Vaiolo delle scimmie, la virologa Ilaria Capua: “Iniziamo a preoccuparci”

Secondo la virologa Ilaria Capua, è bene iniziare a preoccuparsi della diffusione del virus del vaiolo delle scimmie.   

Vaiolo delle scimmie
Vaiolo delle scimmie – Nanopress.it

Nelle ultime settimane, abbiamo sentito parlare del vaiolo delle scimmie. Secondo Ilaria Capua, virologa italiana, è ora di cominciare a preoccuparsi, in quanto tale virus potrebbe diffondersi velocemente tra la popolazione, visto che tutti i paesi europei hanno abbattuto le restrizioni imposte in pandemia. Ecco la situazione che si sta delineando, secondo quanto afferma la professoressa Ilaria Capua, che lavora all’UF One Health Center della Università della Florida.

Vaiolo delle scimmie, l’allarme della virologa Ilaria Capua: “Iniziamo a preoccuparci”

Dopo due anni di pandemia mondiale di Covid-19, nessuno si sarebbe mai aspettato che si sarebbe parlato anche di vaiolo delle scimmie. Ebbene sì: un altro virus si fa strada nelle nostre vite, anche se non velocemente, almeno per ora.

Secondo la virologa Ilaria Capua, è bene iniziare a preoccuparsi della sua diffusione, in quanto tutti i paesi europei hanno eliminato le restrizioni della pandemia per dare libera circolazione ai paesi europei.

Per tali ragioni, ci sarebbero maggiori probabilità di contrarre il vaiolo delle scimmie, in quanto le persone non sono obbligate a indossare la mascherina FFP2 e a mantenere la distanza di sicurezza che ci ha accompagnato per 24 lunghi mesi.

Vaiolo delle scimmie
Vaiolo delle scimmie – Nanopress.it

I casi di monkeypox

Ci sono già 7mila casi, all’inizio dicevamo non c’è bisogno di preoccuparsi, invece oggi col liberi tutti il virus si sta diffondendo a macchia d’olio”, queste le parole di Ilaria Capua, durante un’ospitata a In Onda su La7, la quale consiglia a tutti di correre già ai ripari.

Secondo la direttrice dell’UF One Health Center della Florida, il vaiolo delle scimmie si è diffuso più velocemente negli ultimi tempi, proprio a causa della mancanza di restrizioni e limitazioni che hanno permesso di gestire l’emergenza sanitaria negli ultimi due anni.

In poche settimane, infatti, i casi di monkeypox sono lievitati da 100-200 a 7 mila registrati. Come spiega la Capua, si tratta di quelli “notificati, il che vuol dire che ce ne sono molti di più”. Pertanto, secondo la professoressa bisogna iniziare “a ragionare in termini di vaccinazione come si sta facendo negli Usa“.

Insomma: nessun allarmismo ma consapevolezza che tale malattia potrà diffondersi maggiormente, nel corso dei mesi estivi, a causa del “liberi tutti“. Nelle prossime settimane, scopriremo come si dipanerà tale virus e che livello di diffusione che raggiungerà dopo l’estate.

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