametri fuori dalla norma come battito cardiaco accelerato, movimenti riconducibili a percosse, cadute e strattonamenti.

Uno strumento molto buono per la difesa delle donne, che nasce dalla collaborazione fra forze dell’ordine, Vodafone e l’organizzazione Soroptimist International.

Enrico Scandone, comandante dei Carabinieri di Napoli, ha dichiarato

“le vittime di violenza potranno allertare subito le nostre centrali e anche i familiari grazie a sms che vengono inviati a una lista preregistrata di contatti. questo oggetto garantirà un intervento immediato”.

Anche Adriana Versino, presidente di Fondazione Vodafone Italia, si è detta entusiasta del progetto e ha evidenziato come la tecnologia possa contribuire a salvare le donne da situazioni rischiose, aiutandole contro i maltrattamenti.

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