Tragedia alla Solfatara, il piccolo Alessio unico sopravvissuto: ‘Come stanno mamma e papà?’

TRE MORTI IN CRATERE SOLFATARA A POZZUOLI

In pochi minuti la vita di un bambino è stata travolta da una tragedia più grande di lui. Alessio, 7 anni, ha perso la mamma Tiziana, il papà Massimiliano e il fratellino Lorenzo, di 11 anni, nell’incidente alla Solfatara di Pozzuoli. Le indagini della magistratura devono ancora accertare cosa sia successo e se ci sono delle responsabilità, ma di tutto questo al piccolo non è arrivata che un’eco. Il bimbo ha visto cadere nel cratere prima il fratello e poi i genitori che si sono gettati nel tentativo di salvarlo: lui ha fatto un passo indietro, ha iniziato a piangere e a chiedere aiuto. I testimoni raccontano di una guida turistica che lo ha preso per mano e lo ha allontanato da quel luogo, dopo aver capito quello che stava succedendo: da allora Alessio ha continuato a chiedere come stavano la mamma, il papà e il fratellino, nella speranza di poterli riabbracciare.

Il racconto dei testimoni nelle ore successive alla tragedia stringe il cuore. Alessio ora è stato raggiunto dalla nonna adorata, dagli altri nonni e dagli zii. Per loro lo strazio sarà doppio: dovranno dire addio ai loro cari, a un figlio, una figlia, un fratello e una sorella, ma anche a un nipote, a un bimbo di 11 anni, e dovranno spiegare a un bambino di 7 anni anni che la sua famiglia non c’è più.

Fin dai primi istanti successivi alla tragedia, Alessio non è stato lasciato solo. Uscito dalla Solfatara, è stato affiancata da due psicologhe e ha trovato l’affetto e la comprensione di un intero paese. Come racconta Il Mattino, il sindaco di Pozzuoli, a cui è stato affidato come tutore pro-tempore, gli è stato accanto tutto il giorno, in attesa dei suoi familiari.

Il piccolo non ha consapevolezza, ancora. Quello che ho visto ha cambiato la mia vita. Vedo quel bambino che ancora spera, quel buco e nulla sarà come prima. Sarà fatto il massimo per lui ed i suoi familiari“, ha assicurato ai cronisti il primo cittadino che ha dichiarato il lutto cittadino.

Durante tutto il giorno della tragedia infatti Alessio ha continuato a chiedere dove fossero i suoi familiari, se erano in ospedale e se i medici avevano già detto come stavano: non avrebbe mai potuto immaginare quello che era successo, forse non lo avrebbe neanche capito, almeno finché non ha visto l’amata nonna. Solo allora ha potuto abbandonarsi alle lacrime e forse senza ancora avere la piena contezza di quello che è successo.

Da Pozzuoli a Meolo, in provincia di Venezia, paese originario della famiglia, le istituzioni locali si sono messe in moto perché Alessio non si senta solo e abbandonato dopo aver perso tutto il suo mondo.

La direttrice della scuola elementare ha spiegato di aver già allertato gli psicologi che lo seguiranno nel suo percorso scolastico, mentre il sindaco ha assicurato che farà tutto quello che in suo potere perché il bimbo riesca a star meglio, attorniato dall’affetto dell’intera comunità.

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