Testimone in tribunale parla in una lingua sconosciuta per un’ora prima che il giudice se ne renda conto

Una testimone presente in tribunale ha parlato in una lingua sconosciuta per un’ora prima che ci si rendesse conto di quanto stava accadendo. La donna, chiamata a testimoniare in un caso di stupro, ha parlato a lungo, per oltre un’ora, in una lingua incomprensibile, ma i giudici e gli altri presenti nel Tribunale di Londra, non si sono resi conto di niente, non si sono accorti, cioè, che la testimone non parlava inglese.

Laa 38enne originaria della Sierra Leone stava raccontando del presunto stupro subito da parte di un predicatore carismatico africano, il 61enne Gilbert Deya, autoproclamatosi ‘arcivescovo’, che deve rispondere di quattro accuse di stupro e altre accuse di violenza sessuale. Il predicatore, originario del Kenya, gestisce una ‘chiesa’ a Peckham quartiere a sud est di Londra, che conta nel Regno Unito circa 36mila fedeli.

Dopo oltre un’ora e i ripetuti richiami da parte degli avvocati a parlare più lentamente e ad una distanza adeguata dal microfono, una cancelliera, originaria anche lei della Sierra Leone, ha avvertito il giudice che la testimone non stava in realtà parlando in inglese.

La donna, il cui nome non è stato reso noto per ragioni di privacy, stava infatti rendendo la sua testimonianza in lingua Krio, una variante dell’inglese parlata nel Paese africano.

Dopo l’imbarazzo dei presenti, che hanno dato la colpa alla cattiva ‘acustica’ dell’aula, oltre che con l’accento della testimone, il giudice Nicholas Madge ha incaricato la cancelliera di svolgere anche il ruolo di interprete.

Nuovamente interrogata, la testimone si è però limitata a rispondere ‘non ricordo’ a quasi tutte le domande.

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