Ucraina-Russia: l’esercito russo invia al fronte carri armati vecchi di 60 anni

La Russia schiera carri armati vecchi di sessant’anni per cercare di compensare tutte le perdite dei veicoli subite all’inizio dell’invasione.

Carro armato
Carro armato- nanopress.it

A dare la notizia è il ministero della Difesa di Londra all’interno dell’aggiornamento quotidiano dell’intelligence.

La Russia schiera carri armati obsoleti

L’esercito russo schiera al fronte dei carri armati vecchi di oltre sessant’anni, questo per cercare di compensare tutte le perdite dei vari veicoli corazzati che hanno subito dall’inizio dell’invasione ad oggi: a scriverlo è il ministero della Difesa della Gran Britannia all’interno dell’aggiornamento quotidiano dell’intelligence. Tale rapporto, che è stato anche pubblicato su Twitter, sottolinea il fatto che Mosca stia mandando in Ucraina dei carri armati principali T-62 ma vecchi di circa sessant’anni. Gli esperti britannici ricordano che, dal 2021 la 1 GTA teoricamente avrebbe dovuto ad oggi contare su carri armati di nuova generazione T-14 Armata MBT:

“Esiste la possibilità concreta che anche le unità della Prima Armata carri armati delle Guardie (1 GTA), che si suppone sia la principale forza armata russa, vengano riequipaggiate con T-62 per compensare le perdite precedenti”

Carro armato
Carro armato- nanopress.it

In più, durante gli ultimi giorni per la prima volta sono stati visti in Ucraina mezzi blindati che sono stati utilizzati per trasportare le truppe BTR-50, utilizzati nel 1954 per la prima volta in assoluto. Il ministero della Difesa sottolinea quindi che a partire dalla scorsa estate, sono circa 800 i T-62 che sono stati tirati fuori dai depositi e addirittura su alcuni di questi hanno fatto installare e aggiornare dei sistemi di avvistamento, molto probabilmente strumenti che miglioreranno l’efficacia dei mezzi durante la notte. In ogni caso, il rapporto conclude, sul campo di battaglia entrambi i veicoli d’epoca sopraccitati potrebbero presentare diverse vulnerabilità, fra cui l’assenza di una corazza moderna capace di reagire agli esplosivi.

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