Vaccino Pfizer: la sua efficacia aumenta anche dopo la quarta dose | Lo studio

Confermata, ancora una volta, l’efficacia dei vaccini anti Covid che sono stati somministrati fino ad ora. In particolare, quello di Pfizer, il suo booster dà anticorpi quattro volte superiori.

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vaccino pfizer – Nanopress.it

Gli ultimi studi effettuati confermano l’efficacia delle dosi booster, nello specifico contro la nuova variante Omicron 4 e 5.

Vaccino Pfizer: un nuovo studio

La campagna vaccinale contro il Covid non è terminata, in particolare per le fasce d’età a rischio, come gli over 80, gli over 60 e tutti i pazienti fragili. A loro è rivolto l’invito a non abbandonare il percorso anti Covid, facendo anche la seconda dose booster (o, più convenzionalmente conosciuta, come quarta dose).

L’efficacia di tutti i vaccini anti Covid utilizzati fino ad ora è stata ampiamente studiata e verificata. Uno studio specifico è stato fatto per il vaccino di Biontech – Pfizer, in particolare sul suo booster, aggiornato per combattere le varianti Omicron 4 e 5.

È stato osservato che, nei pazienti ai quali è stato inoculato, che dà una risposta immunitaria, in termini di anticorpi contro il virus, molto più elevata rispetto al vaccino originale. Nei pazienti over 55, il booster di Pfizer ha fatto produrre anticorpi neutralizzanti 4 volte più alti per combattere, nello specifico, le varianti Omicron 4 e 5.

Nel dettaglio, si legge nella nota diramata dalla Pfizer, che un mese dopo la dose di richiamo, gli anticorpi prodotti dal paziente  contro le due nuove sottovarianti “sono cresciuti di 13,2 volte rispetto ai livelli pre-booster”.

Ma non è tutto: nei pazienti di età compresa fra i 18 e i 55 anni che hanno fatto anche loro la seconda dose booster, gli anticorpi (nello stesso arco di tempo selezionato ed analizzato) sono cresciuti, invece, di 9.5 volte.

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vaccino – Nanopress.it

La quarta dose: tanti anticorpi in più

Questo ci fa comprendere come la sicurezza e la tollerabilità del booster bivalente rimane sempre valida, il tutto a partire sempre dal primo ceppo virale individuato, quello di Wuhan.

La novità è stata condivisa dalla stessa azienda produttrice del vaccino con l’Agenzia del farmaco degli Stati Uniti e, a breve, anche con quella europea (Ema), specificando anche che Pfizer sta continuando i suoi studi per migliorare sempre di più il vaccino anti Covid, anche rispetto e in previsione a nuove varianti che potranno eventualmente emergere, dopo Omicron 4 e 5.

La nota emanata spiega come i risultati di questi studi non fanno altro che confermare e rafforzare i dati clinici che erano stati diffusi precedentemente sui pazienti e sui loro livelli di anticorpi, sia a 7 giorni dall’inoculazione della seconda dose booster, sia a 30 giorni (la nuova osservazione).

La speranza dell’azienda è che questo tipo di studi, e i suoi relativi risultati, convincano le persone a vaccinarsi con sicurezza con la seconda dose booster (quarta dose), anche in previsione dell’inverno e delle festività, per evitare contagi e diffusione del virus e delle sue varianti come successo nei due anni appena trascorsi.

In particolare, alle categorie di persone più fragili, agli anziani e a tutti gli over 60 è consigliata la quarta dose proprio per rafforzare ancora di più la risposta immunitaria del proprio organismo a questo virus.

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