Studentessa di Verona risponde ad un annuncio per baby sitter: rapita e stuprata

Aveva risposto ad un annuncio come baby sitter per arrotondare un po’ e pesare meno sui bilanci dei genitori. Invece la studentessa universitaria protagonista di questa tremenda storia ha vissuto l’incubo più nero della sua vita.

I fatti sono avvenuti nella notte tra giovedì 10 e venerdì 11 gennaio. La 20enne, nata e residente a Verona, aveva risposto ad un annuncio online per fare da baby sitter e si era data appuntamento alle 23:00 con la sua committente nei pressi della stazione ferroviaria di Porta Vescovo.

La giovane è così salita sulla macchina della presunta mamma alla ricerca di una baby sitter. Durante il tragitto si è poi unito anche il marito di lei. Pochi minuti più tardi la studentessa si è resa conto che il clima di cordialità in auto stava drasticamente cambiando, tanto più che la giovane donna al volante stava conducendo il veicolo fiori città.

La studentessa è stata portata in un casolare abbandonato a Poiano, frazione a pochi chilometri di distanza. Lì è stata costretta ad un rapporto orale mentre l’uomo le puntava un taglierino alla gola. La donna invece è rimasta ad attendere in auto. Dopo lo stupro, gli aguzzini l’hanno riaccompagnata nei pressi della stazione e le hanno ordinato di non rivelare nulla di quanto avvenuto, altrimenti avrebbero diffuso online le foto della violenza.

La ragazza invece ha memorizzato il numero di targa della vettura ed ha allertato immediatamente la polizia. Dopo tre giorni di indagini sono stati arrestati i coniugi Mirko Altimari (30 anni) e Giulia Buccaro (27). I due sono residenti a Verona e gestiscono un’attività commerciale in provincia. Marito e moglie sono al momento in carcere a disposizione dell’autorità giudiziaria.

Entrambi sono accusati di sequestro di persona, per l’uomo anche l’accusa di violenza sessuale.

Gli inquirenti sospettano che i due possano essersi resi responsabili di altri reati dalle modalità simili.

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