UE vicino all’accordo sul tema migranti

Oggi si terrà il tavolo tra i ministri dell’Interno dell’UE per discutere dei nuovi accordi sul tema migranti. L’incontro avverrà a Lussemburgo e si punta a raggiungere un accordo nella giornata odierna, per farlo sarà sufficiente raggiungere la maggioranza qualificata.

Migranti tratti in salvo
Migranti tratti in salvo -Nanopress.it

Tanti punti diversi tra cui accordarsi ma che dovrebbero permettere di raggiungere finalmente un accordo in grado di rispondere alla crisi migratoria. Tra i punti clou: 20mila euro per ogni persona non ricollocata, realizzazione di centri migratori alle frontiere dove espletare le procedure necessario alle richieste di asilo o al rimpatrio e un tetto annuo per l’accoglienza dei migranti.

UE vicino all’accordo sul tema migranti, incontro atteso per oggi

L’Unione Europea vuole arrivare a chiudere un accordo oggi sul tema di migranti. Oggi, 08 giugno 2023, è atteso a Lussemburgo il tavolo dei ministri dell’Interno dell’UE. Lo scopo è quello di realizzare un nuovo patto che possa sostituire il precedente sistema di Dublino.

Il sistema di Dublino si è rivelato essere inefficace nel contrastare la crisi migratoria che ha avuto inizio nel 2015 e che ancora oggi si fa sentire soprattutto su alcuni territori europei.

È necessario realizzare un nuovo patto in cui ci sia più equilibrio e solidarietà, e che la responsabilità sia accettabile per la maggioranza. È necessario raggiungere un accordo quanto prima per poter contrastare la crisi migratoria anche in questo 2023.

Oggi perciò i ministri dell’Interno dell’Ue si incontreranno a Lussemburgo con lo scopo di regolamentare la gestione dell’asilo e della migrazione ma anche per stabilire il regolamento sulle procedure di asilo.

Questi i due punti chiave proposti dalla Commissione di Ursula von der Leyen lo scorso settembre 2020.

Il piano era stato proposto dopo che il piano proposto dalla Commissione di Jean-Claude Juncker era fallito, dal momento che quest’ultimo imponeva agli Stati di accettare i ricollocamenti obbligatori dei richiedenti asilo all’interno dei Paesi in cui arrivavano, creando così una pressione per alcuni Stati insostenibile.

I negoziati e i regolamenti che verranno raggiunti saranno poi da presentare al Parlamento Europeo per l’approvazione definitiva.

Maria Melmer Stenergard, ministra per le Migrazioni della Svezia, ha rilasciato alcune dichiarazioni affermando che se si deve raggiungere un accordo bisogna farlo oggi visto che manca veramente poco per ultimarlo.

È la Svezia oggi ad avere la presidenza di turno del Consiglio Ue e per la ministra svedese non ci sarà un altro momento più facile di questo per raggiungere un accordo tra i vari stati.

Secondo quest’ultima infatti il pacchetto sul tavolo è buono quindi non ci sono ragioni accettabili per cui non si possa compiere questo ultimo step.

A chi ha chiesto a quanto ammonterà la somma di denaro che ogni Stato, che scelga di non accettare ricollocamenti dai Paesi in difficoltà, dovrà versare al Paese di primo arrivo, ha risposto che l’ultima proposta avanzata era di 20mila euro per ogni singolo richiedente asilo non ricollocato.

Gérald Darmanin, ministro dell’Interno francese ha parlato di un pacchetto “di fermezza e solidarietà” che permetterà la gestione delle politiche migratorie. È importante approvarlo in vista delle prossime elezioni europee.

Il ministro francese si è detto sicuro che oggi verrà raggiunto un accordo. Fernando Grande- Marlaska Gòmez, ministro dell’Interno spagnolo, ha invece detto che qualora non fosse approvato sarebbe una perdita per tutti.

Maria Malmer Stenergard
Maria Malmer Stenergard – Nanopress.it

Cosa prevede il nuovo pacchetto al vaglio

Con questo nuovo pacchetto si passerà dai ricollocamenti obbligatori, che non hanno funzionato negli anni passati, alla solidarietà obbligatoria verso i Paesi che si trovano sottopressione.

Il pacchetto prevede che gli Stati che non accettano il ricollocamento dovranno versare dei contributi finanziari per ogni singola persona richiedente asilo, l’ultima cifra proposta è di 20mila euro per ogni persona che non viene ricollocata.

Si potrà versare la somma in denaro o dare equipaggiamenti utili a controllare i flussi migratori.

I Paesi sul mediterraneo, che sono quelli che più soffrono la crisi migratoria perché ogni anno accolgono migliaia di rifugiati, non hanno mai ben visto questa tipologia di proposta ma sembra l’unica che possa permettere di raggiungere un compromesso accettabile.

A cambiare le cose c’è poi stata la guerra in Ucraina che ha messo in difficoltà i Paesi che fino ad oggi era protetti dalle migrazioni perché si sono dovuti scontrare con il massiccio afflusso di rifugiati sui loro territori.

Ogni Paese ha le sue posizioni e il tema è molto delicato, riuscire a raggiungere un accordo valido per tutti non è semplice. Per questo si è deciso di procedere a maggioranza qualificata.

Ad effettuare questa scelta è stata la presidenza che si è dovuta scontrare con la realtà dei fatti, non è possibile trovare un accordo dove tutti siano soddisfatti a pieno.

Attualmente diversi Paesi sono favorevoli al compromesso raggiunto, la maggior parte sarebbe favorevole se ci fossero ulteriori concessioni, e sono pochi invece i Paesi contrari, tra di loro ci sono anche Polonia e Ungheria.

L’Italia dovrebbe rientrare tra i Paesi che accetterebbero qualora ci sano più concessioni, molto dipenderà infatti anche dalla nostra nazione che è tra i Stati più interessati dalla crisi migratoria.

Secondo quanto riportato da alcuni funzionari dell’UE si può raggiungere la maggioranza qualificata anche senza l’Italia ma non è desiderabile perché appunto l’Italia si trova al centro della tematica da sempre.

L’obiettivo dell’incontro sarà perciò trovare un accordo nel Consiglio UE dove si può raggiungere la maggioranza qualificata senza dover passare per il Consiglio Europeo.

A rientrare nel pacchetto ci dovrebbe essere anche un tetto annuo per l’accoglienza dei migranti e con questo gli Stati membri dell’UE dovranno dotarsi di tutto il necessario per l’accoglienza.

Questo punto è già presente e fino ad ora non è mai stato attaccato quindi dovrebbe essere riproposto anche all’interno di questo nuovo pacchetto.

Sarà poi necessario realizzare procedure di frontiera più severe e questo rappresenterà una sfida per tutti quei Paesi che ogni anno si trovano ad affrontare la crimi migratoria con molta difficoltà, tra cui l’Italia dove ci sono lunghissime coste.

Nel pacchetto dovrebbe rientrare anche la creazione di centri di raccolta dei migranti alle frontiere nei Stati membri, all’interno delle zone di transito o nelle zone di frontiera esterne.

All’interno dei centri i migranti saranno trattenuti per poter verificare se detengono di validi motivi per richiedere asilo, e sarebbe all’interno di questi centri che si valuterebbe se la domanda viene accetta oppure si procede al rimpatrio.

Tutte le procedure dovranno essere realizzate in strutture chiuse e dovranno essere veloci. Secondo il giornale El Paìs la Germania starebbe tentando di ottenere una clausola che preveda che le famiglie con figli minori di 12 anni non vengano trattenute nelle strutture.

Il pacchetto perciò prevede diversi punti importanti, ora bisognerà raggiungere solo l’accordo finale.

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