USA, ragazzo nero ucciso dalla polizia a St Louis: tensione e proteste

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Non si placano le tensioni sociali negli Stati Uniti dove un altro ragazzo nero la sera del 23 dicembre, nella prima mattina ora italiana, è stato ucciso da un poliziotto, a Berkeley, zona di St Louis, vicino a Ferguson, dove perse la vita Michael Brown, scatenando proteste in tutto il Paese. Antonio Martin, 18 anni, è stato colpito a morte dai colpi di pistola sparati da un’agente davanti a un distributore di benzina. La dinamica non è ancora chiara e le versione dei testimoni che erano con il giovane e quella delle forze di polizia sono divergenti. Secondo la Polizia, sul luogo ci sarebbero stati due uomini, tra cui il giovane: l’agente li avrebbe fermati e avrebbe visto uno dei due puntargli addosso un’arma. A quel punto avrebbe sparato, uccidendolo. Sul posto si sono ritrovate molte persone, tra cui alcuni leader della protesta, e si sono registrati momenti di tensione con le forze dell’ordine: tre i fermati.

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Secondo molti testimoni invece, Antonio Martin sarebbe stato disarmato: qualcuno tra i presenti ha raccontato che dopo gli spari, l’agente non avrebbe chiamato subito i paramedici ma i rinforzi per controllare la zona dove si stavano riversando molte persone. Il 18enne sarebbe così rimasto agonizzante a terra per lungo tempo prima che arrivassero i soccorsi: secondo l’amico e la fidanzata, che erano con lui, il poliziotto lo avrebbe scambiato per un ricercato per rapina e gli avrebbe intimato di sdraiarsi per terra. Al rifiuto avrebbe sparato.

Un’altra versione è quella invece riportata dalla Cnn online secondo cui Martin avrebbe puntato la pistola alla schiena dell’agente che avrebbe sparato perché temeva per la sua vita.

Da Twitter arriva anche una presunta testimonianza di un giovane che si fa chiamare Jesus Christo e che avrebbe parlato con l’Huffigton Post raccontando la sua versione usando però solo il social network: molti utenti, che stanno postando video e foto da St Louis, hanno preso di mira l’account accusato di essere un “troll” e di stare speculando sulla morte del giovane.

Quello che è certo è che una folla di persone e dimostranti si è riversata nel luogo dell’incidente, dando vita anche a tafferugli e scontri con la Polizia: tre le persone fermate. La morte di Antonio Martin arriva a pochi mesi da quella di Michael Brown, a pochi chilometri da cui il 18enne venne ucciso, dando il via alle proteste della comunità nera prima a St Louis e poi in tutto il Paese.

Ad aumentare il clima di tensione tra Polizia e manifestanti, da Houston arriva la notizia che l’agente di polizia Juventino Castro che uccise il 26enne di colore Jordan Baker, disarmato, non sarà incriminato. La decisione del gran Jury si allinea con quanto già espresso dai tribunali di Ferguson e New York, in merito alle morti di Michael Brown ed Eric Garner.

Uccisi due poliziotti a NY, gli agenti contro il sindaco

Il clima di tensione sociale tra forze dell’ordine e la comunità afroamericana non si placa. Anche la Polizia conta le sue vittime in questa escalation: si tratta dei due poliziotti freddati a New York da un uomo di colore, Ismaaiyl Brinsley, per vendicare la morte di Garner. Dopo la morte del giovane a Berkeley, si temono altri epidosi di rappresaglia contro le forze dell’ordine.

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Il sindaco di New York Bill de Blasio si è presentato all’ospedale, in cui erano stati trasportati i corpi dei due agenti. Subito sono arrivati anche i colleghi dei due poliziotti morti. Non appena hanno incontrato il primo cittadino, si sono disposti in due file e si sono voltati di scatto, mostrando la loro schiena. Per de Blasio è stato un colpo molto duro questo atteggiamento. Lo si è visto quando si è commosso durante la conferenza stampa e quando ha tentato di riprendere il contatto con i poliziotti. Il sindaco ha sottolineato che ci affidiamo alla polizia per proteggerci dalla criminalità.

In molti sostengono che questo omicidio non sia affatto casuale, ma ci sarebbero delle precise responsabilità. Fuori dall’ospedale sono state queste le dichiarazioni di Pat Lynch, presidente di un’associazione alla quale aderiscono 12.000 agenti.

La vicenda

Un uomo di 28 anni ha annunciato online di voler uccidere due poliziotti, come vendetta per la morte di Eric Garner, afroamericano che ha perso la vita a New York durante un intervento della polizia. Quindi ha teso un agguato a due poliziotti che si trovavano su un’auto di pattuglia e ha sparato uccidendoli. In seguito è fuggito in una stazione della metropolitana e si è ucciso a sua volta.

Il protagonista è il 28enne Ismaaiyl Brinsley, che aveva annunciato l’omicidio sul proprio profilo Instagram: ‘Oggi metterò le ali a due maiali. Hanno preso uno dei nostri, prendiamo due di loro‘. Quindi ha utilizzato gli hashtag Shootthepolice (spara alla polizia) RIPErivGardner (RIP Eric Garner, sbagliando però il nome della vittima) e RIPMikeBrown (a ricordo del giovane afroamericano ucciso a Ferguson).

Ha sparato e ferito gravemente la sua fidanzata prima di recarsi a New York ‘con l’intento di uccidere poliziotti locali‘. Ricostruendo i fatti, le forze di sicurezza fanno sapere che l’uomo ha avvicinato il finestrino dal lato passeggero di un’auto della polizia e ha aperto il fuoco, uccidendo i due agenti con colpi di arma da fuoco alla testa.

Le vittime

Le vittime sono i poliziotti Rafael Ramos, ispanico, e Wenjian Liu, di origine asiatica. I due erano di pattuglia nella sezione Bedford-Stuyvesant di Brooklyn. Liu si era sposato appena un paio di mesi fa, mentre Ramos ha un figlio di 13 anni. ‘Hanno pagato l’estremo sacrificio oggi’, ha detto Bratton.’Non hanno nemmeno avuto il tempo di reagire. Sono stati, quasi semplicemente, assassinati. Presi di mira per la loro uniforme‘, ha commentato il commissario di polizia Bill Bratton, durante la conferenza stampa in ospedale.

Il commento di Obama

Il presidente Usa Barack Obama ha commentato la morte di due agenti uccisi da un 28enne che ha spiegato di voler vendicare la morte degli afroamericani vittime delle forze di sicurezza. ‘L’omicidio dei due poliziotti a New York è da condannare in modo incondizionato, non c’è giustificazione‘. I poliziotti, ha detto Obama che si trova alle Hawaii con la famiglia per le vacanze di Natale, rischiano la propria vita per proteggere e servire le comunità, quindi meritano rispetto e gratitudine. Il presidente ha poi chiesto agli americani di respingere la violenza e le parole d’odio.

Le dichiarazioni del sindaco de Blasio

Poliziotti uccisi new york

Il sindaco di New York Bill de Blasio ha commentato: ‘La nostra città è in lutto. I nostri cuori sono pesanti. È un attacco contro tutti noi‘. Decine di agenti in uniforme si sono recati fuori dall’ospedale dove sono state portate le due vittime. I poliziotti si sono messi in fila, hanno alzato le mani in segno di saluto silenzioso al passaggio delle due ambulanze con a bordo i corpi dei colleghi. De Blasio ha ordinato che le bandiere siano esposte a mezz’asta.

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