Tragedia del Pollino: la piccola Chiara sopravvive alla piena del Raganello grazie ai genitori che le hanno fatto da scudo

La mano di Chiara, il simbolo della tragedia del Pollino salvata dai genitori che le hanno fatto da scudo

[didascalia fornitore=”Ansa”]La mano di Chiara[/didascalia]

C’è anche Chiara, tra gli escursionisti sopravvissuti all’immane tragedia della piena del Raganello, in Calabria: è una bambina di 9 anni che quando è stata trovata era in stato di ipotermia. ‘La piccola mano fredda di Chiara, i suoi occhi terrorizzati e l’incredulità sui volti dei sopravvissuti. Queste sono le immagini che rimarranno per sempre scolpite nella mia memoria. In ventidue anni di servizio non mi era mai capitato nulla di simile’. Sono le emozionanti parole di Pasquale Gagliardi, dirigente medico dell’elisoccorso regione Calabria, tra i primi ad arrivare tra le Gole del Raganello, nel Parco nazionale del Pollino, dove 10 persone hanno perso la vita.

La piccola Chiara è rimasta aggrappata alla vita anche grazie all’ultimo gesto eroico dei suoi genitori, Antonio Santopaolo e Carmen Tammaro, entrambi deceduti facendo da scudo col proprio corpo a quello delle loro due figlie: ‘Era semicosciente ma in evidente stato di choc. L’abbiamo trovata accanto ad un cadavere’, ha spiegato il soccorritore. Il cadavere era quello del papà di Chiara.

‘Da oggi questa è la foto della mia vita’, è il messaggio pubblicato da Gagliardi sul suo profilo Facebook a fianco di una foto che ritrae il braccino di Chiara completamente ricoperto di fango.

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La piccola è stata subito trasportata all’ospedale di Cosenza e poi trasferita in eliambulanza al Cardarelli di Napoli a causa della gravità delle sue condizioni: Chiara durante la piena del Raganello ha ingerito sabbia e fango.

‘Volo da oltre vent’anni e posso dire di essere un veterano. Ho soccorso centinaia di persone in situazioni difficili, ma mai mi era capitata una disgrazia di queste dimensioni. Forse la peggiore della mia vita professionale. Quando siamo arrivati non avevamo contezza di cosa era accaduto, pensavamo di soccorrere tre persone in difficoltà. Sono bastati cinque minuti per capire che quello che era accaduto non aveva precedenti’, ha concluso Gagliardi.

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