Strisce blu: niente più multe per chi sfora l’orario?

I Comuni di tutta Italia sono di nuovo sotto la luce dei riflettori per quanto riguarda le gestione delle strisce blu: le amministrazioni comunali avrebbero agito illegalmente facendo spuntare dappertutto strisce blu senza lasciare parcheggi liberi, quando invece la legge ne impone una percentuale del 20% nella zona. Di conseguenza da ora in poi non ci saranno più multe per chi dovesse sostare sulle strisce blu oltre l’orario indicato sul proprio biglietto. A confermare la notizia è stato Umberto Del Basso De Caro, sottosegretario alle Infrastrutture e Trasporti, il quale ha chiarito in questo modo tutti i dubbi riguardanti la vicenda che ha coinvolto molti Comuni.

Si tratta di un’iniziativa di grosso calibro considerando che le multe legate a questo tipo di infrazioni nel nostro paese sono oltre 26.000 ogni giorno. Tradotta in euro, questa cifra corrisponde a più di un miliardo all’anno, vale a dire 132 euro in media per ogni automobilista. Il divieto di sosta, ad esempio, registra oltre 2.7 milioni di multe annue e si posiziona quindi al secondo gradino del podio relativo alle multe più gettonate in Italia. Un argomento che fa cassa per i Comuni e la Pubblica amministrazione, di conseguenza viene preso in considerazione con molta attenzione.

A ciò controbattono i Comuni che, come ci si potrebbe aspettare, non sono per niente favorevoli a tale iniziativa. Queste situazioni opposte hanno fatto pensare a delle tensioni tra il sottosegretario alle Infrastrutture e Trasporti e i Comuni, ma Umberto Del Basso De Caro risponde dicendo che “non risulta alcuna situazione di conflitto interpretativo con il ministero dell’Interno.” Per quanto riguarda invece il caso del recupero dei mancati pagamenti, il ministero delle Infrastrutture e Trasporti conclude: “Le amministrazioni locali possono affidare al gestore del servizio le azioni necessarie al recupero delle evasioni tariffarie e dei mancati pagamenti, ivi compresi il rimborso delle spese e le penali, da stabilire con apposito regolamento comunale, secondo le indicazioni e le limitazioni fornite dal Codice Civile e dal Codice del Consumo”. Fatta chiarezza sull’argomento che da sempre fa discutere, ci si augura che il caso venga preso in conto sul serio una volta per tutte.

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